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Focus On: American Horror Story

Network: FX
Produzione: 20th Century Fox
Prima messa in onda USA: 05/10/2011
Prima messa in onda ITA: 08/11/2011
Stagioni: 1 (rinnovata)
Episodi: 13

In un'epoca dove il genere horror viene declinato principalmente nella sua componente gore e grandguignolesca, il coraggio mostrato nel lanciare una serie televisiva che invece si rifacesse ad uno stile più classico, quel gotico americano che si può trovare nelle produzioni cinematografiche degli anni '70, è stato senza dubbio notevole, ed al momento ripagato da un buon riscontro di pubblico e critica.
Creata da Ryan Murphy e Brad Falchuk (già fautori di un altro successo, sia pur di tutt'altro genere, come Glee), la serie pesca a piene mani nei cliché della casa infestata, dove l'ambientazione suburbana mostra il proprio lato oscuro, torbido, innestato nella tradizione che vuole la middle-class americana dar sfoggio del proprio aspetto orgogliosamente WASP mentre nasconde un grumo di lussurie e pulsioni tutt'altro che cristiane, in una sorta di versione dark di Desperate housewives.

Come già nel suo Nip/Tuck, nessuno dei personaggi di Murphy si salva, tutti hanno compiuto scelte spinti dagli istinti più bassi, e la casa con i suoi spiriti molto poco ectoplasmici ne è lo specchio fedele e rabbioso, gettando i protagonisti in una spirale in cui solo apparentemente vengono trascinati, ma che è conseguenza delle loro pulsioni più grette.
Giocata più sull'emotività che sull'effettaccio fine a se stesso, la serie resta sempre in bilico sul baratro dell'eccesso, rischiando ad ogni episodio di tirare troppo la corda, cosa che, almeno fino ad ora, è sempre stata abilmente evitata con svolte e snodi ben calibrati. Ed in questo, il paragone di poc'anzi con le casalinghe di Wisteria Lane non è affatto peregrino, giacché proprio quella serie mostra come si possa finire (male) nel ripetere stancamente i propri schematismi.

Cast funzionale con delle eccellenze, che soprattutto nella parte femminile (Jessica Lange, Connie Britton e Frances Conroy) trae la propria forza, mentre la scelta del non eccelso Dylan McDermott come protagonista maschile si rivela particolarmente felice proprio per il suo passato in ruoli integerrimi e tutti d'un pezzo, di cui questo suo dottor Harmon pare la versione corrotta e deviata.
Già rinnovata per una seconda stagione, sempre di 13 episodi, la serie dovrebbe nella prossima annata avere personaggi del tutto differenti, facendo ben sperare che gli autori seguitino nell'evitare le trappole dell'ovvio e della ripetitività.

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