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C2E2: The Walking Dead

Attenzione! La seguente notizia può contenere spoiler!

TWD_ChicagoDibattuta su più fronti, difesa, snobbata, accusata, bella o brutta che sia, la serie TV The Walking Dead ha avuto un proprio panel, forse un po' troppo scarno in quanto a presenti, a Chicago. Moderato da Eric Moro, EiC di IGN, il panel vedeva la presenza dei soli Jonathan Bernthal (Shane) e Laurie Holden (Andrea).

Si è detto molto, tuttavia, della serie e delle direzioni che prenderà dopo la notizia del licenziamento, da parte del regista Frank Darabont, degli sceneggiatori dei sei episodi che costituirono la prima stagione e del nuovo gruppo di scrittori, che potrebbe comprendere anche il re del brivido Stephen King.

Cosa si è detto, quindi, della seconda stagione? Cosa vedremo?

Prima di tutto, ha detto Bernthal, l'episodio di apertura non sarà diretto da Darabont, che più probabilmente dirigerà un episodio successivo.

La seconda stagione sarà più oscura, le cose peggioreranno, specialmente per Andrea e Shane. Andrea si trova a dover gestire la morte della sorella e le conseguenze di un tentato suicidio. Shane invece si trova intrappolato nel ruolo di chi ha perso tutto a causa del ritorno di Rick. I due personaggi, in definitiva, si riallineeranno con quelli della serie a fumetti, anche se non è chiaro (lo stesso Bernthal ha detto di non avere la risposta) se questo porterà o meno alla morte di Shane.

Durante la prossima stagione la carovana dei sopravvissuti raggiungerà la fattoria di Hershel ma, pur ammettendo di non aver letto alcun copione per il momento, Laurie Holden ha escluso la possibilità che il gruppo possa arrivare alla prigione prima della terza stagione. Ha poi fatto menzione della possibilità che appaiano personaggi ben noti ai lettori, come Tyreese, Michonne e il Governatore.

Si è parlato inoltre della possibile presenza di Charlie Sheen, per un cameo nei panni di uno zombie.

Per quanto riguarda la presenza di Robert Kirkman nella produzione e alla sceneggiatura dei testi, il parere di Jonathan Bernthal è che lo show ne guadagni in popolarità, potendo permettersi una propria autonomia ed essendo così libero di discostarsi dalla storia originale, desiderio espresso da Kirkman che l'attore ha definito "il vero testamento del suo essere un artista".

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