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Speciale Movie Comics: Elektra il film


Due anni dopo “Daredevil”, ritorna, ancora una volta interpretata da Jennifer Garner, la spietata e bellissima guerriera creata da Frank Miller oltre vent’anni fa, in una pellicola tutta sua diretta dal regista Rob Bowman in cui la vedremo non solo combattere la Mano per difendere la vita di una giovane ragazza, ma anche cercare di affrontare, e sconfiggere, i propri demoni interiori…

Il ritorno di Elektra

L’ultima volta che l’avevamo vista, la bella Elektra era morente tra le braccia di un Ben Affleck in costume da Diavolo Rosso nel deludente “Daredevil” diretto da Mark Steven Johnson. Una pellicola che certamente regalò il successo e la notorietà cinematografica all’attrice Jennifer Garner (già nota per il personaggio di Sidney Bristow nella acclamata serie televisiva “Alias”) ma anche un film che a livello di caratterizzazione non brillava, donando ai fan la visione di un personaggio le cui potenzialità narrative non vennero ampiamente sfruttate per via dei poderosi buchi presenti nella sceneggiatura del regista Johnson, trasformando così Elektra in un pallido ricordo del personaggio creato da Frank Miller nel lontano 1981 sulle pagine di “Daredevil” e che, dopo essere stata “resuscitata” qualche anno fa ancora una volta sulle pagine del diavolo rosso dallo scrittore D.G. Chichester nel corso della saga “Caduta dal paradiso”, sta attualmente vivendo una sorta di seconda giovinezza fumettistica.
Una seconda giovinezza che per qualcuno doveva continuare anche sul grande schermo: pochi mesi dopo l’uscita nei cinema del film dedicato all’eroe di Hell’s Kitchen, infatti, la 20th Century Fox incarica lo sceneggiatore Zak Penn, successivamente affiancato da Stu Zickerman, del compito di realizzare lo script per uno spin-off interamente incentrato sulla figura della bella e letale ninja, per poi affidare nel Febbraio del 2004 al regista Rob Bowman (“X-Files”, “Il regno del fuoco”) il compito di realizzare la pellicola, con il duplice obiettivo non solo di far rivivere sul grande schermo Elektra, ma soprattutto di ricreare attorno al personaggio quell’atmosfera misteriosa e affascinante che l’ha sempre circondata, facendone uno dei personaggi più controversi e problematici della Marvel Comics. Per farlo, Bowman si è avvalso dell' eccellente fotografia di Bill Roe per catturare i duelli tra Elektra e i killer della Mano, in un contesto che vede come testimone silenziosa la natura, attenta osservatrice degli eventi che coinvolgono la protagonista della storia.
Oltre a richiamare la Garner a re-interpretare il ruolo, che grazie al lavoro della costumista Lisa Tomczeszyn assume contorni molto più fumettistici di quelli visti in “Daredevil”, ad affiancare l’attrice nel cast vi sono Terence Stamp nel ruolo di Stick, mentre Goran Visnjic (il popolare Dottor Kovac della serie televisiva “E.R”) interpreta il ruolo di Mark Miller, e la giovane attrice Kirsten Prout quello di Abby, figlia di Mark ed elemento chiave nella redenzione di un Elektra nel cui animo ormai regna il vuoto e la violenza.

Un animo tormentato

Nelle varie interviste rilasciate prima dell’uscita nei cinema Usa, il regista Rob Bowman ha voluto con insistenza sottolineare come “Elektra” non sia solamente un film d’azione, ma anche e soprattutto un film introspettivo, in cui si cercherà di puntare l’attenzione sui tormenti di una Elektra molto differente dal personaggio appena abbozzato nel precedente “Daredevil”.
“Abbiamo speso il nostro tempo nel guardare dentro la testa di Elektra, la storia vera infatti è quella che è dentro di lei - ha dichiarato Bowman –quella di Elektra è una realtà molto introversa. Certamente volevo dare al pubblico un film d’azione e dare loro il brivido di vedere il personaggio dare qualche calcio. Ma volevo anche che facessero il tifo nel vederla trionfare sui suoi demoni interiori”.
E infatti quella che vedremo sarà un personaggio tormentato, una donna ritornata dalla morte e ossessionata da questo suo viaggio nell’oscurità, una donna estranea al mondo che la circonda e perseguitata da incubi riguardanti un'altra morte, quella della madre, avvenuta anni fa per mano di un misterioso killer.
Elektra risponde alle sue lacerazioni annullandosi completamente e diventando così una killer internazionale spietata e senza scrupoli, la quale cerca, allo stesso tempo, una via di uscita al vuoto interiore che la sta man mano conquistando, e che troverà in due persone che lei stessa avrebbe dovuto uccidere ma a cui invece dona la sua protezione, ricevendo in cambio non solo la redenzione di cui era ormai disperatamente alla ricerca, ma anche amore e soprattutto, comprensione.
Come ha dichiarato la stessa protagonista in un intervista rilasciata qualche settimana fa al sito Sci Fi Wire, Elektra è un personaggio che ha compiuto, dentro di sé, un evoluzione caratteriale molto profonda: “In Daredevil lei era un personaggio che era sul punto di diventare letale, ma era ancora vulnerabile. Una volta che suo padre è stato ucciso, nel mondo non c’è più luce per lei”. Dentro Elektra quindi cresce l’oscurità, e il rapporto che instaurerà con la giovane Abby, il cui atteggiamento le ricorda la stessa rabbia che vive in lei, servirà alla ninja per riscoprirsi e cercare di iniziare una nuova esistenza, ma prima di fare questo dovrà proteggere Abby e suo padre, persone apparentemente normali ma anche loro in fuga da un oscuro passato, e inseguiti dagli spietati killer della Mano.

La furia della Mano>

Per proteggere Abby e Mark, Elektra dovrà intraprendere una spietata lotta contro una vera e propria squadra di sicari della Mano, l’organizzazione criminale per cui lei stessa lavorava, capitanati dal letale Kirigi, interpretato da Will Yun Lee (“Witchblade”), un ambizioso membro della Mano e un abile spadaccino, oltre che dotato del potere del Kimagure, l’abilità di prevedere il risultato di alcuni veneti prima che accadano, un potere acquisito anche dalla bella ninja e che fa di Kirigi un avversario implacabile.
Assieme a lui, Bowman ha voluto utilizzare altri personaggi provenienti dalle pagine di “Daredevil”, primo fra tutti Typhoid Mary, la psicopatica avversaria del Diavolo Rosso creata da Ann Nocenti e che qui viene interpretata dalla modella e attrice canadese Natassia Malthe, un personaggio che nella pellicola appare visivamente molto diverso da quello che abitualmente vediamo sulle pagine dei fumetti, ma che mantiene inalterata sullo schermo la sua pericolosità.
Ultimi elementi di questo “squadrone della morte” sono Tattoo, ruolo rivestito da Chris Ackerman, un particolare assassino i cui poteri derivano dagli animali impressi sulla sua pelle come dei tatuaggi, a cui Tattoo può ordinare di lasciare il proprio corpo per prendere vita nel mondo reale e obbedire ai suoi voleri, metodo per cui i tecnici degli effetti speciali della Fox hanno lavorato circa 6 ore al giorno negli ultimi mesi.
Sono poi da segnalare il massiccio e letale Stone, interpretato dall’attore Bob Sapp, e Kinkou, interpretato da Edson T. Ribeiro, il primo un uomo dal copro duro come la pietra, il secondo invece dotato di un potere super-umano che li permette di restare sempre in equilibrio in ogni situazione, e per questo interpretato da colui che nel suo paese viene considerato un maestro di un arte marziale detta Capoeira, una combinazione di danza e arti marziali.
Una pellicola quindi che fonda azione e introspezione, e che tenta la carta della raffinatezza visiva per risultare differente da altri film del genere, ma che in Usa non pare aver raggiunto clamorosi risultati, uscita il 14 Gennaio in ben 3000 sale americane, “Elektra” è stato un vero disastro al box-office incassando appena 20 milioni di dollari in due settimane di programmazione.

Il regista: Rob Bowman

Nato il 15 Maggio 1960 a Wichita County (Texas), Rob Bowman è famoso, oltre per essere il figlio del regista e produttore Chuck Bowman, anche per avere legato il suo nome ad alcuni tra i migliori episodi della serie “X-Files” di cui è stato sia regista che produttore. Bowman ha esordito nel 1983 come produttore associato della serie televisiva “A-Team”, per poi dirigere alcuni episodi di “Star Trek: The next generation” e di altri telefilm come “Quantum Leap” e “Baywatch”, per poi esordire come regista cinematografico nel 1993 con “Rollerblades – sulle ali del vento”, in seguito torna alla televisione come produttore di altre serie televisive, per poi dirigere nel 2002 “Reign of fire – il regno del fuoco” con protagonista Christian Bale.

Il cast

Jennifer Garner

Nata a Houston (Texas) il 17 Aprile 1972, Jennifer Anne Garner prima di intraprendere la carriera di attrice ha studiato per diversi anni balletto, oltre a suonare il sassofono, per poi iscriversi, dopo avere frequentato la Gorge Washington High School a Charleston, alla Denison University dell’Ohio, decisa a laurearsi in chimica per seguire le orme del padre, ingegnere chimico.
Ma scoperta l’arte della recitazione ha lasciato perdere trasferendosi a New York dove trova lavoro come hostess, coltivando nel frattempo la sua nuova passione comparendo in numerose pellicole, sempre in piccoli ruoli.
La determinazione le regala un ruolo nel serial “Felicity”, dove incontra colui che diventerà suo marito, l’attore Scott Foley con cui si sposa il 19 Ottobre del 2000, e da cui poi divorzierà nell’aprile del 2003, nel frattempo appare con una particina in “Pearl Harbor” (2001) per poi divenire protagonista del serial “Alias”, che le regala il successo, oltre a un Emmy Awards e un Golden Globe come miglior attrice in una serie televisiva. Per entrare meglio nella parte dell’agente Sidney Bristow, si iscrive a una palestra di arti marziali dove si cimenta nella kick boxino. In seguito la via del cinema, prima al fianco di Leonardo Di Caprio con una piccola parte in “Prova a prendermi” (2002), poi lo slancio verso la notorietà internazionale con il ruolo di Elektra al fianco di Ben Affleck in “Daredevil” (2003).

Goran Visnijc

Nato il 9 Settembre 1972 a Sibenik (Croazia) Goran Visnijc sin da giovane nutre il desiderio di diventare attore, la sua prima esperienza recitativa avviene con un gruppo teatrale giovanile, a cui seguirà poi l’ingresso all’Accademia di Arte Drammatica di Zagabria. Ottiene la popolarità in Croazia all’età di 21 anni interpretando il ruolo di Amleto, presentato al Dubrovnik Summer Festival, un interpretazione che li vale tre premi come miglior attore, tra cui il premio Orlando (l’equivalente croato del prestigioso Tony Award). In seguito continua a recitare in teatro interpretando “L’ecole des femmes”, “I fratelli Karamazov”, “Miss Julie”, per poi apparire nel 1998 nel video musicale di Madonna “The power of goodbye”.
Recita anche in film croati, fino al debutto americano che avviene nel 1997 con il film drammatico “Welcome to Sarajevo”, per poi apparire in altri film come “Amori e Incantesimi” al fianco di Sandra Bullock e Nicole Kidman, e in “The peacemaker”, con Nicole Kidman e Gorge Clooney. Proprio l’uscita di Clooney dal cast di “E.R. medici in prima linea” li regala la notorietà internazionale con il ruolo del Dottor Luka Kovac nella serie televisiva. Nel tempo libero, Visnjic ama fare scherma, nuotare e compiere immersioni subacquee.

Terence Stamp

Nato a Stepney, Londra, il 22 luglio 1939, Terence Stamp debutta nel 1962 con il film di Peter Glenville “L'anno crudele”, al fianco di Laurence Olivier, Simone Signoret e Sarah Miles, e con “Billy Budd”, di Peter Ustinov, tratto dal racconto di Herman Melville. Nel 1965 l’attore vince la Palma d'oro al Festival di Cannes per la sua interpretazione di Freddie Clegg nel film di William Wyler “Il collezionista”, tratto dal romanzo di John Fowles.
Dopo “Modesty Blaise, la bellissima che uccide” (1966), di Joseph Losey, tratto dal fumetto di Peter O’Donnel e Jim Holdoway, dove recita al fianco di Monica Vitti e Dirk Bogard, Stamp è protagonista del film d'esordio di Ken Loach “Poor Cow” (1967) a cui è ispirato il personaggio del film di Steven Soderbergh “L'inglese” (1999).
Nel 1967 Terence Stamp è il sergente Troy in “Via dalla pazza folla” di John Schlesinger, e Toby Dammit nell'episodio diretto da Federico Fellini di “Tre passi nel delirio”, mentre l'anno dopo interpreta il ruolo dello studente che sconvolge la vita di tutti i componenti di una famiglia borghese nel film di Pier Paolo Pasolini “Teorema” (1968).
Dalla fine degli anni Sessanta Terence Stamp, pur continuando a lavorare molto sia in Europa sia negli Usa, perde man mano il ruolo centrale che aveva assunto nel primo decennio della sua carriera di attore. Tra le apparizioni più interessanti quelle da segnalare sono “Superman II”, dove interpreta il ruolo del perfido Generale Zod, “Il colpo” (alias Vendetta, 1984), di Stephen Frears, “Alien Nation” (1988) e “Priscilla, la regina del deserto” (1994).
In seguito interpreta il cancelliere Finis Valorum in “Guerre stellari: Episodio I ' La minaccia fantasma” (1999) per poi apparire in “Bowfinger” (1999), nel fantascientifico “Red Planet”, e piùdi recente nelle commedia “La casa dei fantasmi” (2003) accanto a Eddie Murphy e “La figlia del mio capo” (2003) accanto a Ashton Kutcher e Tara Reid.

Kirsten Prout

Nata nel 1990 in Canada, la quattordicenne Kirsten Prout ha al suo attivo una lunga gavetta in televisione, avendo esordito nel 2000 all’interno della serie “First Wave”, per poi comparire in altri serial tv tra i quali “Jeremiah” e “Stargate”. E’ poi apparsa nel ruolo di Stella McCartney nel film per la televisione “The Linda McCartney Story”. “Elektra”, dove interpreta il ruolo di Abby Miller, segna il suo esordio cinematografico.


Carlo Coratelli
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