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Movie Comics: Fantastic Four, Blade polemico, Batman Begins, Deathlok, Wolverine

Iniziamo questa puntata di Movie Comics con il dichiarare colui che ha realizzato la migliore recensione del sequel del ragnetto tra quelle spedite al sottoscritto: si tratta dell’amico Alessandro Bragalini alias Brahamil il quale, oltre ad ottenere la pubblicazione della recensione, che trovate alla fine della rubrica, si è aggiudicato il primo volume di “The Essential Iron Man”, albo originale Usa che raccoglie le prime storie dell’eroe in armatura. Complimenti ad Alessandro e grazie anche agli altri “concorrenti” che hanno partecipato (caspita, sono meglio di Mike Bongiorno).Image Hosted by ImageShack.us


Fantastic Four: Alicia e lo script

L’attrice Kerry Washington, che un paio di settimane fa era entrata nel cast del film “Fantastic Four”, ha rivelato alla premiere di New York del film “Ray” di cui è co-protagonista nel ruolo della moglie di Ray Charles, che la sua parte all’interno della pellicola sarà quello di Alicia Masters.
“Per coloro che non sono fan, lei è la ragazza cieca innamorata della Cosa, questo è realmente eccitante per me, soprattutto perché il personaggio di Alicia nei fumetti non è nera” - ha dichiarato la Washington - “Nei comic books, storicamente, lei è sempre stata una ragazza bionda e con gli occhi blu. Sono veramente contenta di partecipare a questo film, ho già firmato almeno per un altro sequel.”Image Hosted by ImageShack.us
Come promesso nella scorsa puntata, eccovi la seconda parte della recensione dello script del film del fantastico quartetto tratta da AICN , che sarà anche l’ultima parte che sarà presentata, per non andare troppo oltre e non rivelare tutto il film, vi avverto come sempre che potrebbero esserci degli spoiler , inoltre potete anche vedere alcune immagini dal set del film, in cui compare la "Kirby Gasoline Station".

Si ringrazia per la traduzione Giovanni “kermit” Agozzino:

La prima grande scena d’azione che coinvolge i poteri del gruppo vede Johnny, Reed e Sueinseguire Ben per la città. Adesso, lui è completamente trasformato, come descritto quando prova a visitare Debbie, la sua fidanzata:
“Ben Avanza verso la luce, dove lo vediamo per la prima volta: è enorme, almeno il doppio di quanto era prima, e una superficie di roccia arancione copre il suo corpo per intero.”
Egli si fa strada verso il ponte di Brooklyn, attirando l’attenzione di polizia e esercito. Ha in mente di suicidarsi, non volendo affrontare la vita come mostro, spinto dal totale rifiuto di Debbie.
Quello che rende questa scena veramente grande è il non essere incentrata su nessun “buono” o “cattivo”. Loro non rientrano esattamente nella categoria dei supereroi. Più che altro, agiscono perché vogliono salvare un amico che soffre. E’ un escalation realistica di alcune circostanze completamente irrealistiche, e serve a dipingere i quattro e i loro legami, in maniera bellissima. Anche nel mezzo di questa tesa scena d’azione, c’è un po’ di humor dei personaggi. Finalmente, a pagina 44, con i quattro uniti come gruppo, Reed promette che non riposerà fin quando non farà tornare Ben come era un tempo.:Image Hosted by ImageShack.us

Adesso parliamo del Dottor Destino. Dal momento in cui è re-introdotto a pagina 44 della sceneggiatura, Destino mi fa arrabbiare. C’è qualcosa che non va nel suo volto, qualcosa che non vediamo in questa prima scena. E’ avvolto in una coperta verde (capito?) e si avvia verso una città vicina, dove va fuori di testa in un ristorante, rivelando di possedere una super-forza e di essere ricoperto da parti di una strana armatura organica che si espande come un virus. Solo poche striature all’inizio, ma abbastanza da renderlo mostruosamente forte e da donargli il potere di sparare elettricità dalle mani. Destino osserva una notizia su Reed, Sue, Ben e Johnny, soprannominati “Fantastici Quattro” dai media. Questo lo fa impazzire ancora di più, così ruba una motociclettacon cui ritorna in città. Qui sorge spontanea una domanda. Abbiamo un tizio che è a capo di una compagnia multimiliardaria. Certo, è messo male all’inizio del film, ma deve pur avere qualche qualità. Ovviamente possiederà l’acume con cui ha negoziato gli affari per costruire il suo impero, giusto? E allora perché dal momento in cui si risveglia sfigurato, inizia a comportarsi come un supercriminale? Perché deve rubare una motocicletta?Perché non chiama qualcuno che lavora per lui? Nel frattempo, mentre i Fantastici Quattro provano a comprendere i loro poteri e cosa potrebbero farsene, e mentre i media impazziscono per loro, Von Doom ritorna alle Latteria Industries. Sembra che nessuno lavori più nell’edificio, e lui lo distrugge. Tutto molto drammatico, ma senza alcun senso. Non ha senso anche il modo in cui la sceneggiatura vira verso l’innamoramento dei media, appena dopo l’incidente sul ponte. Non li abbiamo ancora visti comportarsi da eroi, dopotutto. Certo, hanno salvato qualche vita in quella prima grande scena, ma erano loro ad aver creato il problema. Improvvisamente sono sulle copertine dei giornali, Johnny è ospite del Late Night with Conan O’Brien, e ricevono vagonate di posta dai fan. Perché?Mi è sempre piaciuta la propensione alla celebrità dei personaggi. Li distingue dal resto degli eroi Marvel. Ma non è stata una cosa improvvisa, credo. Hanno dovuto guadagnarsela, e non lo fanno, in questa sceneggiatura. Comunque, il contorno funziona abbastanza bene da tenere il tutto in piedi. La depressione di Ben per la sua nuova identità di “Cosa”, e lo sviluppo della sua relazione con Alicia è una delle cose migliori della sceneggiatura.


Blade 3: Snipes polemico

A soli due mesi dall’uscita nei cinema americani di “Blade 3: Trinity”, terzo capitolo del cacciatore di vampiri della Marvel, alcune polemiche abbastanza pesanti si sono abbattute sulla pellicola, polemiche portate avanti non da un critico o da qualche fan, ma dallo stesso protagonista, l’attore Wesley Snipes.
Il quotidiano Los Angeles Times ha infatti ripreso una notizia pubblicata dal giornale Houston Chronicle, in cui si fa cenno a disaccordi avvenuti durante le riprese tra Snipes e il regista David Goyer, e che si sarebbero protratti oltre la conclusione della lavorazione, avvenuta lo scorso Gennaio, quando l’attore avrebbe scritto una lettera di 5 pagine a Bob Shaye, presidente e fondatore della New Line Cinema, la major che produce la pellicola, per lamentarsi del trattamento subito da parte di Goyer.
La lettera riguarderebbe il personaggio di Blade, che a detta dell’attore sarebbe stato messo da parte in favore dei due nuovi personaggi Abigail e Hannibal King, interpretati da Jessica Biel e da Ryan Reynolds. Sempre nella lettera, la cui esistenza e il cui contenuto è stato confermato da alcune fonti, Snipes dichiara che “la pellicola è intitolata Blade e Wesley Snipes è l’attore che ha il compito di dare vita al personaggio dalle pagine dei fumetti al grande schermo”. La dirigenza della New Line ha finora declinato ogni commento sulla vicenda, lo stesso ha fatto il regista David Goyer.

Batman Begins: parla David Goyer

La rivista SFX Magazine ha recentemente intervistato David Goyer, lo sceneggiatore di “Batman Begins”, che ha parlato della pellicola diretta dal regista Christopher Nolan e interpretata da Christian Bale, dell’atmosfera che egli ha cercato di catturare dal fumetto e soprattutto da cosa ha tratto ispirazione per la stesura dello script:: “Il momento in “Year One”quando Bruce Wayne ritorna a Gotham dopo un assenza di molti anni –ha affermato Goyer - Ero affascinato da questo periodo. Volevo esplorare cosa fosse successo durante questi anni. E volevo anche descrivere il momento in cui Bruce deciso di lasciare Gotham. Abbiamo usato alcuni numeri di Dennis O’Neil come punto di riferimento.”
“Chris (Nolan, n.d.r.) e io abbiamo mostrato circa tre minuti di un filmato a un gruppo selezionato di fans alla Wizard World Convention di Chicago – ha poi aggiunto Goyer - Li abbiamo portati in una stanza e mostrato il filmato, che non era un trailer, ma un montaggio di alcune scene tratte dalla pellicola. La reazione è stata una standing ovation, e penso che ciò sia molto positivo.”
Sempre SFX Magazine rende noto che sarà Dennis O’Neil a scrivere il romanzo di “Batman Begins”.

Arriva Wolvie!!

La 20th Century Fox ha incaricato lo sceneggiatore David Benioff ("La 25ma ora", "Troy") di realizzare lo script dello spin off che vedrà protagonista assoluto Wolverine. Benioff, che si è dichiarato grande appassionato degli X-Men , si è messo subito al lavoro, mentre la major è in trattative per convincere Hugh Jackman a interpretare nuovamente l'artigliato mutante canadese.
Intanto alla Fox continua lo sviluppo di "X-Men 3", la cui stesura della sceneggiatura, come ben sapete, è stata affidata a Simon Kinberg. Il sito x3movie riporta che il make-up artist Gordon Smith e il supervisore agli effetti speciali Michael Fink dovrebbero entrare nel cast tecnico del sequel, i due avevano lavorato in precedenza a "X-Men 2". La notizia non ha ricevuto finora conferme ufficiali.

Deathlok: nuovo regista

Come già anticipato qualche puntata fa, sarà il regista Paul McGuigan a dirigere la trasposizione su pellicola di Deathlok, la conferma “quasi” ufficiale è venuta da un affermazione di Kevin Feige dei Marvel Studios in un intervista apparsa sull’ultimo numero di Wizard. McGuigan, che attualmente ha realizzato il thriller “Wicker Park” con protagonista Josh Hartnett e Diane Kruger, succede a Lee Tamahori, che mesi aveva abbandonato il progetto.

Brevissime

Secondo il sito Moviehole l’attore Christopher Showerman sarebbe uno degli ultimi attori ad aver compiuto il provino per il ruolo di Superman. Secondo lo stesso sito, l’attrice Sigourney Weaver e Kevin Costner sarebbero in lizza per due ruoli da comprimari nel film che sarà diretto da Bryan Singer. Le indiscrezioni non sono state finora confermate dalla Warner.

Secondo Variety e Hollywood Reporter, Sergio Aragones avrebbe venduto i diritti di Groo The Wanderer per la realizzazione di una trasposizione cinematografica del simpatico personaggio, parodia del più famoso Conan.

Il primo trailer di “Elektra” sarà reso pubblico molto presto. Lo riferisce il sito Comics Continuum citando fonti della 20th Century Fox.

Recensione: Spider-Man 2

“Spider-Man 2” inizia nell'ormai consueto modo che aveva caratterizzato il primo film, il simbolo della marvel, la ragnatela sovrapposta e la musica di Danny Elfman, in una successione così uguale al primo film (Elfman non gioca minimamente con il tema che ha creato per spider man e lo ripropone identico in ogni nota) che per un'attimo si ha l'incredibile sensazione di essere tornati indietro di uno o 2 anni e di stare vedendo per la prima volta "Spider-Man" sul grande schermo.
E' Alex Ross con le sue stupende tavole (da sole rappresentano già abbastanza per spronare alla visione del film) a ricordarci che non è così, che questo è un sequel, e che tutto quello che avevamo visto prima verrà portato avanti.
Il vantaggio di questo secondo film è molto semplice, come fu per “X-Men 2”, il fatto di non dover più raccontare le origini dell'eroe (di per se di solito tutte molto simili se non gli si dà quel tocco in più di registico) lascia la sceneggiatura libera di prendere sbocchi nuovi e più ricchi, permettendo di portare avanti situazioni che oramai non hanno più bisogno di essere spiegate.
Fortunatamente le situazioni vengono veramente portate avanti in questo film, perché il rischio di trasformare “Spider-Man 2” in una bieca ripetizione esagerata del primo film era dietro l'angolo, fare di “Spider-Man 2” una farsa sarebbe stato più facile del previsto se consideriamo questo tipo di film molto legati agli effetti speciali, sarebbe bastato trasformarlo in un baraccone di computer grafica dal primo all'ultimo minuto, e invece...invece questo non succede, tutti gli elementi riusciti nel primo film, la storia d'amore, il dramma dei protagonisti (amici o nemici che siano), e l'ironia vengono sviluppati con maestria da parte di Raimi, che amplifica tutto quello che di buono c'era stato nella prima pellicola, parlando più dell'aspetto umano, negli eroi e nei cattivi, che delle botte e delle esplosioni, e che condisce il tutto anche con succose citazioni (una inquadratura identica a una famosa copertina di Romita senior, meglio non dire per quale situazione, l'apparizione, l'ennesima, di Bruce Campbell, le battute dei dottori riferite ad Ash e a ”La casa” sempre di Sam Raimi, l'apparizione del Dottor Connors) insomma un film che guarda al novizio ma strizza anche l'occhio ai più scafati lettori e conoscitori del personaggio e del regista, che possono apprezzare, oltre al film in generale e notare come Raimi conosca veramente i personaggi, anche i tocchi di classe sparsi qua e là nella pellicola.
Al cast, già oramai rodato, si aggiunge Alfred Molina, nei panni di Doc Ock, se nulla si può dire agli altri attori del cast, che sostanzialmente mantengono invariato quello che avevano fatto vedere nel primo film, Alfred Molina stupisce nel rendere a tutto tondo il personaggio di Otto Octavius, rendendolo spaventoso e tenero, scienziato e essere bramoso disposto a tutto pur di realizzare i suoi sogni, è lui la seconda chiave che porta spider man 2 a diventare migliore del suo predecessore, se infatti goblin nel primo film non sembrava del tutto riuscito, vuoi per il costume, vuoi per altre piccolezze, questo non si può dire di certo per doc ock.
Molina ci regala una prestazione eccezionale, che non ci si aspetterebbe da un'attore del genere (di certo non abituato a queste produzioni, ma probabilmente è proprio per questo che il suo personaggio riesce, Molina gli infonde qualcosa che altri attori, più abituati con i supereroi e i film a grosso budget, non avrebbero saputo dare) forse ruba addirittura un pò la scena allo stesso uomo ragno.
Quello di Octopus alla fine del film ricorda da vicino quei tipici mostri anni 50, alla Frankenstein o alla "mostro della laguna blu" per intenderci, cattivi ma eccezionalmente fragili nella loro potenza, risulta affascinante e pauroso in tutto il suo percorso e non si può non rimanerne impressionati.
Gli effetti speciali sono superiori rispetto al primo film, ogni tanto ci sono dei fotomontaggi qua e là che potrebbero far storcere il naso ai più pignoli, ma in generale c'è un bel miglioramento rispetto al predecessore, niente Peter Parker che salta per i grattacieli gridando mentre sembra un pupazzo di gomma insomma, ma degli effetti che il più delle volte lasciano piacevolmente colpiti (o basiti in certi casi); anche nelle coreografie delle lotte il computer fa più che bene il suo lavoro, se non fosse per le "super movenze" che i duellanti compiono non si noterebbe lo stacco tra attori veri e al computer, a volte comunque si tende ad esagerare nel fare i personaggi 3d invece che usare gli attori ed è un peccato, tipo una scena in cui Spidey ha a che fare con dei cavi ed è fatto al computer, una scelta discutibile per una scena così "semplice", a volte invece il fatto di usare il computer valorizza ancora di più certe sequenze, velocizzando e rallentando di colpo inquadrature impossibili da riprendere con persone vere, ancora una volta un plauso per la realizzazione del dottor octopus, i suoi tentacoli sono credibili, palpabili nelle movenze e nella resa materiale, in grado di recitare insieme all'attore che le indossa, intelligente è anche la scelta di costruire sia modelli al computer che tentacoli "veri" di metallo per accentuare il realismo.
La musica è sempre di Danny Elfman. Elfman è uno dei più grandi compositori nel suo campo, questo si sa, e in “Spider-Man 2” fa bene il suo lavoro, ineccepibile, non c'è mai una musica fuori posto, a volte però dà la sensazione di non essersi impegnato troppo, segue il suo lavoro, riprende i temi, però lo fa di pari passo a tutto quello fatto nel primo film, senza aggiungere niente di particolare, senza divertirsi un pò con musiche che lui stesso ha composto.
I temi nuovi ci sono (riconoscibilissimo nel suo tipico stile gotico e ricco di percussioni) molto belli ma comunque non indimenticabili, ad un certo punto, in una scena su un treno della metropolitana, non dirò di più, mi è parso addirittura di sentire motivi un pochino riconducibili a John Williams, ma in generale la musica è molto buona, queste critiche sono proprio pignoleria ai massimi livelli, la musica è al livello del primo film (anche perchè più o meno è la stessa :)).
Insomma, un film ottimo, che riesce a valorizzare e a correggere tutti i pregi e i difetti del primo film, elevando così tutto a un gradino più sopra, il finale rimanda inevitabilmente e non proprio velatamente a un terzo film (già in cantiere), speriamo a questo punto che non facciano cavolate tutte le persone coinvolte nel progetto e che chiudano bene una trilogia che si prospetta di altissimo livello, intanto godiamoci questo sequel, tra le migliori produzioni cinematografiche riprese dai fumetti di sempre.


Carlo Coratelli
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