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Giorgio Parma

Giorgio Parma

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Le mille vite di Mi-kun

Il Maestro Leiji Matsumoto è uno dei più importanti e influenti mangaka giapponesi, al pari di Osamu Tezuka e Go Nagai, per intenderci, autore di opere immense come Capitan Harlock e Galaxy Express 999, La corazzata Yamato e L’anello del Nibelungo, quasi tutte fortemente caratterizzate da ambientazioni e tematiche fantascientifiche, delle space-opera uniche e di rara bellezza. Tuttavia, con Le mille vite di Mi-kun, il nuovo volume proposto da Hikari Edizioni, ci viene presentato un Matsumoto lontano da questi orizzonti, immerso totalmente in una quotidianità apparentemente più spensierata e meno ammorbata dal degrado sociale messo in luce negli altri capolavori.

Il volume contiene in una prima parte i 5 capitoli di Mime, la Gatta Tigrata, in cui la protagonista è in realtà una gattina, mentre in appendice troviamo altrettanti capitoli di I am Mi-Kun!, con cui il personaggio esordì su riviste shojo, in cui il personaggio principale è essenzialmente lo stesso, ma di sesso maschile. La differenza tra queste due parti del libro è abbastanza netta e non si limita unicamente al tratto grafico, visivamente diverso, da cui si può dedurre una distanza temporale di produzione non indifferente, ma anche ad una differente malinconia che pervade il racconto, molto più corposa e strutturale nella serie più recente. Inoltre, sebbene lo sfondo di queste storie sia lo stesso, sprazzi di vita quotidiana di un gatto in una classica cittadina nipponica, il modo con cui i temi cari all’autore, di elevata caratura e spessore sociale, vengono inseriti nella narrazione, risulta migliore nella serie più recente, rispetto a quella precedente. Tuttavia, in tutto il volume, l’introduzione di argomenti come il razzismo, la discriminazione, l’amore, l’abbandono, la solitudine, la sofferenza, l’anarchia, la malinconia, applicandoli a dinamiche estremamente semplici e ripetitive, oltre che brevi ed episodiche, perde di efficacia, risultando spesso pretenzioso e forzato, non dando modo al lettore di trarre particolari insegnamenti o riflessioni dalla lettura. E questo effetto lo vediamo più consistente in I am Mi-Kun!, in cui l’eccessiva ripetitività rende ancora più evidente questa condizione.

Ritornando alle atmosfere malinconiche di Mime, la Gatta Tigrata, si identifica facilmente questa caratteristica peculiare come il punto di forza dei racconti stessi, che dona bellezza all’opera: Matsumoto ci presenta delle storie di ordinaria semplicità, in cui siamo introdotti nella vita di una gatta, la seguiamo mentre fa conoscenza con gli altri animali del quartiere, affezionandoci a lei e alla sua routine rocambolesca, ma quando la narrazione dinamica si arresta, lasciando spazio alla voce narrante esterna, la spensieratezza del quotidiano, dipinta fino alla vignetta precedente, deperisce; la semplicità esistenziale dei personaggi viene ricondotta drammaticamente alla brutalità del reale, con una conclusione rapida e concisa, che sigilla quel piccolo squarcio di felicità mostratoci, rendendolo memorabile ed eterno, confinandolo nei ricordi del lettore.

Passando al lato grafico, nelle storie presentate ad inizio volume, quelle più recenti, pubblicate nel 1978, il tratto è pulito ed essenziale, più preciso che nei capitoli in appendice. Ritroviamo la tipica fisionomia del personaggi creati dal Maestro, con le donne adulte dalla figura affusolata, leggiadra, evanescente, e i personaggi tozzi e goffi, spesso un po’ clowneschi; in I am Mi-Kun! si osserva invece una stilizzazione degli occhi tipica dello shojo anni ’70, atta a conferire un bagliore interno alla pupilla che tuttavia carica eccessivamente di nero la stessa, caratteristica che verrà rimossa nella serie successiva, così come l’uso di un tratto più sporco e graffiato. Ed è proprio nella rappresentazione degli esseri umani che troviamo le maggiori differenze tra i due lavori: dove la serie più recente tutto sommato rispecchia maggiormente la produzione canonica dell’autore, quella più vecchia tradisce solo parzialmente la sua mano, con figure abbozzate e quasi poco curate.

Tutto sommato, non ci troviamo di certo al cospetto di un capolavoro del Maestro, né di un’opera particolarmente unica nel suo genere, lontana dai fasti letterari dell’autore. Una lettura che risulta comunque piacevole, se si trascura la ripetitività eccessiva soprattutto nella parte finale del volume, e che consigliamo a chi ama i gatti e, incondizionatamente, Matsumoto. L’edizione di Hikari è ottima come sempre, con traduzioni ben realizzate e note linguistiche e nozionistiche sintetiche e piacevoli.

Nuovi ingressi in Spiderman: Homecoming, Gotham, Arrow, Legends of Tomorrow e Lucifer

  • Pubblicato in Screen

Negli ultimi giorni si sono susseguiti tutta una serie di nuovi ingressi nei cast dei prodotti televisivi e cinematografici tratti da fumetti più in voga e più attesti del momento, e abbiamo deciso di raccogliervi tutte queste novità in un unico articolo.

Cominciamo con l'unico cinecomic di questa lista: Spider-Man: Homecoming, che dopo l'ingresso di numerosi attori nelle ultime settimane, espande il proprio cast con il giovane Abraham Attah, via Deadline, salito alla ribalta recentemente per il pluripremiato Beasts of No Nation di Cary Fukunaga, per cui ha vinto il premio per Miglior attore protagonista agli Independent Spirit Awards. Oltre a lui, segnaliamo gli ingressi di Selenis Leyva (Orange is the New Black), dell'attore comico Hannibal Buress, di Michael Mando (Better Call Saul) e Bokeem Woodbine (Fargo). Al momento i loro ruoli non sono ancora stata svelati.

Passiamo ora alle serie TV e in particolare alla quinta stagione di Arrow della The CW, che vede due new entry di spessore. Chad Coleman (The Walking Dead) interpreterà il villain principale dello show, Tobias Church, descritto come “un imponente gangster che mira ad unire tutte le diverse bande criminali di Star City sotto il suo unico comando”, come annunciato da IGN. Altra novità è il ritorno di Madison McLaughlin, l'emulatrice di Black Canary che abbiamo già incontrato nella quarta stagione, e che apparentemente tornerà in un arco narrativo multiepisodio che partirà dal 5x02 e vedrà l'attrice interpretare nuovamente Evelyn Sharp, ma questa volta con un alter ego ben diverso: la giovane arciera Artemis. Come descritto da Variety, non si sa da quale lato della barricata combatterà, in quanto se ci si basa sul fumetto, il personaggio rimane un villain, mentre se si considera l'incarnazione presentata nella serie animata Young Justice, si ha a che fare con un'eroina dal passato oscuro. Staremo a vedere.
Questi due attori andranno ad affiancarsi a Rick Gonzalez nei panni di Wild Dog e Josh Segarra in quelli di Vigilante.

Sempre per The CW, segnaliamo che Maisie Richardson-Sellers sarà la nuova Vixen in DC’s Legends of Tomorrow. L'attrice interpreterà Amaya Jiwe, la nonna di Mari McCabe, interpretata da Megalyn Echikunwoke, che ha lasciato il ruolo per i troppi impegni.

Nuovi ingressi anche per la terza stagione di Gotham della 20th Century Fox che cambia in corsa l'attrice che interpreta la giovane Ivy Pepper, futura Poison Ivy, che "a seguito di un incontro con un mostro di Indian Hill, rinasce un passo più vicina al villain DC che è destinata a incarnare". Il ruolo, che verrà impersonato da Maggie Geha, ci mostrerà una ormai 19enne Ivy, che "comprende il pieno potere del suo fascino e punta gli occhi su Bruce Wayne".  Oltre a lei, ci sarà anche James Carpinello (The Good Wife, The Punisher) che interpreterà Mario Falcone, figlio di Carmine e  Jamie Chung (Once Upon a Time) nei panni della giornalista Valerie Vale.

Sempre per Fox, Aimee Garcia (Dexter) entra nel cast di Lucifer come la scienziata del LAPD Ella Lopez.

In arrivo le nuove serie di Matt Fraction e di DeConnick/Sienkiewicz

  • Pubblicato in News

Bleeding Cool ha fatto qualche domanda a Matt Fraction e sua moglie Kelly Sue DeConnick durante il Heroes Con, riguardo ad alcuni loro progetti futuri, annunciati in passato e mai più ripresi finora, che verranno pubblicati per la MilkFed la casa editrice della coppia.

Partiamo con lo scrittore di Sex Criminals, che proprio a fianco dello stesso Chip Zdarsky e Annie Wu, realizzerà un nuovo progetto dal titolo The Recidivist, di cui si sa ben poco, mentre sempre Fraction scriverà anche Adventureman, sui disegni di Terry e Rachel Dodson, basato sulla storia di un'eroe pulp catapultato ai giorni nostri.

Un progetto davvero interessante che verrà realizzato dalla consorte DeConnick è Parisian White, in collaborazione con Bill Sienkiewicz, che ruota attorno ad un misterioso omicidio nella Parigi degli anni '20, che al momento è in produzione.

Emanuele Taglietti realizzerà una serie di cover per Edizioni Inkiostro

  • Pubblicato in News

Continua la serie di annunci eccezionali di collaborazioni future tra la casa editrice abruzzese Edizioni Inkiostro, capitanata da Rossano Piccioni, e questa volta si tratta di un nome davvero di grande impatto: la leggenda del cinema e dell'illustrazione italiana Emanuele Taglietti, curatore di scenografie per film di Federico Fellini e Sergio Leone, e autore di copertine e illustrazioni storiche per il fumetto italiano horror ed erotico come Sukia, Cimiteria, Belzeba, Ulula e Macabro.

L'artista realizzerà una serie di cover per una nuova miniserie scritta ed ideata dallo stesso Piccioni, che oltre a curare soggetto e sceneggiatura realizzerà anche parte dei disegni interni, sui quali lavoreranno per lo più due artisti di fama internazionale ancora top secret. Un nuovo ulteriore omaggio al fumetto storico italiano anni '70 dopo The Cannibal Family e La Iena.

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