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Giorgio Parma

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Marvel's Inhumans: sinossi rivelata, non ci sono piani per un crossover con Agents of Shield

  • Pubblicato in Screen

Dopo le prime foto dal set di Marvel's Inhumans, la nuova serie della ABC in collaborazione con Marvel Television che debutterà a settembre per poi essere messa in onda regolarmente in autunno, è stata diffusa in rete la sinossi ufficiale dello show, che a quanto dichiarato dal co-showrunner Jed Whedon, non incrocerà a breve la strada di un altro show made in Marvel, ossia Agents of S.H.I.E.L.D., che ha introdotto per la prima volta gli inumani nel MCU.

“Non posso ancora dire nulla riguardo allo show, ma stiamo cercando di creare un mondo per loro, un angolo per loro nel MCU. Sulla presenza di un crossover, si vedrà”.

Di seguito la breve sinossi.

“Dopo che la Famiglia Reale degli Inumani è stata frammentata da un colpo di stato militare, i suoi membri si sono potuti rifugiare alle Hawaii dove la loro sorprendente interazione con il mondo lussureggiante e con l'umanità potrebbe portare non solo alla loro salvezza, ma anche a quella della Terra stessa”.

Marvel's Inhumans è interpretato da Anson Mount (Freccia Nera), Iwan Rheon (Maximus), Serinda Swan (Medusa), Ken Leung (Karnak), Eme Ikwuakor (Gorgon), Isabelle Cornish (Crystal), Mike Moh (Triton), Sonya Balmores (Auran), Ellen Woglom e una versione in CGI di Lockjaw. Il regista Roel Reiné dirigerà i primi due episodi della serie che comporranno un unico pilot che verrà totalmente girato in IMAX e distribuito in tutto il mondo come premiere a settembre 2017, mentre la serie comincerà poi la messa in onda sulla ABC a partire da quest'autunno.

Edizioni Inkiostro: Giorgio Santucci realizzerà una storia di The Cannibal Family

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Apprendiamo la notizia della pubblicazione, in anteprima in occasione del Plaza Comics di Milano che si terrà il prossimo 20 maggio, di una storia breve di The Cannibal Family realizzata interamente da Giorgio Santucci. Al lavoro sulle short della serie targata Edizioni Inkiostro si sono cimentati precedentemente artisti quali Leomacs, Luca Blengino, Tanino Liberatore, Ron Marz, Otto Schmid e Nicola Genzianella.

X-Men: Legion 1-3, la recensione del fumetto che ha ispirato il telefilm

In occasione dell'uscita per FX della nuova serie televisiva Legion, basata sull'eponimo mutante della Marvel Comics, Panini Comics ha deciso di pubblicare in eleganti volumi cartonati quella che forse rimane la serie più importante riguardante il personaggio, quella che lo ha definito maggiormente e ne ha consacrato le enormi potenzialità narrative. Parliamo della X-Men Legacy di Simon Spurrier che nel 2013 diede una scossa non indifferente alle serie mainstream Marvel, introducendo una autorialità e un approfondimento psicologico, una dedizione alla crescita e allo sviluppo dei personaggi che si vedevano solitamente in run più ridotte e in progetti più marginali più volutamente di nicchia.

Nel corso dei 23 numeri della saga, vengono narrati i fatti relativi alle conseguenze di Scisma e della morte del Professor Xavier sul figlio David Haller, mutante dai poteri sconfinato protagonista di questa storia, che viene etichettato con il nome di Legione, per sottolineare l'esistenza di numerose personalità con poteri inimmaginabili all'interno della sua mente. Il trauma per la perdita del genitore, il rapporto mai felice con lo stesso e tutte queste problematiche di fazione, futili screzi disgreganti all'interno della comunità mutante già fortemente provata da un passato turbolento e intriso di dolore, rappresentano un'ulteriore fonte di logoramento per la psiche già frantumata del giovane, sempre attento ad evitare che i suoi poteri disintegrino la realtà. A questo si aggiunge poi una terribile profezia, un destino infausto già scritto pervade che tutta l'opera: Legione è destinato ad annientare la razza mutante e Blindfold, la giovane mutante senz'occhi innamorata del giovane, è destinata ad ucciderlo per prevenire questa sciagurata conclusione. E la paura del mutante, il suo tentativo di modificare il corso del fato, di imparare ad amare Ruth, alias civile della preveggente cieca, e di essere accettato dal mondo, sebbene la sua potenza sconvolgente, creeranno un circolo vizioso di eventi sciagurati che in un turbinio di dolore e sofferenza porteranno ad una fine agrodolce, di certo lontano dall'happy ending.

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La battaglia si svolge sue due fronti, così come l'esistenza di Heller: c'è la realtà tangibile, quella condivisa con il resto dell'universo quella popolata dai suoi amici, dal suo amore e dai suoi simili, e poi c'è la sua psiche, un fronte caotico, pericoloso oltre ogni immaginazione, labile e precario, multiplo e sfaccettato, sempre pronto a detonare, a sbarellare completamente l'equilibrio instabile in cui si trova il protagonista, scatenando una forza incontrollabile e funesta: un regno concettuale senza eguali popolato da più di duecento ego per lo più violenti e sanguinari racchiusi, si fa per dire, in una prigione fortezza, che a tratti non si capisce se è più utile per tenere a bada ciò che sta dentro nei confronti di ciò che sta fuori o viceversa.

Il bello di questa run è il dare risalto anche in circostanze assurde e titaniche ai problemi comuni e terreni come il rapporto padre figlio, la reclusione forzata, l'incomprensione, la paura e il rigetto del diverso il tutto entro un quadro clinico psicanalitico non confortante. Legione incarna le tematiche classiche che hanno reso gli X-Men una pietra miliare della letteratura a fumetti e della cultura a difesa degli emarginati, delle minoranze e della diversità, portando queste tematiche allo zenit.

Spurrier tesse una trama articolata e fortemente intrecciata, in cui ogni tassello, ogni spiraglio mostrato è di fondamentale importanza per la storia narrata ed è permesso al lettore cercare di comprendere in anticipo quali saranno le mosse dei personaggi, se si sta attenti, se si analizzano i vari passaggi. Citazioni e rimandi si sprecano, così come richiami e improvvise amplificazioni di dettagli che sembravano solo decorativi, ma che si rivelano nuclei fondanti del racconto stesso. Questo vale per le rivelazioni e le profezie che giocano un ruolo molto importante. Splendida la narrazione offerta dall'io drammatico di Heller, che con un linguaggio articolato, pensieri profondi e riflessioni mai banali, mai puramente retoriche o pseudopedagogiche, ma di grande impatto, analizza la situazione in maniera molto umana, molto vicina al lettore.

Molto interessante il fatto che i pensieri di David riecheggino nella sua mente-prigione come messaggi urlati dal gracchiare degli altoparlanti, mettendo alla berlina il suo io interiore nei confronti delle altre duecento personalità che infestano la sua psiche. Il che alimenta la frustrazione e la condizione di solitudine e di astio che viene riversato nei confronti del ragazzo dall'esterno e dall'interno, bersagliato senza sosta e in balia della disperazione, a disagio nella sua stessa mente.

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Anche all'analisi del rapporto con il padre e con la madre viene dedicato diverso spazio nel corso del racconto. Una coesistenza difficile se non totalmente inesistente quella avuta con i genitori. Xavier ha contribuito a fare da mentore a diverse generazioni di mutanti ma non è riuscito a ricoprire il ruolo di padre nei confronti del suo unico vero figlio, abbandonato per paura della sua potenza, per negligenza, sottoposto a inibizioni crudeli e comatose: ragazzini guerrieri, organizzazioni paramilitari sembrano essere la peggiore e unica eredità lasciata dal padre con cui il figliol prodigo dovrà fare i conti, mostrando la voglia di agire e prevenire minacce future, non limitarsi a reagire a danno già avvenuto come insegnato dai precetti paterni. Lo stesso vale per il rapporto con la madre, incapace di accettare il figlio e la sua immensa potenza, incapace di accettare il mondo di supereroi e supercriminali.

Una run su di un personaggio titanico, incompreso nella sua eccezionalità: una parabola discendente verso la tragica fine in cui Haller prende coscienza di se. Diversi sono i temi affrontati nel corso dell'opera: si svolge in primis un interessante dibattito sull'azione preventiva, sulla proattività, su cosa sia lecito fare in vista di un fine più grande; sull'azione e sulla rispettiva reazione, sul principio di causalità e sulle conseguenze che ne derivano, spesso impreviste, sull'amore e sui legami intensi tra le persone, che spesso forniscono ragioni per vivere là dove si fatica a trovarne; sulla vita e sulla morte, sulle prospettive da cui si osserva il mondo e sulla molteplicità d'interpretazione, sul sacrificio e sull'integrazione. Sulla psicologia della gestalt.
Una triste e disillusa titanica epopea, un dramma segnato dal fato, destinato a terminare nel peggiore dei modi, un'ode al dolore e alla solitudine e al contempo un urlo adirato contro Dio.

Dal punto di vista artistico, numerosi sono i disegnatori che accompagnano Spurrier nel corso dell'opera, da Tan Eng Huat a Jorge Molina, da Paul Davidson a Khoi Pham. Da evidenziare lo stile marcato, duro e oscuro di Huat che accompagna il lettore fino agli ultimi numeri, dove lascia spazio ad uno stile lisergico che ricorda le produzioni psichedeliche anni '60 di Steve Ditko per colori e forme surreali che si sublimano in un complesso di astrattismo, fiammate di colore, distorsioni spazio temporali, mutazioni di stile e evoluzioni folli di illustrazioni pop con una carica patetica di un'intensità spettacolare. Un epitaffio di colori e dolore incredibilmente intessuti.

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Segnaliamo anche l'ottima la traduzione di Fabio Gamberini soprattutto nel terzo volume: riesce difatti a mantenere la shakesperianità dei discorsi, la malinconica tristezza di fondo dei dialoghi intensi fornendo un ottimo adattamento italiano.

Non possiamo che consigliarvi questo gioiellino della letteratura a fumetti made in Marvel perché tuttora, a distanza di 4 anni, rimane difficile trovare un tale spessore in una produzione così vasta e mainstream del fumetto popolare.

Edizioni NPE: tutti i volumi di Sergio Toppi e Dino Battaglia in uscita fino ad agosto

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Edizioni NPE ha lanciato da poco una campagna di scontistica del 25% su tutto il materiale finora pubblicato per il mese di aprile e ha realizzato un catalogo promozionale contenente tutte le informazioni dei volumi in vendita per l'editore, un bel cartonato che verrà dato in omaggio agli acquirenti. Su di esso, sono riportate alcune novità relative ai prossimi volumi delle collane Dino Battaglia e Sergio Toppi fino a settembre, che vi riportiamo qui di seguito.

Collana Dino Battaglia

Lovecraft di Dino Battaglia, 21x30 cm, cartonato, 128 pagine, bianco e nero, 16.90 €, in uscita ad aprile
Il volume contiene Omaggio a Lovecraft, Totentanz, Il Golem, Il Patto, La malizia del Diavolo, Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mister Hyde.

La Mummia di Dino Battaglia, 21x30 cm, cartonato, 96 pagine, bianco e nero, 16.90 €, in uscita a giugno
Il volume contiene La Mummia e la storia incompleta I misteri del Tamigi, mai raccolta prima d'ora con protagonista l'Ispettore Coke, personaggio ricorrente nell'opera del Maestro.

L'Uomo di New England di Dino Battaglia, 21x30 cm, cartonato, 80 pagine, colori, 16.90 €, in uscita a luglio
Il volume raccoglie la seconda e ultima storia realizzata per la collana Un uomo un'avventura per quella che sarà la futura Sergio Bonelli Editore.

Collana Sergio Toppi

Blues di Sergio Toppi, 21x30 cm, cartonato, 80 pagine, bianco e nero, 16.90 €, in uscita a marzo
Il volume contiene Blues e la storia L'Erede scritta nel 2007 per il mercato francese.

Bestiario di Sergio Toppi, 21x30 cm, cartonato, 96 pagine, colori, 19.90 €, in uscita a maggio
Volume che raccoglie illustrazioni, schizzi preparatori, disegni realizzati per le diverse edizioni delle opere del Maestro, tutte rappresentanti il rapporto tra uomo e animali.

Finché Vivrai - Naugatuck 1757 - Little Big Horn 1875 di Sergio Toppi, 21x30 cm, cartonato, 64 pagine, bianco e nero, 16.90 €, in uscita ad agosto

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