Spesso i fumetti, sono stati lo specchio dei tempi, riflettendo la realtà che ci circonda in tutte le sue mille sfaccettature e in alcuni casi non così rari, anticipando anche quello che ci saremmo trovati di fronte. A volte l'hanno saputo fare come metafora in modo farsesco e dissacrante, portando il quotidiano all'esasperazione, altre volte in maniera terribilmente reale e inquietante.
Con l'occasione dei "clamoroso" risultato di queste elezioni, che ha portato il discusso magnate Donald Trump su una, se non addirittura su "la" poltrona più influente del mondo, vogliamo ricordare, grazie a CBR, i casi più eclatanti nei comics in cui i super cattivi sono riusciti a prendere il potere della nazione alla guida del mondo libero.
Questo perché aldilà dei pro o contro, la sua ascesa ha sicuramente lasciato e lascia inquietudini nel popolo americano (e non solo), indipendentemente di quello che poi realmente, farà negli anni a venire.
Quindi lasciamo spazio ai malvagi indiscutibili, quelli che perseguendo il loro fine, sono arrivati alla meta, passando sopra tutto e tutti.
Lex Luthor
Indiscutibilmente l'esempio più famoso e conosciuto, di manipolatore spietato e doppiogiochista.
Tentando, di spacciarsi solo per un affarista di successo, di bell'aspetto e dall'indubbio carisma, Lex Luthor, contribuisce alla ricostruzione di Gotham City, riportandola ai fasti di un tempo, dopo i disastrosi avvenimenti di "no man's Land". Questo suo "benefico" intervento, gli vale da trampolino di lancio per le elezioni del 2000, elezioni che naturalmente vince, lasciando sbigottiti i supereroi che l'hanno sempre temuto.
Lex poi non sarà nemmeno così terribile come presidente, agli occhi dei più, fino a quando, non resistendo al suo odio per gli odiati nemici in calzamaglia, sulle pagine di Superman/Batman, deciderà di indossare la sua armatura per uccidere i supereroi al quali stava dando la caccia, decretando la sua sconfitta.
Questo gesto ha così permesso ai suoi avversari di assestare i colpo di grazie e allontanarlo definitivamente dalla stanza ovale.
Doom 2099
Situazione diversa per il Dottor Destino dell'universo 2009, il Doom del presente, arrivato nel futuro 2099 decide di invadere gli Stati Uniti e di auto-nominarsi presidente.
Il monarca di Latveria si rivela un dittatore benevolo, combattendo anzi le corporazioni aziendali che dominano il futuro e trovando anche un'inaspettata alleanza con gli x-men (sempre 2099).
Destino verrà poi deposto da un colpo di stato orchestrato da un redivivo Steve Rogers (Capitan America), che colpirà duramente i sudditi della sua patria, Latveria, sterminandoli con una nanotossina.
Un furibondo Doom si vendicherà con un attacco lampo, sterminando i suoi nemici e l'infido Capitano.
La sua ossessione poi non sarà più il governare gli stati uniti ma riportare in vita i suoi sudditi, tentando un viaggio nel passato.
Teschio Rosso
Nel futuro alternativo di “Old Man Logan”, gli Stati Uniti sono letteralmente conquistati dai cattivi che si sono spartiti i territori.
La costa orientale è governata da un Teschio Rosso sempre più folle e ossessionato che indossa come trofeo il costume del suo arci-nemico Capitan America, come in una sorta di parodia che sbeffeggia il sogno.
Occhio di Falco e Logan, in missione per recuperare il siero del super soldato con l’intento di contrastare il male dilagante.
Il buon “vecchio” Logan dopo una battaglia all’ultimo sangue, allo stremo delle forze, recupera lo scudo del Capitano e lanciandolo decapita il pazzo presidente nazista.
Overshadow
Nel "New Universe" Marvel, la serie DP7, vedeva come antagonista principale Philip Nolan Voigt, alias Overshadow, psicologo professionista che durante l'evento bianco (evento che ha conferito i poteri ai protagonisti di questo universo fumettistico, dando il la a tutte le vicende), acquisisce l'abilità di duplicare i poteri altrui.
Voigt, fondando una "clinica per la ricerca sovrumana", imprigiona e sfrutta soggetti con superpoteri, ne assume le capacità e usa gli stessi come esercito per portare a termine i propri fini malvagi.
Sconfitto dai DP7 e apparentemente annientato, riappare poi proprio come candidato alla corsa presidenziale (conservando i poteri assorbiti), corsa che porta a termine vittoriosamente diventando il nuovo presidente USA.
Dopo la distruzione di Pittsburgh, come narrato sulle pagine di Starbrand, sposta la capitale a Denver e decide di iniziare una guerra nucleare. Sgominata la minaccia dei missili e fermato il folle, troverà successivamente il modo di riacquistare i poteri ma non più come presidente degli Stati Uniti.
Goblin
All’interno del surreale futuro di “Terra X”, gli interessi commerciali di Norman Osborn hanno preso il sopravvento sull’America decretandolo di fatto il capo assoluto, anche senza una vera e propri elezione da parte del popolo, avendo lui il totale controllo economico della nazione.
Le nebbie terrigene liberate sul pianeta hanno sconvolto il mondo, cambiandone l’essenza stessa, Osborn si presenta ora nelle fattezze come un vero e proprio folletto verde e per apparire in pubblico si trova costretto ad indossare una maschera con sembianze umane.
Il Teschio Rosso, suo acerrimo nemico, lo vuole morto e alla fine di un conflitto getta Goblin dalla finestra della casa bianca. Nella sequenza del volo, il piede di quest’ultimo, infilzatosi su un palo fa si che il collo per il colpo di frusta si spezzi, proprio come nella memorabile sequenza della morte di Gwen Stacy, morte che lui stesso in modo quasi uguale aveva provocato.
Ancora Lex Luthor
La realtà alternativa del Milleriano “Dark Knight Strikes Again”, ci proietta in un futuro dove il presidente in carica è Prez Rickard, misteriosa figura che domina il paese.
L’incalzare della trama rivela che Prez, non è altri che un ologramma, dietro al quale si cela niente altro che il famigerato Lex che, grazie a questo stratagemma, controlla gli Stati Uniti d’America.
Questi sono solo cinque esempi di quanto un media come il fumetto, possa regalarci degli spaccati verosimili di quel che accade intorno a noi.
Non resta quindi che attendere e vedere cosa succederà nella nostra realtà, tutt’altro che alternativa.