Quarantine Prophets – Epifania, recensione: l’alba di un universo crossmediale
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Non è semplice, in Italia, creare un universo crossmediale. Spesso le produzioni artistiche nostrane nascono, continuano a vivere e - a volte - muoiono all’interno del proprio media. Quarantine Prophets sembra però non voler rimanere stretto nel proprio contenitore linguistico nascendo fin da subito come un prodotto multimediale e dalla narrazione diversificata su altri media. Dunque, per parlare del progetto editoriale si deve necessariamente citare la “sorella” della narrazione a fumetti, quella a romanzo. Difatti, Epifania è il primo tassello a fumetti dell’universo crossmediale che vede l’incontro di due realtà editoriali come la Panini Comics e la Harper & Collins, mentre Futuro Fragile è il secondo in forma di romanzo. L’obiettivo è quello di creare un universo modulare autonomo tanto come media quanto come narrazione, ma le cui componenti sono strettamente collegate. Il demiurgo di tale avventura narrativa è Fabio Guaglione, co-regista e sceneggiatore di Mine e autore del film Ride, oltre che scrittore di romanzi come IF - La Fondazione Immaginaria.
Quello che viene ironicamente definito come “guaglioneverse” racconta la storia dei Profeti, persone dagli straordinari poteri psichici causati da quella che viene identificata come una vera e propria malattia: l’Epifania. Negli Stati Uniti viene creata un’apposita struttura di massima sicurezza per poter contenere questi individui potenzialmente pericolosi per l’ordinamento sociale del mondo. Tale prigione viene mascherata come un centro di cura, il Clearwell – ribattezzato “il pozzo” – e in questo luogo i Profeti vengono studiati e torturati all’insaputa della società.
Fin da subito, con una struttura narrativa plurima a tre voci, è palese l’intento di diversificare l’esperienza narrativa del lettore: non una “storia unica”, ma più racconti per poter ricostruire, così, l’evoluzione degli eventi tratteggiati dagli autori. Fabio Guaglione è, infatti, accompagnato da Luca Speranzoni nella sceneggiatura, quest’ultimo, anche autore del romanzo sopracitato.
Il racconto è un avvincente prison drama d’azione fantascientifica, in cui le dinamiche tra i personaggi portano avanti la storia costruita, perciò, su di un gioco di incastri e conseguenze. Non manca, però, un fortunato affondo verso una tematica sempiterna come un astratto concetto di “libertà”. Astratto poiché utilizzato in maniera differente nei prodotti culturali e di volta in volta declinato nelle narrazioni. Nel caso di Epifania, lo strumento detentivo – anch’esso un vero e proprio personaggio, non mero setting – concretizza, con evidenza simbolica, la censura di un pensiero contagioso che va necessariamente rinchiuso.
I disegni di Giovanni Timpano – coadiuvato dai necessari colori di Daniele Rudoni – si adattano perfettamente al mood narrativo imbastito da Guaglione e Speranzoni. L’universo sci-fi del racconto è evidente fin da subito, le figure sono immediatamente riconoscibili e le scene action – anche quelle più elaborate – sono tratteggiate con un buon ritmo. Indubbiamente, la staticità è la caratteristica che meno si addice alle tavole di Rudoni che ricercano sempre un punto di vista articolato, caricando, perciò, la narrazione del corretto impianto espressivo.
Quarantine Prophets – Epifania è sicuramente un prodotto molto interessante che, partendo da, forse, premesse facilmente rintracciabili nell’universo fantascientifico multimediale, diventa immediatamente autonomo grazie ad un evidente e corposo lavoro sul world building. Dopotutto, senza questo, non sarebbe stato possibile immaginare un prodotto crossmediale che promette complessità strutturale e ricchezza narrativa.