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Topolino festeggia i 90 anni di Paperino

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Riceviamo e pubblichiamo:

PAPERINO 90

TOPOLINO FESTEGGIA L’ANNIVERSARIO DEL PAPERO PIÚ FAMOSO DEL MONDO

SUL NUMERO 3576 TANTE STORIE E APPROFONDIMENTI, E, IN ALLEGATO AL SETTIMANALE, L’ICONICA STATUA DI PAPERINO DA COLLEZIONE

ALLA SPECIALE COVER CELEBRATIVA IN STILE VINTAGE FIRMATA DA ANDREA FRECCERO SI AGGIUNGE LA VARIANT REALIZZATA IN ESCLUSIVAPER ETNA COMICS 2024

TOPOLINO3576

L’anniversario di uno dei personaggi Disney più iconici è alle porte e Panini Comics si prepara a festeggiare con Topolino 3576, in edicola, fumetteria e su Panini.it da mercoledì 5 giugno. In questo speciale numero da collezione “100% Paperino”, un sommario di storie realizzate da un parterre di grandi autori a cui si aggiunge un ricco supporto di articoli e redazionali che ripercorrono alcune delle più significative tappe della storia di questo iconico personaggio. A rendere il numero ancora più prezioso, la strepitosa copertina in stile vintage realizzata da Andrea Freccero, ispirata al mood visivo dei corti animati degli esordi.

Le storie di questo numero hanno tutte Paperino come protagonista assoluto. Si parte con Paperino e l'ombroso, scritta da Marco Nucci e disegnata dal Maestro Giorgio Cavazzano, continuando con Paperino e la banda del lupo, di Francesco Artibani e Lorenzo Pastrovicchio che – dopo le prove già realizzate in precedenza con Topolino e Pippo – chiuderanno la loro "trilogia classica", un trittico di avventure graficamente e narrativamente ispirate alle atmosfere degli esordi. Non mancherà poi il Paperino più divertente con Tutti i lavori di Paperino, scritta da Tito Faraci per i disegni e le chine di Enrico Faccini, e I Bassotti e la missione a rovescio, sceneggiata da Alessandro Sisti e disegnata da Andrea Malgeri, con la partecipazione di Luke Papertano, omaggio di Topolino all’astronauta Luca Parmitano. Una selezione di storie, dunque, perfette per celebrare al meglio Paperino, raccontandone pregi (e difetti!).

3576 variant

Insieme a Topolino 3576 sarà disponibile anche l’esclusiva statuina da collezione – ideata e disegnata da Emmanuele Baccinelli – che ritrae Paperino sdraiato in totale relax sulla sua poltrona. Una posa iconica, irresistibilmente simpatica, in cui ritrovare uno dei suoi tratti più tipici. Ma questo amatissimo personaggio non è solo pigro: è anche irascibile e poco paziente, ma senz’altro di buon cuore, maldestro, testardo, leale e ottimista. Ed è proprio questo suo profilo caratteriale così complesso e attuale ad aver intercettato, nel corso di questi lunghi novant'anni, le simpatie del pubblico a tal punto da garantirgli ancora oggi un seguito e una riconoscibilità di dimensioni planetarie.

StatuinaPaperino90

Paperino ha finito col diventare un simbolo del nostro tempo, incarna mirabilmente il rapporto tra noi e la società in cui viviamo, è una di quelle figure che arrivano forte, scolpite ormai indelebilmente nell'immaginario della maggior parte degli abitanti di questo pianeta. Perché Paperino siamo un po' tutti noi, con le nostre fragilità e le difficoltà a integrarci col mondo attorno, ma sempre con la positività di chi non si abbatte, di chi continua a guardare tenacemente alla vita e al futuro con ottimismo e rinnovato entusiasmo, a dispetto di tutto”, commenta Alex Bertani, direttore di Topolino.

Un numero davvero ricco di sorprese, dunque, che aspetta tutti i fan di Paperino in edicola e su Panini.it, a partire da mercoledì 5 giugno, per festeggiare in grande stile. Inoltre, si aggiunge un'allegra e folcloristica variant cover firmata da Marco Gervasio e colorata da Mario Perrotta realizzata in occasione di Etna Comics 2024 – disponibile in anteprima esclusiva in fiera a Catania, dal 6 al 9 giugno, e poi in edicola e su Panini.it a partire dalla settimana successiva – con protagonista il Papero più amato a bordo della sua 313 in una versione esclusiva. Buon anniversario, Paperino!

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Il settimanale Topolino celebra i suoi primi 75 anni

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Riceviamo e pubblichiamo:

75 ANNI INSIEME A TOPOLINO!

Con il numero 3567, disponibile da mercoledì 3 aprile, il settimanale a fumetti più amato taglia il traguardo dei 75 anni di pubblicazioni nel suo storico formato “libretto”.

Per l’occasione, una speciale cover disegnata da Andrea Freccero e una calamita da collezione in edizione limitata che riproduce la copertina del primo numero.

Un numero da collezione per un viaggio a ritroso nel tempo tra ricordi, cenni storici e curiosità.

Un anniversario davvero straordinario! Con il numero 3567 – in edicola, fumetteria e su Panini.it da mercoledì 3 aprileTopolino celebra 75 anni del suo storico “libretto”.

Era infatti il 7 aprile 1949 quando arrivò nelle edicole italiane la prima uscita della pubblicazione nel formato che oggi tutti conoscono bene: la numerazione precedente venne azzerata e si ripartì da #1, con una veste compatta e tascabile, storie a fumetti e articoli. Le trasformazioni poi continuarono e nel giro di pochi anni Topolino da mensile divenne quindicinale e poi settimanale, aumentò il numero di pagine di pari passo con i contenuti, e passò dalle pagine in bianco e nero a quelle a colori.

“Ci sono scelte che sembrano folli. Avventate. Ma spesso sono la strada migliore per fare balzi in avanti. Mi piace oggi celebrare il coraggio di chi 75 anni fa, probabilmente spinto anche da contingenze, seppe osare. Rischiare. Quello che abbiamo oggi, lo dobbiamo anche a scelte che traghettarono il giornale verso la modernità” commenta Alex Bertani, direttore editoriale del settimanale, edito da Panini Comics. Topolino da allora non ha mai smesso di guardare avanti, facendosi specchio dei propri tempi e accompagnando generazioni di lettori attraverso le storie di Paperino, Topolino e dei loro eccezionali compagni di avventure.

Per celebrare questo 75mo traguardo, il numero 3567 è impreziosito da una cover speciale ispirata all’iconica copertina del numero 1 – il cui disegno fu originariamente ricalcato da autore ignoto dal retro del n.9 della collana Walt Disney's Comics And Stories del giugno 1941 – con protagonista Topolino in versione capo banda. Disegnata da Andrea Freccero – fumettista e art director del settimanale – e colorata da Andrea Cagol, la cover ha un gusto e un tratto capaci di coniugare modernità e tradizione. “È un chiaro omaggio alla copertina del primo Topolino, riproposta però con uno stile che riflette la linea editoriale di oggi. Anche il trattamento pittorico di Andrea Cagol è stato fondamentale in questa direzione!”, spiega Andrea Freccero nelle pagine di dietro le quinte che mostrano ai lettori alcuni studi e bozzetti.

All’interno del numero 3567 – oltre alle immancabili avventure inedite che rendono unica ogni pubblicazione del magazine – ci sono anche pillole di storia editoriale, approfondimenti sui personaggi che negli anni hanno debuttato su Topolino e un’intervista a due grandi collezionisti che hanno aperto le porte delle loro case, piene di tesori e di magia Disney. Inoltre solo a Topolino 3567 sarà allegata una calamita da collezione in edizione limitata che riproduce la prima copertina di Topolino.

Un appuntamento davvero immancabile, dunque, quello con Topolino 3567, per rivivere 75 anni di uscite, 75 anni di fumetti coinvolgenti, 75 anni di allegati sorprendenti e iconici… 75 anni che hanno appassionato milioni di lettori. Topolino, come sempre, è disponibile ogni mercoledì in edicola, fumetteria e su Panini.it

Cover3567

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Planet Manga pubblica il primo volume di Everything is Fine di Mike Birchall

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Riceviamo e pubblichiamo:

Sam e Maggie sono una coppia normale, abitano in una casa normale, in un quartiere normale. Non c'è nulla di strano… o forse no?

EVERYTHING IS FINE

Panini Comics presenta un nuovo thriller urbano disturbante ricco di colpi di scena e suspense, con oltre 43 milioni di visualizzazioni sulla piattaforma Webtoon

everytihngisfine

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Prezzo: € 14,90
Rilegatura: Brossurato
Pagine: 272
Formato: 15.2X22 cm
Interni: Colori
Distribuzione: Fumetteria, libreria, online

Un imperdibile thriller urbano targato Panini Comics è pronto a catapultare lettori ed appassionati in un mondo dove l’apparenza di normalità nasconde un oscuro segreto: il primo volume di Everything is Fine arriva in fumetteria, libreria e su Panini.it da giovedì 21 marzo.

Scritto e disegnato da Mike Birchall e con atmosfere a cavallo tra David Lynch e George Orwell, Everything is Fine racconta la storia di Sam e Maggie, una coppia apparentemente normale che conduce una vita tranquilla in un quartiere ordinario, in cui le villette sembrano identiche, così come i vicini. Ogni giorno fanno del loro meglio per tirare avanti in un mondo in cui le cose vanno assolutamente, totalmente e indiscutibilmente bene. “Everything is fine”, appunto. Tuttavia, dietro la facciata di normalità si cela un’inquietante realtà: perché questa tranquilla vita suburbana è così strettamente sorvegliata?

Nominato come Digital Book of the Year 2023 agli Harvey Award e protagonista di un incredibile successo su Webtoon (con oltre 43 milioni di visualizzazioni), Everything is Fine porta i lettori in un labirinto di misteri, intrighi e suspense, dove ogni dettaglio contribuisce a creare una tensione palpabile e rivela un nuovo tassello del puzzle che terrà incollati fino all’ultima pagina, regalando un viaggio inquietante ma non privo di emozioni. 

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Ultimate Invasion, recensione: il ritorno della nuova Marvel

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Per quanto non possa ancora vantare nessun riconoscimento di particolare importanza (nella sua quasi ventennale carriera nei fumetti, non gli è mai stato assegnato un Eisner Award né altri premi minori), Jonathan Hickman è un autore di fama internazionale, il cui nome costituisce sempre un significativo richiamo per i lettori. E benché a causa di alcune sue opere passate, caratterizzate da trame troppo cervellotiche o dall’abuso di strumenti narrativi inusuali come le infografiche, una piccola parte della critica persevera a non considerarlo allo stesso livello di altri sceneggiatori, anche i suoi più strenui detrattori faticano a negarne la notevole ingegnosità, che lo rendono un world builder di prima grandezza, capace di rigenerare ogni character che gli viene affidato. Sono probabilmente queste le qualità che devono aver convinto la Marvel a chiedergli di riportare in vita l’universo Ultimate, sulla scorta dell’ottimo lavoro svolto qualche anno fa con il mondo mutante e, in precedenza, con i Fantastici Quattro (che dopo di lui non hanno più trovato uno scrittore degno di questo nome, sebbene siano passati sotto le mani di Matt Fraction, James Robinson e Dan Slott). Per non menzionare la sua gestione degli Avengers, con i quali ha portato avanti una lunga sottotrama, che ha fatto da preludio alla cataclismatica maxiserie Secret Wars, il megaevento fumettistico dipanatosi negli USA tra il 2015 e il 2016, in cui proprio l’universo Ultimate veniva cancellato assieme a gran parte del multiverso Marvel. Hickman stesso era stato il direttore d’orchestra di quel gigantesco crossover, quindi, che ora sia lui lo sceneggiatore incaricato di rilanciare la linea Ultimate, suona quasi come un paradosso.

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A ogni modo, l’autore di East of West e Decorum non delude le aspettative e fin da Ultimate Invasion, la miniserie preposta a introdurre il nuovo universo Ultimate, fa ripetutamente sfoggio di quella grande inventiva accennata all’inizio, non limitandosi a un semplice revival dei concetti elaborati più di vent’anni fa da Brian Michael Bendis e Mark Millar, per i protagonisti delle testate Ultimate di allora, ma realizzando, come sua abitudine, qualcosa di totalmente differente e, al tempo stesso, innovativo.
Personaggio centrale della trama è il Creatore, il Reed Richards del precedente universo Ultimate, sopravvissuto alla distruzione del suo mondo, per diventare un potente avversario degli eroi di Terra Prima, cioè l’ex Terra 616 (quella delle serie Marvel tradizionali) “rinata” alla fine di Secret Wars. Hickman aveva contribuito in maniera determinante a definirne il carattere e le motivazioni, dopo che, diverso tempo prima che il suo pianeta fosse annientato, il capo della versione Ultimate dei Fantastici Quattro aveva clamorosamente preso la via del male.
All’inizio della vicenda, vediamo il Creatore usare il suo genio perverso per fuggire da una prigione di massima sicurezza di Damage Control e, successivamente, impegnato a impossessarsi degli strumenti necessari a costruire un portale spazio-temporale. Raggiunto dagli Illuminati, il criminale si sottrae ad essi scomparendo verso un altro mondo, Terra 6160 (una sorta di combinazione di 616 e 1610, il numero con cui veniva indicata la Terra del “vecchio” universo Ultimate), dove comincia ad alterare vari avvenimenti del passato, allo scopo di diventarne il padrone assoluto.

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Di più non aggiungiamo, perché le tante idee messe in campo dallo scrittore del South Carolina meritano di essere assaporate dall’inizio alla fine. E sebbene Ultimate Invasion possieda solo in parte l’afflato epico di House of X e Powers of X (le miniserie con cui Hickman ha dato il via alla cosiddetta Era Krakoana dei mutanti Marvel, giunta al suo drammatico epilogo in queste ultime settimane), l’opera ha conservato molti degli aspetti positivi, che avevano portato al successo quei due fondamentali tasselli della storia recente degli Uomini X. Ci riferiamo, in particolare, a come la narrazione complessa e a lungo respiro, che da sempre contraddistingue le trame dell’autore statunitense, non si perda mai in divagazioni fini a se stesse, a dispetto di uno scorrere degli eventi articolato e discontinuo (persino nei passaggi in cui è l’azione a prendere il sopravvento), che, come da copione, trova coerenza e significato solo nelle pagine finali. Hickman, inoltre, non lesina i colpi di scena e le rivelazioni sorprendenti, potendo anche contare sul fatto che, a differenza di quanto accaduto con i mutanti, nel nuovo universo Ultimate non ci sono decenni di continuity da rispettare, sentendosi, pertanto, autorizzato a dare libero sfogo alla sua creatività e a lasciare che i richiami alle storie di Bendis e Millar si tramutino in niente più che semplici omaggi, con la precisa intenzione di non mantenere alcuna connessione con quelle saghe passate. In altre parole, una conferma ulteriore della volontà di non fossilizzarsi su uno sterile remake e del desiderio di esplorare strade sostanzialmente inedite, che possano stimolare sia l’interesse dei lettori che il lavoro degli autori. Ed è proprio sulla base di questo assunto che Hickman costruisce una versione totalmente divergente dall’universo Marvel canonico, che si discosta pure in maniera netta dal mondo reale. Una visione distopica della società umana, che rimaneggia abilmente un tema caro a molta fantascienza contemporanea (e che, con toni differenti, aveva già fatto capolino in alcune sue opere precedenti o, per citare un fumetto recente, in Lazarus di Greg Rucka e Michael Lark) dove, comunque, non mancano gli eroi pronti a combattere per sovvertire lo status quo. Oltretutto – e inevitabilmente – è su questi ultimi che si concentra la voglia di sbalordire dello sceneggiatore americano, presentando parecchi di essi in una veste che, per quanto inaspettata, risulterà alla fine assolutamente verosimile. Senza considerare i personaggi coinvolti in un ribaltamento di ruoli, che stupirà anche i lettori più smaliziati (vedi la reale identità di Kang o l’intrigante dualismo Reed Richards-Dottor Destino) e che preannuncia sviluppi futuri non meno affascinanti.

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Passando ai disegni, ci fa piacere segnalare che Bryan Hitch sembra aver quasi ritrovato lo smalto di un tempo. Il cartoonist britannico, famoso per il suo importantissimo contributo alla prima incarnazione dell’universo Ultimate, avendo dato vita in coppia con Mark Millar agli Ultimates, la versione alternativa degli Avengers (che, notoriamente, è stata la fonte di riferimento principale degli sceneggiatori del Marvel Cinematic Universe, per trasportare gli Eroi più Potenti della Terra sul grande schermo), in anni recenti pareva, infatti, aver subito un’involuzione nello stile, che si traduceva in volti poco definiti e anatomie sproporzionate. In Ultimate Invasion, pur non raggiungendo i livelli eccelsi di The Authority o, appunto, The Ultimates, la qualità delle sue tavole è migliorata in maniera consistente. Le vignette, in particolare, sono tornate a essere ricche di dettagli, a partire dalle cosiddette “widescreen page”, vero e proprio marchio di fabbrica di Hitch. Spettacolari splash-page - che non di rado arrivano a occupare due pagine per intero - stracolme di personaggi, spesso coinvolti in impressionanti scene d’azione. Ormai lontano dal tratto morbido, ispirato a quello di Alan Davis, con cui aveva caratterizzato i suoi lavori a inizio carriera, l’artista d’oltremanica non ha perso l’abitudine di utilizzare prospettive insolite e ardite che, unite a primi piani dei protagonisti scelti con molta cura e a inquadrature estremamente cinetiche, regalano al lettore un’esperienza quasi cinematografica.

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Tale exploit, tuttavia, è destinato a essere – a meno di futuri ripensamenti - una sorta di canto del cigno di Hitch sugli albi della Marvel, dato che l’autore ha pubblicamente dichiarato di non volersi più impegnare con personaggi di cui non detiene i diritti, entrando a far parte, assieme ad altri big del fumetto americano (Geoff Johns, Gary Frank e Ivan Reis, solo per citare i più famosi) del collettivo Ghost Machine, che svilupperà nuove serie per l’Image.
Non una bella notizia per la Casa delle Idee, che, a dispetto di decisioni discutibili, apparentemente indirizzate al semplice ritorno commerciale (tra i primi titoli annunciati abbiamo Ultimate Black Panther, nato evidentemente con l’intento di attrarre il folto pubblico afroamericano, e Ultimate X-Men, realizzato in toto da Peach Momoko, che, invece, vuole strizzare l’occhio agli appassionati di manga), sembra veramente interessata a rendere questa nuova linea Ultimate qualcosa di speciale. Una sensazione confermata non soltanto dal piacevolissimo Ultimate Universe, one shot che fa da collegamento tra Ultimate Invasion e le testate dedicate ai singoli character, ma soprattutto da Ultimate Spider-Man, che – a giudicare da quello che succede nell’albo d’esordio - oltre a essere illuminato dai disegni del nostro Marco Checchetto, può ancora vantare un Hickman per nulla restio a offrire altri imprevedibili risvolti nelle vite dei personaggi principali.

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