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Dylan Dog #399 – Oggi sposi (-1 alla meteora!), recensione

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Finalmente (con tutta l’ambiguità che l’avverbio nasconde) il conto alla rovescia ha raggiunto quota -1. È passato più di un anno da quando la minaccia della meteora ha iniziato ad occupare le pagine degli albi del nostro amato Indagatore dell’incubo. Se ciò è avvenuto con più parsimonia del dovuto, a causa di una continuty molto blanda, non si può negare che l’operazione orchestrata da Roberto Recchioni abbia fatto rumore: tutti quanti aspettano la meteora, sia per liberarsene e andare avanti sia per sapere come andrà a finire.

È giunto il momento di iniziare a prendersi le proprie responsabilità narrative e di sciogliere tutti i nodi lasciati in sospeso (e spesso solo appena accennati) negli albi precedenti: la meteora colpirà la Terra? Dylan Dog salverà il mondo? Qual è il piano che John Ghost va architettando da ormai tredici numeri? In questo Dylan Dog #399 intitolato Oggi sposi e scritto da Recchioni e disegnato a dodici mani (dodici!) da Corrado Roi, Marco Nizzoli, Luca Casalanguida, Nicola Mari, Sergio Gerasi e Angelo Stano si giunge finalmente al momento della verità in cui i nodi arrivano al pettine. Peccato che le risposte date e le soluzioni scelte siano alquanto artefatte e poco credibili, anche per chi mensilmente è abituato a leggere di streghe, vampiri e spiriti vari. Ma procediamo con ordine.
In questo numero seguiamo i preparativi dell’imminente matrimonio di Dylan, unica possibilità, secondo l’infallibile John Ghost, di sventare l’apocalisse. Se non volte incappare in spoiler, vi consigliamo di saltare i prossimi paragrafi.

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La sposa si chiama Alice Newton, una ragazza conosciuta (e salvata) da Dylan Dog nel corso di un furioso combattimento corale fra l’Indagatore dell’Incubo ed i suoi alleati contro i vampiri nazisti dell’ex-sovrintendente di Bloch. Solo il matrimonio, secondo i calcoli della fisica fantastica (sì, avete letto bene, fisica fantastica) di John Ghost può sventare l’avvento della meteora. Peccato, però, che Dylan venga piantato all’altare da Alice, convinta che Dylan debba sposarsi per amore con qualcuno che conosce da sempre. La situazione sembra ormai irrecuperabile ma, all’ultimo momento, Dylan capisce che l’unica persona che potrebbe mai sposare è nientemeno che Groucho. E così John Ghost celebra il matrimonio fra Dylan e Groucho. Arriva, a questo punto, Gorman, un vecchio avversario di Dylan deciso a prendersi la sua vendetta: Gorman spara, ma Groucho si frappone fra Dylan e il proiettile, venendo colpito. Groucho muore, realizzando così il piano di John Ghost: solo la morte dell’amato può convincere Dylan a fare giustizia, uccidendolo e trasformandolo così in un assassino. Dylan, dopo un’esitazione, spara a John Ghost, uccidendolo. La meteora arriva. Chiusura del numero.

Questa, in brevissimo, la trama del #399. Pur presentando qualche sequenza piacevole e alcuni scambi abbastanza felici, l’albo, culmine del ciclo della meteora, si affida a un elemento, quello meta-fumettistico, non solo del tutto improvviso, ma anche abbastanza artificioso. È in base ai calcoli fisica fantastica di John Ghost (una conciliazione di teoria del tutto e narratologia aldilà dell’umana comprensione tranne, ovviamente, che per il suo creatore) che il pianeta Terra si salverà: John Ghost sa che Dylan, come gli altri, è un personaggio di un mondo di finzione e sa anche che nella finzione i luoghi comuni sono più veri delle regole della fisica: “Perché i timer delle bombe si fermano sempre all’ultimo secondo quando è l’eroe a tagliarne i fili?” chiede ad un certo punto. Dunque la Terra si salverà perché è così che accade nel mondo delle storie, in cui è l’eroe prescelto - il nostro Old boy - a salvare il mondo sempre e comunque, anche a prezzo di enormi sacrifici.

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Quella della svolta meta-fumettistica avrebbe potuto essere una trovata interessante: l’idea degli autori è quella di riscrivere le regole della serie e del personaggio, per rilanciarlo con sorta di reboot a partire dal numero 401, facendo crollare letteralmente tutto il suo mondo. Tuttavia, nella realizzazione, questa soluzione appare fin troppo forzata e il fatto che giunga così tardi e senza alcun preavviso non solo stona con tutta la (sfilacciatissima) continuity precedente, ma finisce con l’avere il sapore di un gioco di prestigio: tutti i numeri del ciclo hanno contribuito a creare una situazione di attesa (apocalisse imminente, il caos che avanza) la cui risoluzione, ad ora, sembra affidata a un escamotage meta-fumettistico: ci sarà un lieto fine perché questa è una storia e nelle storie c’è sempre (o quasi). A garantire il risultato c’è, come già detto, la fisica fantastica di John Ghost, i cui calcoli “oltre la nostra portata intellettiva” mettono a dura prova la sospensione dell’incredulità (e la fiducia) del lettore. La montagna ha partorito un topolino, diceva Fedro. E con grande ritardo, aggiungeremmo noi: è un peccato aver condensato in un solo numero eventi che, a nostro avviso, avrebbero meritato molte più pagine. Perché pianificare un ciclo di più di dieci numeri se eventi come il matrimonio di Dylan, la morte di Groucho ed il complotto di Ghost vengono liquidati in poche vignette, specie se tali eventi promettono di lasciare un segno indelebile sul caro vecchio Indagatore dell’incubo? Oltretutto, più che affidare il cambiamento del personaggio a una svolta meta-fumettistica, si poteva utilizzare l’alto numero degli albi del ciclo della Meteora per apportare cambiamenti graduali e concreti, senza aver bisogno di deus ex-machina così ingombrante.

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Passando al comparto grafico, anticipato dalla bella copertina di Gigi Cavenago in cui fanno capolino, a sottolineare l’impostazione meta-fumettistica del numero, numerosi eroi Bonelli da Martin Mystére a Mercurio Loi passando per Julia e Dragonero. Il numero è affidato, come anticipato, a ben sei disegnatori, ovvero, Corrado Roi, Marco Nizzoli, Luca Casalanguida, Nicola Mari, Sergio Gerasi e Angelo Stano. Si tratta di sei matite molto diverse l’una dall’altra (si confronti il tratto tremolante ed espressivo di Gerasi con le atmosfere surreali e rarefatte di Roi, ad esempio) che in un altro contesto risulterebbero decisamente stonate; è chiaro, tuttavia, che questo numero 399 si pone l’obiettivo di essere un numero storico, ragion per cui ha senso optare per un lavoro a più mani. La stessa scelta di porre Stano come disegnatore che chiude il numero rientra perfettamente in quest’ottica celebrativa. Detto questo, bisogna riconoscere che ogni artista sembra avere ricevuto la parte di storia che più gli si confà (un plauso al Groucho di Gerasi ed alla sequenza action di Nizzoli, in particolare, Roi perfetto nella parentesi onirica che apre il numero). La griglia bonelliana, quasi sempre costante, lascia spazio qua e là a qualche divagazione arricchente (in particolare segnaliamo un paio di tavole realizzate seguendo la griglia 3x3 resa celebre dal Watchmen di Alan Moore).

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Edizioni Inkiostro: Nicola Mari disegnerà un corto di The Cannibal Family scritto da Fantelli

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Edizioni Inkiostro ha annunciato la realizzazione di un nuovo book di The Cannibal Family, la serie di corti d'autore basati sul franchise creato da Rossano Piccioni e Stefano Fantelli. Questo nuovo capitolo sarà scritto dal Fantelli sui disegni di Nicola Mari (Nathan Never, Dylan Dog). Il book sarà disponibile per Rimini Comics.

L'artista va quindi ad aggiungersi ai team di spicco che finora hanno lavorato sul franchise composti da Roberto Recchioni e Bill Sienkiewicz, Giorgio Santucci, Ron Marz e Nicola Genzianella, Tito Faraci e Marco Turini, Paola Barbato e Otto Schmidt, Barbara Baraldi e Adriano De Vincentiis, Luca Blengino e Leomacs, Simona Mogavino, Carlos Gomez e Corrado Mastantuono.

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Nicola Mari in mostra a Milano

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Riceviamo e pubblichiamo:

18 marzo – 15 aprile 2017
mostra
Out Now
Di-segni Nicola Mari

WOW SPAZIO FUMETTO
Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano
Viale Campania, 12 - Milano

Info: 02 49524744/45 - www.museowow.it – Ingresso libero
Orario: da martedì a venerdì, ore 15.00-19.00; sabato e domenica, ore 15.00-20.00. Lunedì chiuso

Un artista che ha fatto del noir e dell’instabilità esistenziale la propria essenza: è Nicola Mari, da 25 anni nella scuderia di Sergio Bonelli e da 20 disegnatore di Dylan Dog, cui ha regalato il proprio tratto tormentato e cupo, pieno di profondi neri. WOW Spazio Fumetto lo celebra portando a Milano dal 18 marzo al 15 aprile 2017 la sua prima mostra personale “Out Now. Di-segni Nicola Mari”, curata da ABC Arte Bologna Cultura e Luca Baldazzi, e allestita per la prima volta a Bologna dal 18 novembre al 18 dicembre 2016, in occasione del Festival Internazionale di Fumetto BilBOlbul.

L'inaugurazione ufficiale sarà sabato 18 marzo alle ore 16:00. Nicola Mari racconterà la mostra e i segreti della sua arte in un incontro aperto al pubblico.

«La mostra “Out Now” presenta decine di bozzetti, sketch, tavole, illustrazioni e prove di copertina di Nicola Mari, uno degli artisti più popolari del fumetto italiano – dice Luca Baldazzi, giornalista ed esperto di fumetti, curatore della mostra insieme ad ABC -. In attività da quasi trent’anni, Mari ha dato un contributo decisivo nel caratterizzare alcuni tra i personaggi più noti e amati degli albi dell’editore Bonelli, come il fantascientifico e ombroso detective Nathan Never e Dylan Dog, l’investigatore dell’incubo ideato da Tiziano Sclavi. Ma il suo stile particolare va molto oltre i confini della narrativa di genere».

Per la mostra, articolata nelle tre sezioni Dylan Dog, Nathan Never e Eros e Noir, il disegnatore ha aperto i cassetti degli inediti, portando alla luce un affascinante e incessante percorso alla ricerca del segno perfetto e rivelatore. Realizzati con grande varietà di tecniche (matite, pennarelli e penne, acquerelli, acrilici, su carte, cartoncini, a volte su semplici tovaglioli e supporti di ogni tipo), i bozzetti di Mari aprono porte su altri mondi.

Oltre ai disegni per Nathan Never e Dylan Dog, sono in mostra numerose opere che fanno emergere la dimensione del sogno, del perturbante, di un Eros inevitabilmente accompagnato a Thanatos: un universo in cui donne di algida bellezza si accompagnano a mostri e divinità di lovecraftiana memoria. L’artista è il moderno sciamano che, con la sola forza del segno grafico, ci traghetta dalla nostra realtà ad altri stati di percezione. «Il mio tratto è sempre stato oscuro – ha detto una volta Mari -. Senza l’ombra che contrasta con la luce, non si distinguerebbe nemmeno il paesaggio. La mia evoluzione, per motivi a me ignoti, è l’evoluzione della parte in ombra».

Spesso definito “artista gotico”, Mari rivela nelle sue opere un immaginario dalle molteplici fonti. Nel fumetto, la “linea scura” che va da Milton Caniff ad Alex Toth fino ai contemporanei Bill Sienkiewicz e Mike Mignola, con echi di Moebius. Nel cinema, l’espressionismo tedesco di Lang e Murnau. In arte, suggestioni che vanno dalle visionarie pitture e incisioni di William Blake a Egon Schiele, Otto Dix, Francis Bacon. Su tutto, un personalissimo gusto per la sintesi e la deformazione del grottesco.

«Il mio disegno – dice Nicola Mari – è mosso dalla passione e dalla necessità. La passione vorrebbe arginare il pragmatismo promosso della necessità, mentre la necessità tenta di dare una direzione plausibile alla spinta anarchica e caotica della passione. Ogni mio segno è l’esito di questo conflitto incessante».

La mostra, allestita a WOW Spazio Fumetto in collaborazione con ABC Arte Bologna Cultura, dal 18 marzo al 15 aprile a ingresso libero, sarà inaugurata sabato 18 marzo alle ore 16:00 con un incontro con Nicola Mari.

Al bookshop di WOW Spazio Fumetto sarà possibile trovare il volume “The Artbook of Nicola Mari” dell'Editore Inkiostro, che raccoglie molte delle opere esposte in mostra, e le edizioni da libreria “Dylan Dog – Il sorriso dell'oscura signora” e “Nathan Never – L'abisso delle memorie”, che ripropongono due delle migliori storie disegnate dall'autore per Sergio Bonelli Editore.

L'autore

Ferrarese, classe 1967, Nicola Mari dopo gli studi artistici muove i suoi primi passi da disegnatore professionista nel 1987, realizzando fumetti erotici per la Edifumetto. Continua la sua attività di fumettista con la casa editrice Acme, lavorando, in contemporanea, come grafico pubblicitario. Nel 1989 inizia a collaborare stabilmente con la Sergio Bonelli Editore lavorando alla prima stagione di Nathan Never e, a partire dal 1995, entrando stabilmente nello staff di Dylan Dog. Nei primi anni Novanta, Nicola Mari presta il proprio segno anche per le case editrici Glamour International, Glittering Images, e per le Edizioni Scarabeo. In tempi recenti ha realizzato due illustrazioni a colori per la serie “Torture Garden”, sceneggiata dalla scrittrice Barbara Baraldi, per le Edizioni Inkiostro, a cui si deve l’Art Book dedicato all’opera extra fumetto di Nicola Mari.

ABC Arte Bologna Cultura

ABC è un’associazione culturale nata a Bologna nel settembre 2013. Arte, Bologna, Cultura, sono tre concetti chiave. Sua mission è quella di vivere l’arte come azione di impegno civile, dando il proprio contributo a per un’azione di rinnovamento culturale, offrendo il miglior contributo possibile sul piano dello sviluppo artistico. Agire localmente pensando globalmente: il progetto aperto di attività artistiche e iniziative culturali di ABC non vogliono solo essere vetrine per amanti dell’arte, ma azioni che facciamo e promuovano comunità, incontro, dialogo, ascolto.

I campi principali di azione sono quelli delle arti visive e design, musica, cinema e video, poesia e letteratura.

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