Menu

Le Storie Bonelli presenta una saga di Gigi Simeoni in tre parti

  • Pubblicato in News

Per la prima volta dal suo esordio, la collana Le Storie della Sergio Bonelli Editore, presenterà un ciclo di episodi al posto del classico albo autoconclusivo. In passato la serie aveva già ospitato sequel di racconti già presentati, o che sarebbero diventate serie, tuttavia è la prima volta che un intero ciclo coprirà ben tre albi consecutivi.

Ad occuparsi di storie e testi troviamo Gigi Simeoni che, con il suo La corsa del Lupo, ci riporterà ai tempi del Terzo Reich.

"Quale antico maleficio si cela nella corona di Erode il Grande?...
È un’aura oscura che semina morte e che affascina chiunque aspiri al dominio del mondo. Il Terzo Reich la vuole e, per trovarla, ha sguinzagliato... “Il Lupo”."

Lo stesso autore ha dichiarato su Facebook che l'accoglienza di questo ciclo potrebbe aprire ad altre iniziative del genere sulla collana.
Di seguito trovate la cover e le prime tavole de Le Storie 76 in uscita a gennaio.

Leggi tutto...

La misteriosa isola di Lavennder, recensione del 4° Speciale de Le Storie Bonelli

1497364026675.jpg--lavennder   speciale le storie 04 cover

Cosa c'è di meglio che passare le proprie ferie su un'isola deserta insieme al proprio partner? Questo avrà pensato Aaron, protagonista del quarto speciale a colori delle Storie Bonelli “Lavennder”, prenotando la sua vacanza alla rinomata agenzia di viaggi omonima, specializzata in luoghi misteriosi. Dieci giorni su un isolotto tropicale in mezzo all'oceano, da solo nella natura con la fidanzata Gwen per non pensare più ai problema della vita di tutti i giorni, potrebbero essere un'esperienza riposante ma, nella letteratura, nel cinema e nel fumetto mai nulla è così semplice.
Giacomo Bevilacqua, autore romano divenuto famoso per A Panda piace, e apprezzato per lavori come il recente libro per Bao Publishing Il suono del mondo a memoria, porta al pubblico Bonelli questa avventura a metà tra Laguna Blu e un thriller, sceneggiando e illustrando da solo le 125 pagine dell'albo annunciato un paio di anni fa e proposto ora dalla casa editrice.

Aaron e Gwen, i due giovani e avventurosi ragazzi protagonisti, una volta lasciati sulla spiaggia con una barca da Piotr, uomo dell'agenzia, si abbandonano all'atmosfera rilassante e romantica di un ambiente caraibico, ma ben presto si fa largo in loro la sensazione di non essere soli in quel piccolo quadratino di terra in mezzo all'oceano. Al centro della giungla Gwen scopre infatti una casa sull'albero con dei graffiti all'interno che sembrano fatti da un bambino, mentre qualcosa tra le fronde segue i movimenti dei protagonisti dimostrando un particolare interesse per la ragazza.
Dall'altro lato dell'atollo, poco dopo, Aaron e Gwen trovano altri due coinquilini dell'isola, sempre meno deserta: due uomini, il monco Jacques e il silenzioso Mr Smee, hanno allestito il proprio campo da cui partire per battute di pesca di frodo. Una coppia di soggetti poco raccomandabili che, trovati i due ragazzi intenti a spiarli, ci tiene a mantenerli lontani dai loro affari con una minaccia a mezzo armi. Ma durante la notte l'accampamento dei giovani fidanzati viene messo a soqquadro, facendo ricadere i sospetti sui due criminali, che Aaron vuole coraggiosamente affrontare nonostante il pericolo.

lavennder-1

Quello di Bevilacqua è un piccolo thriller che si sviluppa in un intervallo di tempo molto breve, ma che riesce a concludere il proprio arco narrativo con soddisfazione. L'originalità della storia non è certo nella trama che, per quanto riserbi delle sorprese molto interessanti nel finale, riprende classici modelli letterari, tra cui quello horror del luogo erroneamente creduto disabitato. I due protagonisti, benché poco caratterizzati, sono sufficientemente tratteggiati per la brevità della storia; mentre il resto dell'esile cast risulta solo abbozzato, ma anche in questo caso non è necessariamente una limitazione data la brevità. In generale questi personaggi, ma anche parte della trama, risultano ricadere in cliché tipici delle storie d'avventura.

Lo stile grafico dell'autore, riconoscibile dal tratto spesso, le cui linee nere dei contorni sono molto ben visibili, ha la particolarità di riuscire a trasmettere una profonda espressività attraverso gli occhi dei personaggi, molto in risalto sul resto del viso. Le vignette sono particolarmente luminose, grazie a un azzeccato utilizzo di colori molto accesi, ma mai invasi, che trasmettono esattamente la sensazione di calura di una spiaggia tropicale. Anche negli anfratti ombrosi all'interno della giungla, dove le ombre risultano estremamente interessanti e ben congegniate, il chiaroscuro rende pienamente giustizia all'ambiente naturale,  ma i colori sono particolarmente efficaci in pieno sole, tra l'azzurro del cielo e quello del mare.

lavennder-2

Bevilacqua in questa storia, nella creazione di alcuni personaggi e dell'ambiente, utilizza elementi non immediatamente chiari al lettore più disattento, ma in realtà referenti a una particolare opera citata. Questi elementi risultano sempre più confusi man mano che la vicenda prosegue, per poi essere svelati nelle ultime 5 pagine con un colpo di scena notevole. La narrazione si conclude proprio rispondendo ad alcuni dei misteri dell'isola, ma anche suscitando nuove domande su qualcosa che va al di là della realtà, qualcosa che sarebbe possibile solo in una storia per ragazzi, se non fosse connotato anche da un aspetto spaventoso e angosciante.
Il finale è il punto di forza di tutto l'albo, insieme allo splendido utilizzo del colore, che farà scorrere indietro le pagine lette per recuperare quelle inizialmente oscure e ora perfettamente comprensibili per il lettore: in fondo la guida Piotr aveva condotto Aaron e Gwen su un'isola senza nome, tra pirati sena mano, disegni di bimbi nella giungla e misteri.

Leggi tutto...

Un giallo nella Little Italy di inizio '900, recensione de La Mano Nera (Le Storie Bonelli 54)

Un bastimento avanza sul mare mentre i passeggeri, accalcati, si sporgono per vedere finalmente il profilarsi degli edifici della loro destinazione: infine la tanto agognata meta, che per molti dei viaggiatori significa una nuova vita, forse migliore. Ci troviamo nel 1907, il bastimento si chiama Regina d'Italia e a bordo si trovano italiani che hanno lasciato la propria patria diretti vero il Nuovo Mondo. Questo è l'incipit de La Mano Nera, 54° volume de Le Storie della Sergio Bonelli Editore, episodio sceneggiato e disegnato da Onofrio Catacchio e dedicato all'eroe italo-americano Joe Petrosino.

mano-nera-2

Poliziotto newyorkese di origini italiane, Petrosino è stato storicamente il primo ad affrontare apertamente la mafia italo-americana a Little Italy, in un periodo in cui si cominciava solo a sospettare cosa potesse essere. E proprio al nome della "mala" di origine italiana, Mano Nera, si rifà il titolo di questo albo. Un thriller ambientato nella New York di inizio secolo scorso e raccontato dagli occhi di un giornalista italiano, Davide Orsi, che ha compiuto il viaggio con tutti gli altri disperati, per raccontare in patria come vivono i connazionali emigrati.
"Sembra che gli italiani sbarchino in America per commettere omicidi, violentare donne e bambini, mettere bombe nei negozi e ricattare chiunque gli capiti a tiro. Non c’è di che andar troppo fieri, vero?" Così il tenente Petrosino descrive la situazione a Little Italy di quei migranti con cui Davide si trovava a viaggiare poco prima e che rispecchia la realtà del razzismo di cui erano vittime gli italiani in quegli anni di migrazioni di massa.
Vero protagonista di questa vicenda, Davide è un giovane ingenuo che suo malgrado si ritrova nel turbine degli eventi della metropoli più grande del mondo, dalle tinte noir e per lui totalmente sconosciuta. Una città frenetica, vecchia di un secolo e nonostante ciò immersa nel caos delle sue strade, la cui atmosfera cupa e misteriosa è ben ritratta da un ottimo realismo grafico di semplice lettura.

Il giovane giornalista, al seguito di Petrosino – chiaramente modellato sull'archetipo di Sherlock Holmes –  e delle sue indagini su una serie di omicidi che interessano giovani ragazze provenienti dal quartiere italiano, si rende conto che le condizioni di vita a Little Italy, dove sono segregati i suoi connazionali, non sono facili: protetti da barriere linguistiche e culturali (pochissimi degli immigrati italiani parlano infatti inglese), la polizia ha difficoltà a tenere sotto controllo la zona, rendendo il sobborgo facile preda della criminalità. Petrosino e il suo Italian Branch, formato da poliziotti italo-americani, diviene l'ultimo baluardo di legalità in una comunità altrimenti totalmente vittima della Mano Nera, che vive di racket e sfruttamento della prostituzione, di cui vittime sono i nuovi arrivati dall'Europa.
Viene fuori una città divisa in due, con il centro finanziario e culturale della metropoli in cui passeggia la borghesia, anglofona e industriale, mentre gli immigrati sono costretti a una segregazione autoimposta in zone malsane e sovraffollate, ma soprattutto autogovernate.

La narrazione, a metà tra cronaca e fiction, prende spunto da una serie di avvenimenti e personaggi realmente esistiti, esemplificativa una parentesi con il celebre tenore Enrico Caruso, a New York per una tournée, e che nella realtà storica ha subito un tentativo di estorsione da parte della Mano Nera, sventato dalla squadra di poliziotti italo-americani. La realtà storica si ferma però a nulla più che una cornice per una vicenda totalmente di fantasia su un assassino seriale che, chiaramente ispirato al canone di Jack lo Squartatore, aggredisce giovani donne per poi scalparle.
Un racconto affascinante, pieno di curiosità e spunti di riflessione sul passato dei nostri connazionali, ma che si perde in queste tematiche, dimostrando difficoltà nel portare a termine l'intreccio degli eventi rappresentati.

mano-nera-2

La ripartizione grafica della pagine è semplice e uniforme, in linea con i disegni generalmente puliti e mai troppo scuri per la presenza massiccia di zone d'ombra e in cui si alternano fondali ricchi di particolari o totalmente bianchi quando l'autore vuole porre l'accento sul personaggio rappresentato. Il realismo è perfezionato da una buona caratterizzazione degli ambienti e dei personaggi dai nomi chiaramente familiari per i siciliani; l'atmosfera viene però smorzata dal ritmo della narrazione, a volte troppo lenta e lo stesso scioglimento del mistero dell'assassino seriale è troppo ingenuo e banale, fatto ancora più grave per un giallo il cui investigatore è il tenente Petrosino, paragonato a Sherlock Holmes dai libri di storia in primis e dallo stesso autore in particolare.

Leggi tutto...

Anticipazioni delle Storie Bonelli che leggeremo nel 2017

  • Pubblicato in News

La testata antologica Le Storie della Bonelli è sicuramente quella che più di altre crea curiosità sulle uscite future in quanto ad ogni numero c'è un team artistico differente. Sul sito dell'editore, oggi, sono apparse alcune tavole (che potete vedere nella gallery in basso) e alcune anticipazioni degli albi che leggeremo in questo 2017, compreso lo speciale a colori estivo a cura di Giacomo Bevilacqua. Ecco quanto riportato:

"Febbraio, grazie all’accoppiata Fausto Vitaliano & Matteo Mosca, ci porterà a Oriente (Le Storie 53, "Razo, il brigante"), nella terra degli Zar (e nel fuoco della Guerra russo-giapponese del 1904) dove, col vostro aiuto, dovremo sventare un terribile complotto stragista… Poco dopo, a marzo, la primavera ci regalerà una trasferta nella New York d’inizio Novecento, dove Onofrio Catacchio metterà in scena per noi una tesa disfida tra gangster e poliziotti, che ci permetterà di conoscere il celebre super-sbirro italoamericano Joe Petrosino

Nei mesi che seguiranno, avremo piatti non meno saporiti. Ci inoltreremo in un imprescindibile territorio dell’Avventura come la Guerra d’Indipendenza americana, nonché nei misteri delle antiche civiltà precolombiane e nella sempre amata Londra vittoriana… Fino a giungere sulle rive del fiume Scamandro, per assediare la mitica Ilio al fianco degli eroi omerici!"

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS