Kaiju No. 8 1-2, recensione: la nuova hit del fumetto giapponese
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Kaiju No. 8 è la nuova hit del fumetto giapponese. Serializzato sulla rivista digitale Shōnen Jump+ della Shūeisha, l'opera di Naoya Matsumoto è stata poi raccolta in tankōbon vendendo 90.000 copie in Giappone nella prima settimana dopo il lancio e un totale di 5 milioni per i primi 5 volumi, risultato inedito per un manga nato in digitale e senza ausilio di un anime. Forte del successo in patria, Star Comics ha organizzato in Italia una campagna senza precedenti, proponendo il numero 1 in diverse versioni e, soprattutto, addobbando per due settimane la fermata metro Porta Genova di Milano coi personaggi della serie e le prime 14 tavole del fumetto. Dopo la lettura del secondo volume, possiamo dare un giudizio più approfondito sull'opera.
Partiamo dal termine "kaiju" che, notoriamente, indica tutti quei mostri giganti della fantascienza giapponese di cui Godzilla ne è il capostipite. Nel mondo di Kaiju No. 8, questi esseri giganteschi appaiono con regolarità tanto da giustificare l'esistenza di un'intera organizzazione militare, la Japan Defense Force, che ha il compito di eliminarli. Complementari a loro, troviamo anche una squadra di pulizia che smaltisce le carcasse dei mostri. Ed è qui che lavora Hibino Kafka, 32enne il cui sogno è di entrare nella Japan Defense Force dove lavora Mina Ashiro, sua amica d'infanzia e personalità di spicco all'interno dell'organizzazione. Due eventi chiave cambieranno la vita di Hibino: il primo, è la conoscenza con il 18enne Leno Ichikawa, che lo incoraggerà a tentare per un'ultima volta l'ammissione al corpo militare. Il secondo evento, ben più determinante, è quando un yoju (mostro più piccolo che segue i kaiju) entra nel corpo di Hibino trasformandolo a sua volta in un mostro molto potente che verrà classificato come Kaiju No. 8. Da questo momento, l'uomo può trasformarsi a piacimento e combattere contro altri bestioni, tuttavia Hibino tiene celato il suo segreto a pochi intimi mentre, nel frattempo, entra a far parte come recluta della Japan Defense Force.
Trovare i motivi per cui un'opera come Kaiju No. 8 riesca ad avere un successo così eclatante non è semplice: la serie non presenta tratti particolarmente originali per uno shōnen, ma sicuramente si fa apprezzare per diversi motivi. Partiamo dal protagonista. Hibino Kafka, innanzitutto, è un 32enne, ed è insolito per uno shōnen avere un protagonista così grande. E, infatti, Matsumoto compensa con una serie di personaggi giovani, fra cui il già citato Leno e le varie matricole con cui supererà l'ammissione per la Japan Defense Force fra cui l'abilissima Kikoru Shinomiya. Questo rende il manga molto trasversale, capace di parlare sia ai 30enni che ai più giovani. In generale, l'opera risulta molto corale e i diversi personaggi hanno grande spazio e un'ottima caratterizzazione. Il protagonista risulta impacciato e simpatico, ma con un gran curva d’apprendimento e un potenziale d'attacco post-trasformazione notevole.
Altro aspetto fondamentale è la trama con il suo intreccio narrativo: dopo un inizio forse troppo spedito, con qualche passaggio un po' forzato e sbrigativo, Matsumoto ci mostra una costruzione solida e ben cadenzata, in special modo a partire dal volume 2, con un gran potenziale tutto da scoprire. Perché se quanto visto finora risulta appassionante, sicuramente a tener vivo l'interesse sono tutte le sottotrame che mostrano una visione ampia che potrebbe nascondere diverse sorprese. Una base solida su cui l'autore può creare qualcosa di interessante e duraturo, sperando che non la vanifichi col passare del tempo.
Anche lo stile grafico di Matsumoto non presenta particolari novità o tratti distintivi ma, come per la trama, anche qui ci troviamo davanti a un lavoro solido e decisamente valido. La tavole risultano molto dettagliate e l'autore è in grado di alternare i vari registri della storia sempre in maniera efficace. Le tavole hanno una costruzione varia ma che premia sempre la leggibilità, anche nelle scene d'azione più concitate non si perde mai il focus ed è sempre chiaro quello che sta avvenendo. Il character design è notevole e il tratto del fumettista è pulito e piacevole, capace di rendere sia i momenti più intimi e quelli comici, sia quelli più action e dinamici.
Kaiju No. 8 si dimostra uno shōnen solido e divertente, con potenzialità che potrebbero fargli fare quel salto di qualità tale da giustificare il suo successo, che potrebbe quintuplicarsi con l'arrivo di una serie anime. Già da ora, comunque, si dimostra una lettura pienamente soddisfacente e con la giusta personalità.