Nel mondo di Haxa: intervista a Nicolò Pellizzon
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È da poco uscito per Bao Publishing il secondo volume di Haxa, tetralogia fantasy/fantascientifica ideata dal fumettista Nicolò Pellizzon. Abbiamo colto l'occasione per parlare con l'autore della sua opera, che trovate qui recensita. Diamo, quindi, il benvenuto a Nicolò Pellizzon su Comicus.
Partiamo con domanda introduttiva, quali sono le principali fonti di ispirazione per il tuo lavoro E come nasce il mondo di Haxa?
Da quando sono adolescente ho sempre pensato che la magia sia tra noi, ma non possiamo vederla. Questo ha influenzato il mio modo di leggere la realtà, che è sicuramente una realtà che ha aspetti magici. In Haxa la magia ha una radice profondamente scientifica e la scienza un risultato magico. Ho sempre pensato che una saga fantasy dovesse avere un'idea semplice alla base che si complica diventando realistica. Questo processo rappresenta per me lo scontrarsi dell'immaginazione nella realtà.
Haxa si potrebbe considerare un fantasy fantascientifico. Come mai hai voluto unire in un unico universo narrativo magia e tecnologia?
In realtà è solo nel nostro Paese, per una questione storica dei generi letterari, che fantascienza e fantasy hanno significati così opposti. In uno ci sono le frecce e gli elfi, nell'altro le astronavi e i laser. Non è così nella letteratura anglosassone, in cui ci sono molte cose in mezzo che rientrano nella categoria “fantasy”. Le storie non hanno un genere nella mia testa, penso anche che sia una tendenza generale del raccontare storie nella nostra epoca, la compenetrazione di generi.
Ti occupi sia della sceneggiatura che de disegni. È impegnativo gestire da soli un mondo così vasto come quello di Haxa?
Sicuramente sì. Questo tipo di progetti di solito sono seguiti da un team, mentre ho voluto seguire tutto da solo arrivando al limite di quello che so fare, per dare un impronta personale più profonda di come sarebbe stato se fosse stato un vero lavoro di squadra.
Volevo dimostrare a me stesso di essere in grado di creare un opera come Gli Amari Consigli (BAO, 2014), ma molto più lunga e con un'impronta più vicina al fumetto classico. Vedere se ero abbastanza astuto da usare i canoni per infrangerli e tenere i lettori attenti e coinvolti.
Sono sempre arrivato al limite delle mie capacità per tutte le mie opere precedenti, alla fine del primo volume di Haxa credevo di aver raggiunto la fine di questo sviluppo. Ma sono riuscito ad andare oltre.
Anche se mi occupo praticamente di tutto, mi sono avvalso della collaborazione di Alessio Trabacchini (come secondo editor, oltre Leonardo Favia di Bao), a Marzia Grillo per le prime correzioni sulla coerenza interna del testo, a Vincenzo Filosa per la consulenza sulle influenze giapponesi in alcune parti dei dialoghi. Myriam El Assil, invece mi ha aiutato con il colore del primo volume.
In tutto la serie si comporrà di quattro volumi. In che maniera hai deciso di suddividere la materia narrativa?
Haxa è basato sui personaggi, quindi i capitoli si basano principalmente sui punti di svolta nella vita personale e interiore di Sophia, che anche se nel secondo volume non è il personaggio centrale, tiene il piede sull'acceleratore. Nel prossimo capitolo sarà la protagonista indiscussa.
I tuoi lavori sono sempre pervasi (a volte in maniera più marcata, a volte più in sottofondo) da suggestioni magico-oniriche. Da dove nasce questa tensione narrativa?
Probabilmente dal modo stratificato che ho di leggere le cose che succedono nella mia vita. Non mi sento solo, avverto sempre indizi su come uscire dai momenti critici. Credo che ci siano forze sotto e sopra gli eventi del mondo che aspettano solo essere lette. Se penso ai sogni penso a un linguaggio per risolvere i nodi della nostra vita.
C’è un fil-rouge che collega tutti i tuoi lavori?
L'universo di Haxa è lo stesso degli Amari Consigli, di Abraxas e Lezioni di Anatomia (Grrrz, 2012 e 2018). Negli ultimi due volumi della saga si capirà meglio in quali punti tutte le mie storie si connettono. Abraxas (che è la raccolta di storie brevi che si trova solo nel mio shop online https://fauces.bigcartel.com/) è la base di tutto quello che scrivo, mentre Gli Amari consigli ha una connessione più diretta di quello che sembra, con Haxa.
Attualmente su cosa stai lavorando?
Sto lavorando ad alcuni progetti abbastanza distanti dal fumetto, tra cui un libro pensato insieme alla scrittrice Giulia Caminito, e poi sono già al lavoro sul terzo volume di Haxa.