The Massive è una maxiserie di una dozzina di numeri che, a metà strada tra avventura, ecologismo e fantascienza post-olocaustica, è un progetto creator-owned di Brian Wood, sceneggiatore famoso per tanti archi narrativi su Conan, X-Men, Star Wars e Ultimate X-Men. Pubblicata in America dalla Dark Horse, in Italia ci è stata invece proposta nell’arco degli ultimi 12 mesi dalla Panini Comics, tramite 6 albi bimestrali, riuniti ad ottobre in un pack raccolta. Il titolo è in realtà il nome di una nave misteriosamente scomparsa, appartenente al gruppo di ambientalisti chiamato Ninth Wave. I loro compagni, a bordo della Kapital, hanno il duplice obiettivo di setacciare gli oceani alla ricerca della Massive e al tempo stesso sopravvivere in un mondo che non è più quello che conosciamo. Dopo infatti una lunga serie di eventi catastrofici provocati dai cambiamenti climatici, la terra è diventato un pianeta più ostico per gli esseri umani: il livello degli oceani si è alzato sommergendo una buona parte di terre e città, con pensanti conseguenze geofisiche e politiche di fronte alle quali l’uomo non può fare altro che adattarsi e sopravvivere.
Con The Massive Brian Wood torna alle tematiche fanta-sociologiche della sua serie più apprezzata, ovvero DMZ, pubblicata anni fa per la Vertigo/DC comics. La serie parte da un presupposto catastrofico, già esplorato anni fa dal film Waterworld interpretato da Kevin Costner, ma si discosta ben presto dall’impronta prettamente fantascientifica per assumere la forma di un’avventura eco-thriller mescolata a dramma esistenziale e riflessioni antropologiche. Una storia peculiare per forma e sostanza, caratterizzata da una cronaca realistica degli eventi unita a un timbro intimista nell’affrontare il viaggio senza apparente meta del capitano della Kapital, Callum Israel, e del suo equipaggio; un viaggio, non solo materiale ma anche esistenziale, alla ricerca tanto dei compagni quanto della propria identità, in un mondo apparentemente condannato alla rovina. L’intreccio ideato da Wood è composto da una narrazione di ampio respiro e di forte contenuto politico, che si alterna all’introspezione dei personaggi. Da un lato ci viene descritto un mondo dove l’economia globale è crollata così come i governi, con le divisioni sociali che non esistono più e il ruolo del danaro cancellato di fronte ad altri valori legati a beni di sussistenza come cibo, acqua potabile, carburante, armi e pezzi di ricambio sempre più rari. Dall’altro lato, invece, ci viene raccontato come gli esseri umani possono sopravvivere a tutto ciò. La chiave di volta dell’intera operazione non è però il ritratto globale cataclismatico, ma il gruppetto di protagonisti che, interagendo sia tra di loro che con l’ambiente circostante, non si limitano ad essere semplici “interpreti” della storia bensì, con le proprie azioni, il loro passato e i loro segreti, portano dinamiche ed elementi che danno direzione narrativa alla saga.
Questa maxiserie è composta da mini cicli che vanno dai 2 ai 4 episodi, raccontando ciascuno un differente aspetto del mondo di The Massive, alla cui realizzazione hanno partecipato diversi disegnatori che si sono alternati tra di loro. Kristian Donaldson, autore dei primi due episodi, si presenta come un artista dallo stile molto realistico e dettagliato, titolare di tavole che sembrano composizioni fotografiche. A lui poi subentra, nel secondo ciclo narrativo, un Garry Brown dallo storytelling meno statico e più naturale, con un timbro visivo più sporco e noir, disegnando il maggior numero di episodi per poi essere sostituito dalla coppia Declan Shalvey e Danijel Zezelj; i due realizzano un lavoro dignitoso ma caratterizzato da una resa visiva inferiore a livello qualitativo nonché di personalità rispetto ai precedenti colleghi, riuscendo però a garantire una certa coerenza grafica all’intera opera. The Massive è un fumetto anomalo per tematiche, ambientazione e stile narrativo decompresso, ma come per tanti altri prodotti targati Dark Horse, è un’interessante opera d’autore che merita di essere letta.