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Ys - La Leggenda

All’interno della collana Fantastica, Mondadori Comics ci propone in un’unica soluzione la saga di Ys, scritta da Jean-Luc Istin e disegnata da Dejan Nenadov. Se avete familiarità con le leggende bretoni, il nome del volume dovrebbe ricordarvi qualcosa: Ys, infatti, è la mitologica città-isola governata da Ahès (conosciuta anche con il nome di Dahut), figlia di Gradlon, re di Cornovaglia.
Bisogna subito sottolineare che Istin apporta delle modifiche alla leggenda originaria, depotenziando la componente mitica, calando dunque la vicenda in un territorio più “storico”, mantenendo tuttavia degli elementi mistici.

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Partendo dal termine della vicenda, ovvero dalla caduta della città di Ys, troviamo un monaco, nel presente narrativo del V secolo dopo Cristo, che si reca dall’ormai vecchio re Gradlon per farsi narrare cosa è realmente accaduto alla leggendaria città. Il re, dunque, inizia il suo racconto partendo dalla gioventù, quando prese avvio il suo rito di iniziazione per diventare il capo tribù di un clan di Pitti nonostante egli fosse il secondogenito. Cosa che, naturalmente, attirò l’odio di suo fratello Cormak che mise in atto una terribile vendetta che fece allontanare Gradlon dal villaggio. Odiato ormai da tutti, il futuro re viene braccato anche per aver liberato Branwen, la figlia presa in ostaggio di un re bretone con cui viaggia. Dall’amore fra i due nascerà una bambina ma Branwen morirà poco prima di dare alla luce sua figlia perché gli inseguitori di Gadlon riescono a catturare i due, rallentati per la gravidanza, e violentano la donna. Riuscito a sopravvivere per la grazie del suo inseguitore Vortigen, Gradlon alleverà la nascitura Ahès come una guerriera e attuerà la sua vendetta. Solo nel terzo e ultimo capitolo, si arriverà a Ys, già esistente nel fumetto (a differenza della leggenda che la vuole fondata da Ahès stessa) e alla sua caduta.

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Istin racconta la storia suddividendola in tre capitoli densi di avvenimenti, tuttavia questa densità è ben gestita, dunque tutti gli eventi narrati hanno il giusto tempo per evolversi. Essendo una vicenda raccontata da uno dei protagonisti, sono presenti molte didascalie, ma queste non appesantiscono il ritmo della narrazione in quanto mai superflue. Istin è abile anche nel dare carattere ai vari personaggi, tutti molto ben delineati.

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Il tratto di Nenadov è sottile e sporco, spesso apparentemente abbozzato, tuttavia capace di evocare bene il fascino leggendario del racconto. In alcune tavole, in particolare nei primi piani, sembra di rivedere il Conan di John Buscema. La composizione delle tavole è molto variegata, l’artista si dimostra molto abile nel piegarsi alle varie fasi del racconto adottando sempre la soluzione migliore passando, dunque, senza problemi da una moltitudine di vignette minuscole, ad altre di maggiore respiro fino a splendide splash-page. La colorazione di Alex Gonzalbo è decisamente classica nell’impostazione ma perfetta per una storia del genere e in grado di rendere al meglio le tavole di Nenadov.

Mondadori Comics raccoglie tutta la saga originale nella consueta veste della collana Fantastica. Una confezione che fa risaltare il lavoro degli autori grazie al grande formato 21x28 e a una carta lucida e spessa, il tutto racchiusa in una elegante cartonatura che vanta una splendida copertina firmata da Esad Ribic.

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