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DC supera la Marvel nella classifica delle vendite dopo 11 anni

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È da marzo 2003 che la DC Comics non dominava il mercato americano delle vendite fumettistiche battendo quindi la Marvel, rivale di sempre e leader indiscussa per incassi.
Ma a settembre le sorti si sono ancora una volta ribaltate e la DC è riuscita a superare nelle vendite la Casa delle Idee.
Ma analizziamo meglio il fenomeno fornendo anche qualche numero, ma solo i più rilevanti.

Partiamo dalla Marvel e dalla sua fetta di 37.13% di fumetti venduti tra i 300 titoli classificati in basi al numero di unità vendute. Abbiamo le impressionanti 261975 copie di Death of Wolverine #1 e circa la metà, 129999 copie per il #2. Si piazzano quindi ai primi 2 posti della classifica. I 7616 riordini di Mighty Avengers #1 hanno sicuramente contribuito ma si è comunque piazzato al 243° posto per numero di pezzi venduti.

Per la DC invece le cose sono un po' diverse. 46,2% è la percentuale raggiunta considerando le unità vendute e hanno contribuito a tale cifra le 315863 unità vendute tra tutti e 38 i titoli con cover Futures End 2D e le 2392191 unità con cover 3D. Ed è principalmente questo il motivo per cui la DC ha superato la rivale.

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La maggior parte delle vendite quindi è da attribuire alle 3D cover. Batman, Detective Comics, Harley Quinn e Justice League sono stati gli unici titoli a superare le 10000 unità vendute in cover 2D. Le 2D di Batwing, Trinity of Sin: Pandora e Trinity of Sin: The Phantom Stranger si sono classificate al di sotto della 300° posizione e di media le cover 2D hanno venduto circa solo il 14% delle vendite delle 3D.

Poi ci sono tutta una serie di anomalie di mercato come il fatto che il numero di Batwing legato a Future Ends abbia venduto più della somma dei precedenti 4 numeri o l'ultimo numero di Birds of Prey che ha venduto tre volte tanto il numero precedente.
Altra bizzarria è la vendita del numero di Green Lantern che ha visto il miglior risultato negli ultimi 2 anni della serie.

Per altre analisi di mercato potete consultare questa pagina che contiene parecchi altri grafici e considerazioni più di nicchia.
Dati forniti da Diamond Comic Distributors e analizzati da CBR.

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DC Comics e la polemica sulle t-shirt sessiste

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Il processo di revisione che sta interessando le figure femminili nell’universo dei comics è ancora in una fase iniziale, e a renderlo tortuoso, il più delle volte, sono proprio le due principali case produttrici americane di fumetti (la DC Comics e la Marvel), capaci di commettere errori talmente grossolani da rendere vano ogni sforzo creativo teso al raggiungimento dell’obiettivo.

Abbiamo parlato ampiamente e dato il giusto risalto sia alle polemiche nate intorno alla variant cover, realizzata da Milo Manara, di Spider Woman #1, che alle successive illazioni scaturite a seguito della posticipazione di altre due variant sempre a firma del maestro italiano.
 
Adesso, invece, durante l’ultimo Long Beach Comi-Con, sono trapelate alcune foto di due t-shirt, legate questa volta alla DC, che hanno fatto scoppiare forti discussioni sui social media.

La prima ritrae Superman e Wonder Woman in un appassionato abbraccio e la didascalia che recita “Incredibile! Superman ci è riuscito ancora!”, mentre la seconda porta la frase “Mi sto allenando a diventare la moglie di Batman”.
 
In entrambi i casi il messaggio è inequivocabile: una delle eroine più iconiche vista come preda sessuale del supereroe per antonomasia, e la formazione di una donna finalizzata esclusivamente a diventare la moglie di qualcuno. Concetti e idee vecchie, anacronistiche, che fanno a botte con quanto dichiarato in recenti eventi, vedi il SDCC, in cui si cerca un’apertura verso il pubblico femminile, con storie che ne rivalutino la figura, provando a cancellare quell’odiosa etichetta di fumetti dedicati ad un solo pubblico maschile.
 
Va segnalato che questo non è il primo caso, in quanto già nel 2013 alcune t-shirt della Marvel finirono nella bufera. Mentre quelle designate per gli uomini riportavano la didascalia “Essere un eroe”, quelle dedicate al gentil sesso, invece, ritraevano gli Avengers con scritto dietro “Ho bisogno di un eroe”.
 
È vero che molto spesso le case editrici consentono a terzi lo sfruttamento dei propri diritti di immagine, ma un controllo preventivo dovrebbe comunque essere eseguito prima dell’immissione sul mercato di questi prodotti. Dovrebbero essere dettate delle linee guida a cui attenersi, così da evitare questi autogoal che mortificano gli sforzi degli autori, e, di fatto, svuotano di ogni credibilità le dichiarazioni rilasciate dagli editor, scrittori e disegnatori.

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