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DC Comics realizzerà una linea di fumetti dedicata a Batman il Cavaliere Bianco

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La DC Comics darà vita a una linea di fumetti legati a Batman il Cavaliere Bianco, di cui vi abbiamo parlato qui. Sean Gordon Murphy, ideatore della saga originale, curerà alcuni di questi spin-off, ma saranno coinvolti anche altri autori.

La serie originale, uscita nel 2017, ha già avuto alcuni spin-off e un sequel dal titolo Batman: Curse of the White Knight. La storia è ambientata in un universo alternativo in cui Joker/Jack Napier diventa un tutore della legge e Batman un criminale.

Al momento non sono stati diffusi ulteriori dettagli, la nuova linea farà parte dell'etichetta Black Label.

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Lo statunitense Sean Gordon Murphy già da qualche anno, è considerato uno degli autori più quotati del panorama fumettistico americano, malgrado non abbia ancora compiuto quarant’anni. La sua carriera, in effetti, è stata piuttosto fulminea. Già nel 2005, appena venticinquenne (dopo alcuni lavori con la Dark Horse e una breve parentesi hollywoodiana), inizia a collaborare con la DC, dove raggiunge la notorietà prima in coppia con Grant Morrison sulla miniserie Joe the Barbarian, e poi con Scott Snyder su Selezione Naturale (spin-off della celebre American Vampire) e, soprattutto, sull’acclamata The Wake. Nel frattempo, si cimenta anche come sceneggiatore nell’iconoclasta miniserie Punk Rock Jesus (di cui cura anche i disegni), per la linea Vertigo, sebbene il suo vero esordio come autore completo risalga al graphic novel Off Road (pubblicato nel 2005 dalla piccola Oni Press).

Forte di questi successi, Murphy si dedica a due opere creator-owned, assieme a due dei nomi più caldi dell’editoria a fumetti statunitense: Mark Millar, con il quale realizza la poco riuscita Chrononauts, e Rick Remender, con cui dà vita al mondo futuristico di Tokyo Ghost. Ormai sicuro delle sue capacità, nel 2017 torna in casa DC, proponendosi nuovamente come autore di testi e disegni, per una miniserie dedicata a Batman.

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Pubblicata originariamente come una sorta di Elseworld (le storie ambientate in realtà alternative al DC Universe classico) e poi raccolta in volume sotto la nuova etichetta Black Label (la linea editoriale che, di fatto, ha preso il posto proprio dellaVertigo) Batman: Cavaliere Bianco racconta di un mondo parallelo, dove il Joker, durante uno scontro con il Cavaliere Oscuro, viene costretto da quest’ultimo a ingoiare delle pillole, grazie alle quali, inspiegabilmente, riesce a guarire dalla sua pazzia. Tornando a farsi chiamare Jack Napier (un omaggio al primo Batman di Tim Burton), l’ormai ex criminale si presenta come il nuovo paladino di Gotham City, pronto a dimostrare alla popolazione che i fuorilegge sono solo un capro espiatorio, con cui la polizia nasconde il modo di agire senza regole di Batman, a suo dire una minaccia per la città allo stesso livello dei criminali che sostiene di combattere.

L’idea di invertire le parti tra buoni e cattivi non è certo una novità nel fumetto americano, così come ancora meno lo è quella di mostrare un criminale redento. Ma, pur partendo da questa premessa poco originale, Murphy riesce a imbastire una trama che non manca di spunti brillanti: mostrare il lato “umano” del Joker è qualcosa che finora era riuscita bene solo ad Alan Moore nel meraviglioso The Killing Joke, opera dalla quale l’autore americano riprende anche il concetto che, in fondo, Batman e il Joker sono solo le facce opposte della stessa medaglia: una non esisterebbe senza l’altra. Di più, il Joker avrebbe commesso azioni sempre più efferate con il solo scopo di mantenere viva l’attenzione (o, meglio, l’ossessione) di Batman nei suoi confronti, senza la quale lui stesso perderebbe la sua ragion d’essere.

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Murphy dimostra di essere già uno scrittore di talento proprio nei passaggi in cui i personaggi vengono ritratti nella loro normalità: i momenti più intimi con protagonisti Jack Napier e la sua amante Harleen Quinzel (alias Harley Queen), infatti, sono così realistici, che ogni volta in cui i due continuano a scambiarsi vicendevolmente l’epiteto “pasticcino”, pur non indossando più i loro variopinti costumi, il lettore percepisce immediatamente un’evidente stonatura con la nuova realtà che si è venuta a creare. Lo stesso dicasi per Mr. Freeze, il cui passato criminale viene appena accennato, preferendo, piuttosto, approfondire il dramma relativo a sua moglie (facendo, così, tornare il personaggio alla malinconica versione ideata da Paul Dini nei primi anni anni Novanta per la serie animata dell’Uomo Pipistrello).

Meno radicale, ma altrettanto significativa è l’immagine data di Batman. Per rendere ancora più forte e credibile il riscatto del Joker, l’alter ego di Bruce Wayne viene rappresentato come un uomo caratterizzato da una forte dose di ambiguità e, inaspettatamente, incurante delle conseguenze delle sue azioni su civili e poliziotti. In questo modo il personaggio non riesce a catturare le simpatie dei lettori, automaticamente spinti a parteggiare per la crociata portata avanti da Napier. Murphy stesso non nasconde di avere un debole per il Joker, tanto che le parole pronunciate da Batman nel finale, parrebbero confermare parte delle accuse mosse dal criminale nei suoi confronti.

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Se non fosse per piccole ingenuità nei dialoghi (che, comunque, per gran parte della storia sono, al contrario, di alto livello), alcune semplificazioni nella trama (il modo in cui la popolazione di Gotham riabilita la figura di Napier, per esempio, avviene un po’ troppo repentinamente. Il commissario Gordon, inoltre, mostra un atteggiamento inspiegabilmente contraddittorio nei confronti di Batman. E il mistero attorno alla presunta morte di Jason Todd, infine, viene svelato in maniera un po’ banale) e una perdita di mordente nell’ultima parte della storia, dove Murphy mostra di non essere molto a suo agio quando la narrazione prende una piega decisamente più supereroistica, il cartoonist americano sarebbe uno sceneggiatore da promuovere a pieni voti. A ogni modo, pur con questi piccoli difetti, la maturità dei suoi testi ha già raggiunto un livello più che soddisfacente e fa ben sperare per i nuovi progetti a cui l’autore sta lavorando (tra cui anche Curse of the White Knight, seguito di questa miniserie).

Per quanto riguarda i disegni, Murphy conferma le grandi qualità già espresse fin dalle sue prime opere, regalandoci parecchie tavole dal forte impatto visivo: il suo tratto graffiato e spigoloso, ma estremamente dinamico e ricco di dettagli, mostra ancora qualche richiamo del Chris Bachalo degli esordi, ma anche una veloce evoluzione verso qualcosa di più personale. Notevole il lavoro fatto sui vari personaggi: il suo Batman è possente, intimidatorio, mai rassicurante, a cui fa da contraltare un Jack Napier sereno, dove l’ombra del suo alter-ego è quasi del tutto assente (sebbene le pagine davvero esemplari restino quelle dove, nel giro di poche vignette, si passa dall’espressione pacata di Napier a quella inquietante del Joker, quasi come se ci trovassimo di fronte a un individuo intento a guardare la sua immagine distorta attraverso uno specchio rotto). I pittoreschi nemici di Batman, poi, permettono a Murphy di mettere in mostra tutta la sua creatività, realizzando una galleria di personaggi da far invidia ai bizzarri avversari creati da Chester Gould per il suo Dick Tracy. Da sottolineare, infine, come l’autore americano, al variare del ritmo della narrazione, faccia sempre corrispondere un’estrema versatilità nella costruzione della tavola, a cui contribuisce, in maniera importante, anche l’ottima scelta dei colori operata da Matt Hollingsworth (particolarmente efficace nelle scene di lotta tra Batman e il Joker, dove il rosso del sangue invade spesso l’intera vignetta).

Prima di concludere, un breve accenno alla confezione degli albi da parte della Lion: pur nella loro semplicità, e sebbene pensiamo che l’opera meritasse un’edizione più elegante, i due volumetti in cui è stata raccolta la miniserie sono un ottimo compromesso qualità-prezzo.

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Batman: White Knight: in arrivo nuovo misterioso personaggio

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Sean Gordon Murphy, che sta scrivendo e disegnando la miniserie Batman: White Knight, introdurrà un nuovo personaggio nel quinto numero della miniserie, previsto per febbraio, che mostra una realtà alternativa in cui è capovolta la dinamica narrativa tra il Cavaliere Oscuro e il Joker.

La cover è stata rivelata prima che il personaggio comparisse nella miniserie ma, anche se Murphy è rimasto deluso dal fatto che il nuovo character sia comparso due settimane prima della data di uscita del terzo numero, i fan della serie saranno senza dubbio entusiasti e incuriositi sulla figura femminile che campeggia in copertina.
Speculazioni vogliono che la donna sia un'altra versione di Harley Quinn, dopo che "l'originale" ha fatto il suo debutto in Batman: White Knight # 2: la donna misteriosa, infatti, ha tre “diamanti” sul retro della giacca da motociclista che indossa.

Batman: White Knight # 5 uscirà il 7 febbraio, scritta e illustrata da Sean Murphy. La serie è stata recentemente estesa da sette numeri ad otto. Di seguito, la cover con il misterioso personaggio.

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(Via CBR)

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Sean Gordon Murphy immagina un Joker protettore di Gotham in Batman: White Knight

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Da tempo Sean Gordon Murphy continuava a diffondere in rete teaser di un misterioso progetto che stava bollendo in pentola. Ora tutto è stato rivelato a Wired, lasciando piuttosto sorpresi i fan: Batman: White Knight, questo il titolo, vedrà il Joker nei panni del protettore di Gotham affrontare il criminale mascherato sotto cui si cela il miliardario Bruce Wayne.

“Il mio obiettivo primario è stato quello di sgretolare i tropi principali, rendendo Gotham non più una città di un fumetto, ma una città reale— una città che deve fare i conti con problemi  reali come il divario salariale crescente e movimenti come Black Lives Matter, Ma piuttosto che scrivere un fumetto su queste tematiche, ho fornito queste idee al Joker, che guida una sorta di battaglia mediatica contro l'élite di Gotham, conquistando le persone con le sue osservazioni potenti e la sua retorica”.

“È sensuale pensare che il crimine possa essere fermato con un pugno, ma la vera soluzione è molto più noiosa di così: educazione, aumento dei salari e costruzione di fiducia. La linea percorsa da Batman, ‘nobile vigilante’ e  ‘oppressore zelante’ oscillerà sempre al cambiare della nostra società”.

“Sappiamo che il Joker è geniale, che è inarrestabile e che sa conquistare la folla. Quindi perchè non renderlo un politico? Frank Miller ha modellato il personaggio su David Bowie. Chris Nolan ce lo ha mostrato come un sociopatico. Per me Joker è come Don Draper”.

Batman: White Knight #1 sarà interamente realizzato da Sean Gordon Murphy e uscirà il 4 ottobre 2017 nei comic book store americani.

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