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Godzilla vs. Avengers: il crossover arriva a giugno

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Il 18 giugno, Marvel Comics pubblicherà Godzilla vs. Avengers #1, il quinto capitolo della serie di sei one-shot che vedono il re dei mostri scontrarsi con i più celebri supereroi Marvel.

L’albo, scritto da David F. Walker (Il pianeta delle scimmie) e illustrato da George Jeanty (Star Wars: Mace Windu), farà parte dell’iniziativa Godzilla Vs., che celebra il 70° anniversario del kaiju con battaglie ambientate in diverse epoche dell’universo Marvel.

La serie ha preso il via con Godzilla vs. Fantastic Four #1 di Ryan North e John Romita Jr., seguito da Godzilla vs. Hulk #1 di Gerry Duggan e Giuseppe Camuncoli, Godzilla vs. Spider-Man #1 di Joe Kelly e Nick Bradshaw e Godzilla vs. X-Men #1 di Fabian Nicieza ed Emilio Laiso.

In Godzilla vs. Avengers #1, i Nuovi Vendicatori originali si troveranno ad affrontare il gigantesco kaiju all’indomani di una battaglia che ha coinvolto anche Fin Fang Foom e Jet Jaguar. Lo S.H.I.E.L.D. cercherà di ricostruire gli eventi, ma ogni eroe fornirà una versione diversa dello scontro.

L’albo sarà disponibile in diverse copertine, tra cui quella di Leinil Francis Yu, l’ultima della serie Monster Homage di Nick Bradshaw, e variant firmate da Lee Garbett, Michael Allred e Mitsushiro Arita.

Il primo volume sarà disponibile dal 18 giugno negli Stati Uniti.

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4 Words About: What If?... Topolino e i suoi amici diventano Avengers (Topolino 3616)

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4 Words About, ovvero "Per chi apprezza il dono della sintesi".
What If?... Topolino e i suoi amici diventano Avengers (Topolino 3616)


Nell'ultimo anno la collaborazione fumettistica fra Disney e Marvel si è avvalsa di molteplici What If...? in cui Topolino & Co. prendevano il posto di celebri eroi della Casa delle Idee. Finora, il risultato non ha superato particolari aspettative a causa di storie tendenzialmente gradevoli ma uno o più gradini in basso rispetto a quelle ospitate regolarmente sul settimanale Panini Comics e che ridimensionano per qualità questo progetto. Era lecito aspettarsi qualcosa di più, insomma. In quest'ottica, What If?... Topolino e i suoi amici diventano Avengers è il punto più basso a causa di un intreccio e uno sviluppo letteralmente inconsistente, risibile e privo di guizzi. Non bastano citazioni e riferimenti alla prima avventura dei Vendicatori, e le ottime tavole di Alessandro Pastrovicchio non riescono a risollevare una storia, ad opera di Steve Behling (soggetto) e Luca Barbieri (sceneggiatura), dimenticabile.

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Dati del volume
Editore: Panini Comics
Autori: Soggetto di Steve Behling, sceneggiatura di Luca Barbieri, disegni di Alessandro Pastrovicchio
Genere: Umoristico
Formato: 13,9X18,6 cm, 160 pp., B., col.
Prezzo: 3,5€
ISBN: 977112061100153616
Voto: 3

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Su Topolino 3616 la storia "What if...? Topolino e i suoi amici diventano The Avengers"

  • Pubblicato in News

Nuova storia Marvel/Disney in arrivo su Topolino. Nel numero 3616, in uscita il 12 marzo, troverete la storia "What if...? Topolino e i suoi amici diventano The Avengers" ad opera di Steve Behling, Luca Barbieri e Alessandro Pastrovicchio. Trovate tutti i dettagli nel comunicato qui di seguito.

"WHAT IF…?TOPOLINO E I SUOI AMICI DIVENTANO THE AVENGERS!

Su Topolino 3616 arriva una nuova avventura della serie nata dalla collaborazione tra Disney e Marvel, firmata da Steve Behling, Luca Barbieri e Alessandro Pastrovicchio

Su Topolino arriva una nuova, imperdibile avventura del progetto What if…?. Il quinto appuntamento con le storie prodotte da Marvel in collaborazione con Disney, con i personaggi di Topolino nei panni dei famosi supereroi americani, è sul numero 3616 – disponibile in edicola e su Panini.it a partire da mercoledì 12 marzo – con senso di lettura rovesciato rispetto al resto dell’albo e una splendida cover dedicata, firmata da Dan Jurgens, anch’essa rovesciata.

Dopo aver visto Paperino nei panni di Wolverine e di Thor, Minni in quelli di Capitan Marvel, o ancora i Fantastici Quattro interpretati da Topolino, Paperino, Minni e Pippo, è giunto il momento di “unire le forze” con What if...? Topolino e i suoi amici diventano The Avengers. Ancora una volta, grazie al sapiente adattamento firmato dal noto autore di racconti per ragazzi Steve Behling, da Luca Barbieri (che ha sviluppato la sceneggiatura) e da Alessandro Pastrovicchio (che ha realizzato i disegni), la contaminazione tra i due universi produce esiti brillanti e inaspettati, e personaggi memorabili. In questo caso, gli Avengers si portano dietro tante personalità e altrettanti poteri, dando ampio spazio alla fantasia degli autori. «Tutti i personaggi sono stati molto divertenti da scrivere, ma quello più soddisfacente, proprio per le iniziali difficoltà e il ragionamento a monte per adattarlo, è stato Gastone-Loki. I personaggi più spontanei da scrivere, invece, sono stati Pippo-Hulk e Paperino-Thor. Il più complicato? Direi senz'altro Pluto Ant-Man, per la difficoltà di farlo interagire con Minni-Wasp senza farlo parlare, ma facendolo "recitare" con la mimica», commenta Luca Barbieri.

Ancora una volta, dunque, con Topolino grandi storie e imperdibili avventure! L’appuntamento è come sempre ogni mercoledì in edicola, fumetteria e su Panini.it."

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Avengers: Il crepuscolo, recensione: i Vendicatori del futuro sotto l'ombra milleriana

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(Recensione di Avengers #9/171-11/173-13/175-15/177)

Quando Frank Miller nel 1986 decise di mostrarci un Batman anziano e disilluso, nel suo capolavoro Il ritorno del Cavaliere Oscuro, probabilmente non pensava di aver dato vita a un’opera seminale del fumetto americano (soprattutto considerando le accuse di fascismo ricevute da qualche collega e da alcuni operatori del settore, dopo la pubblicazione della miniserie). Da quel momento in poi, infatti, parecchi autori hanno scelto di misurarsi con tematiche simili, pur con inevitabili differenze dettate dalla diversità dei protagonisti o dallo stile dei cartoonist coinvolti.
Tra gli esempi più recenti e più riusciti di questo particolare sottogenere dobbiamo ricordare Catwoman: città solitaria di Cliff Chiang, benché l’ultima arrivata, in ordine di tempo, sia la miniserie in sei capitoli Avengers: Il crepuscolo (Avengers: Twilight in originale), da poco conclusasi in Italia sulla testata dedicata agli Eroi più Potenti della Terra.

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La trama vede gli Stati Uniti di un futuro prossimo trasformati in uno stato di polizia, in cui i cittadini hanno preferito rinunciare progressivamente alla propria libertà, in cambio di una maggiore sicurezza, dopo che in quello che è stato definito H-Day, gran parte dei supereroi è caduta per mano di criminali potenziati da Ultron, il quale, soggiogato Hulk, si è anche reso responsabile della distruzione di Boston.
Considerati alla stregua di pericolosi vigilanti in costume, Steve Rogers, Luke Cage e i pochi altri sopravvissuti vengono costretti a ritirarsi, lasciando spazio a una nuova formazione di Avengers, che, al soldo del governo americano, ha brutalmente imposto la pace al resto del mondo. In tale scenario si è inserito James Stark, figlio di Tony Stark e Janet Van Dyne (apparentemente scomparsi nel H-Day), che grazie all’enorme potere economico-finanziario acquisito dalle industrie di famiglia, è diventato di fatto il vero leader del paese. Il giovane James, tuttavia, è solo un burattino nelle mani di Kyle Jarvis, sedicente fratello minore del più noto Edwin (il maggiordomo degli Avengers), sotto le cui spoglie si nasconde, in realtà, uno storico villain del Marvel Universe.

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Un clima oppressivo, reso ancora più disperante dall’efficace sceneggiatura di Chip Zdarsky, nella quale risuona forte l’eco dell’opera di Miller. Difficile, in effetti, non vedere nella metafora fantapolitica dell’autore canadese una critica evidente agli Stati Uniti dei giorni nostri. La manipolazione dei media (frutto di un utilizzo indiscriminato delle fake news), l’abulico disinteresse della popolazione verso lo stato di diritto, l’abuso della forza militare, lo strapotere delle multinazionali, rappresentano per Zdarsky i nuovi temi da portare allo scoperto, come furono per il creatore di Elektra, quasi quarant’anni fa, la deriva guerrafondaia dell’amministrazione reaganiana e la perdita di valori della società americana.
Cionondimeno, basare la vicenda su un intrigo cospirazionista quando si ha a che fare con gli Avengers, lasciando l’azione in secondo piano, diventa – per quanto affascinante – difficile da gestire, anche per uno scrittore già insignito di diversi premi Eisner come il nostro Chip. Pertanto, dopo le pagine iniziali (sicuramente le migliori dell’intera miniserie) dove facciamo la conoscenza dei vari protagonisti e l’ansia di vivere in uno stato totalitario - che omaggia inevitabilmente V for Vendetta di Alan Moore e David Lloyd - si fa via via più asfissiante, la trama assume presto i contorni di una classica storia di supereroi. È unicamente l’abilità di Zdarsky a impedire che il tutto si riduca a una semplice scazzottata tra tizi in calzamaglia, attraverso l’utilizzo di personaggi ben caratterizzati, dialoghi incisivi e un invidiabile ritmo narrativo, favorito, oltretutto, da cliffhanger dosati alla perfezione.

Solo nel finale si percepisce una parziale sensazione di déjà-vu, principalmente perché gli eventi procedono in maniera un po’ affrettata e più prevedibile che nel resto della miniserie (a soffrirne sono in particolare alcuni nuovi character, di cui non si riesce a cogliere pienamente lo spessore), benché la lettura - pur con qualche concessione al melodramma e alla tipica ironia dell’autore - rimanga appassionante anche nei passaggi conclusivi.
Forse, per una migliore riuscita dell’opera, sarebbe stato preferibile concentrarsi sul solo Capitan America. Probabilmente, però, Zdarsky deve aver pensato che, in questo modo, le similitudini con il Batman di Miller sarebbero state fin troppe, al limite del plagio, a dispetto di una differenza morale piuttosto netta tra Steve Rogers e Bruce Wayne.

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Il comparto grafico è tutto appannaggio di un artista di valore come Daniel Acuña, che, nelle tavole realizzate per questa miniserie, esibisce tonalità psichedeliche, quasi ipnotiche. Un’evoluzione stilistica che lo avvicina ancora di più al suo mentore dichiarato Richard Corben, da cui aveva già ereditato l’uso di colori saturi e strabordanti. Le figure umane non presentano gli eccessi ipertrofici e grotteschi dell’autore di Den, sebbene ad anatomie regolari e ben proporzionate facciano da contraltare espressioni facciali, che, a volte, appaiono innaturali o cartoonesche. La cupezza dilagante di molte vignette e la sovrabbondanza di “effetti cinetici” potrebbero disorientare qualche lettore. Tuttavia, il risultato finale è decisamente ammaliante e sicuramente in sintonia con i testi di Zdarsky.

Avengers: Il crepuscolo è un fumetto qualitativamente oltre la media, che intrattiene in maniera intelligente e che spicca - insieme a pochi altri - nel desolante panorama offerto dalla Marvel negli ultimi anni. Ma che, allo stesso tempo, per i limiti che abbiamo descritto, non può essere considerato quel classico contemporaneo con cui, sulla scorta dell’entusiasmo suscitato dai primi numeri, è stato pubblicizzato.

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