Le vite dietro la Grande Guerra del 14-18, recensione della serie Historica
- Scritto da Arpad Videk
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Francia, Agosto 1914. Un gruppo di otto amici lascia il tranquillo villaggio dove hanno condiviso tutta la giovinezza per andare a combattere l’avanzata tedesca al fronte. Gli amori che hanno lasciato al paese, i figli, la loro amicizia, i progetti per il futuro che tessevano alla partenza, tutto verrà spazzato via dall’orrore della guerra di trincea che si trovano ad affrontare, buttati nella mischia senza nessuna preparazione psicologica o tecnica.
Anche se temuto, il nemico dei francesi nel romanzo è assente, quasi invisibile. Certo si sentono le bombe e arrivano fischiando le pallottole ma la storia è incentrata sui ragazzi del villaggio e le loro relazioni, con continui flash back e forward per mostrare le conseguenze della guerra sulle loro vite future e le differenze con quelle passate. In trincea ci sono i caporali e i comandanti, insensibili e spietati oppure incompetenti e pasticcioni. Ci sono i medici di guerra, taglia-ossa agli esordi, terrorizzati dai pazienti. C'è anche Mamadou, un senegalese di Dakar partito volontario che Arsène, uno degli otto ragazzi, tratta come se fosse un cane; e proprio Mamadou, dopo un bombardamento, porterà a spalla il soldato razzista salvandogli la vita. A casa invece ci sono le mogli, le amanti, le famiglie che attendono notizie dei loro uomini tramite le lettere dal fronte.
Pian piano anche la vita dei villaggi interni viene coinvolta nella guerra e le donne si trovano operaie nella fabbrica di munizioni, con il terrore di scoprire che i mariti non faranno ritorno. C'è anche chi prova sollievo per la morte del compagno, non sopportando più i suoi ascessi d'ira e gelosia ora che è tornato dall'inferno. I nostri quasi eroi, durante i cinque anni, saranno costretti a fronteggiare le più disparate difficoltà, ritrovandosi persino a Ypres, in Belgio, luogo tristemente noto per il primo utilizzo su larga scala delle armi chimiche; è da qui che il letale gas iprite ha preso il nome.
Gli autori dei due volumi, Éric Corbeyran ed Étienne Le Roux, sono francesi e scelgono di raccontare la guerra nel loro Paese senza tanti fronzoli: non c’è spazio per l’eroismo all’americana o visioni della guerra come difesa della patria, La Grande Guerra ci racconta la bestialità che è insita nel conflitto, la disumanità a cui vengono esposti i giovani, impotenti verso una macchina così ben oliata di morte e distruzione. Lo stile grafico di Le Roux, Chevallier e Brizard traccia una separazione netta tra i toni delle pagine che raccontano la guerra e quelle che raccontano la vita quotidiana: caldi e morbidi questi ultimi, freddi e aguzzi gli altri.
La sceneggiatura di Corbeyran è spietata e avvincente. Il fumetto non vuole essere una denuncia dei crimini perpetrati dai tedeschi o un'esaltazione delle gesta eroiche compiute dai francesi; La Grande Guerra racconta ciò che è successo a milioni di famiglie in tutta Europa, accomunate dallo strazio di un'ecatombe disumana che ha tirato i fili delle vite di milioni di persone, fossero queste nate in Italia, Francia o Olanda, non importa. Bombe, gas letale, fango, fatica, pioggia, freddo, fame, morte... Corbeyran e Le Roux non lasciano immaginare niente al lettore, che si trova invischiato fino agli stinchi nelle budella dei soldati, saltati in aria per una granata o gasati dall'iprite. Leggendo il libro in una sera d'inverno, con la pioggia che scende copiosa dal tetto alla grondaia, è impossibile trattenere qualche lacrima tanto è alto il trasporto di una vicenda così umana. E no, qui non c'è spazio per un lieto fine.
Dati del volume
- Editore: Mondadori Comics
- Autori: Testi di Éric Corbeyran, disegni di Étienne Le Roux
- Genere: Storico
- Formato: 21x28, 156 e 128 pp., col., C
- Prezzo: 12,99€ cad.
- ISBN: 9788869264252
- Voto della redazione: 8
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