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Topolino 3019

Il quarto potere ha preso il sopravvento. Nella speranza che l’impero Disney non faccia la fine di quello Kane.
Dopo Nerbini, Mondadori e la Disney, infatti, le redini di Topolino sono in mano alla Panini, il colosso modenese che per i prossimi sei anni gestirà le licenze di Mickey e soci. La rovesciata di Parola, immortalata nella copertina di Giorgio Cavazzano, è il simbolo ideale per aprire la nuova era (una pura formalità, visto che i prossimi mesi vedranno smaltire il materiale già prodotto).

Con una sorta di ironia tanto involontaria quanto profetica sul futuro del marchio, il numero si apre con Unknown (“sconosciuto”), una storia ad alto tasso tecnologico di Doubleduck, l’alias spionistico di Paperino, scritta da Marco Bosco e disegnata da Claudio Sciarrone; liberi dai legacci delle tradizionali avventure di paperi e topi, i due confezionano un prodotto che, senza grandi colpi di scena, gioca con intelligenza sui temi del quotidiano - si parla di crisi, di economia, di movimenti rivoluzionari nati in rete, di forme di giustizia sociale - e dona al settimanale un respiro dinamico e fresco, grazie alle tavole all’americana di Sciarrone (da segnalare la pagina d’apertura, cerulea e silenziosa, reminiscente delle prime scene di Tutti gli uomini del presidente).
Bosco firma anche Andiamo al cinema? - Il B movie, per i disegni discreti di Gigi Piras, in cui analizza con disincanto il fenomeno del film di serie B, incappando a volte in trovate stantie e logore (l’ennesimo cartellone che fa il verso a Guerre stellari).
Wizards of Mickey, altra celebre saga di Topolino, è presente nella sua incarnazione “Legacy” con Il vessillo ancestrale (Matteo Venerus ai testi, Lorenzo Pastrovicchio alle matite), una storia sui generis dal buon ritmo ma raffazzonata e confusionaria nel suo svolgimento, troppo legato ai topoi della serie.
Si slitta poi nel mediocre, con Paperino e l’amicizia fittizia, il cui spunto originale è sviluppato con noia da Riccardo Pesce e Valerio Held, ora nell’infantile - nel senso peggiore del termine - con il buonismo imperante di Giorgio Figus e i disegni legnosi di Roberto Marini, autori di Topolino e l’isola dei delfini.

Il comparto redazionale ci mette una pezza ma di più non può, tra un fin troppo conciliante editoriale di Valentina De Poli, marchette pubblicitarie alla fiera di Romics e "Una giornata speciale", articolo sulla visita alla redazione dell'editore modenese, che risuona a vuoto alla luce delle polemiche, poi spentesi, concernenti il cambio di sede, che secondo molti sarebbe stato un paravento per il licenziamento di alcuni dipendenti. Si salvano gli approfondimenti sui pirati informatici, e "Caccia all'oro", dedicato al campionato del mondo dei cercatori d'oro.

Il 3019 è un numero targato Panini solo nella forma e non nel contenuto (i lettori in rivolta per la grafica rinnovata della costina si sono già fatti sentire), ma stando alle dichiarazioni emerse, la linea di condotta sarà per lo più tradizionalista. Certo, se poi l’innovazione e la novità stanno nel proporre copertine alternative a prezzo maggiorato, vien voglia di diventare thatcheriani di ferro. Un’ottusità, quella delle variant per intercettare i collezionisti più frollati, concepibile solo da un reparto marketing troppo pigro per capire che per aprire la testata a un pubblico più ampio servono storie forti come se ne sono viste nell’ultimo periodo; della moquette verde in copertina, a quel punto, si fa anche a meno.

Dati del volume

  • Editore: Panini Comics
  • Autori: Testi di Marco Bosco, Matteo Venerus, Giorgio Figus, Riccardo Pesce, Gaya Perini. Disegni di Claudio Sciarrone, Lorenzo Pastrovicchio, Gigi Piras, Roberto Marini, Valerio Held, Luciano Gatto
  • Formato: brossura, 162 pp., a colori
  • Prezzo: 2,40 €
  • Voto della redazione: 5
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