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Chagall in Russia

C'è un qualcosa di romantico quando un artista parla di un altro artista. Una sorta di corteggiamento in grado di affascinarci, come la seduzione scaturita da un dialogo fra due poeti.
Un gioco che il lettore difficilmente può emulare, ma che recepisce forte e chiaro. L'amore di una bella donna irraggiungibile ma non tanto distante da non rimanerne innamorati.
Ed è questo che accade leggendo l'ultima opera del raffinato Joann Sfar, famoso per il suo Gatto del Rabbino. Un'opera che parla di Marc Chagall, fantasioso pittore russo precursore del surrealismo ma sempre indipendente, tanto non rientrare mai in alcuna corrente pittorica.

In realtà, però, Sfar lo precisa fin dall'inizio: il Marc Chagall del suo racconto non è il celebre pittore. No. Marc è un ragazzo ebreo, come tanti, che è deciso a fare il pittore e che porta sempre con sé un quaderno e un pennarello. Come tanti è innamorato e per far sì che il padre della sua amata gli conceda la mano della figlia mette su un teatro yiddish, perché non è certo dipingendo che ci si può creare un avvenire...
Ma ancora una volta, la verità è un'altra. Chagall in Russia è un gioco che Sfar fa attingendo dalle opere del vero Chagall e dalla sua biografia, ricavandone un romanzo allegorico ricco di significanti. Tutto il mondo del pittore russo, i suoi personaggi, come il Cristo Ebreo o il Violinista Verde, si animano in una vicenda narrativamente ricca ma che, sopratutto, cela numerosi riflessioni anche critiche sull'arte e su Chagall.
In particolare Sfar mette in evidenza l'estremo ottimismo del pittore russo che, nei suoi dipinti così vivaci, così surreali, con le sue figure fluttuanti, sembra voler a tutti i costi celare le brutture della realtà imbastendo "uno spettacolo che finisce meglio della vita vera". E non a caso il protagonista ha il potere di ridisegnare le persone che incontra, come l'amico Tam, rimodellato nel racconto secondo la propria visione.
E quando per salvare l'intero villaggio dalla distruzione, Chagall invita tutti gli abitanti a saltare nel proprio taccuino per mettersi in salvo, quello che si vuol richiamare altro non è che l'immortalità che il pittore reale ha concesso alle vittime delle devastazioni dei villaggi rurali durante il suo periodo in Russia (che il libro narra) attraverso le sue tele.
Forte, dunque, è la presenza dell'immaginario e del simbolismo di Chagall che si fonde alla perfezione con le tematiche cara a Sfar, in particolare l'ebraismo che è più di uno sfondo in questo racconto.

L'artista francese, con il suo classico stile sottile e tremolante, da vita ad una narrazione vivace e ricca capace di mescolare realtà e finzione, narrativa e riflessione a dispetto di una gabbia a 6 tavole che si ripropone identica e fissa per tutto il fumetto. Il volume, nella solita ottima cura editoriale Bao Publishing, presenta più piani di lettura ed è consigliato a chi conosce il vero Chagall o a chi desidera, semplicemente, conoscere questo suo omonimo.

Dati del volume

  • Editore: Bao Publishing
  • Autori: testi e disegnid di Joann Sfar
  • Formato: Brossurato, 128 pagg. a colori
  • Prezzo: € 16,00
  • Voto della redazione: 8

Video

Anteprima "Chagall in Russia" Bao Publishing
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