Soulfire 1

Molto tempo fa esisteva la magia e ciò che la caratterizzava: maghi, fate, draghi e tutto quello che ha riempito le nostre letture d’infanzia. Ma dopo una tremenda battaglia, la magia svanì dalla faccia della Terra, rimanendo assopita, in attesa che qualcuno la facesse uscire dall'oblio. Molti secoli dopo la conclusione di questo conflitto, Malikai, un ragazzino, scopre di essere la reincarnazione di una delle più potenti creature magiche del passato e che spetta a lui riportare agli antichi fasti la magia sulla Terra. Ad aiutarlo in questa impresa la fata alata Grace e i suoi amici P.J. e Sonia, contro tutti loro invece Rainier, colui che scatenò le prime guerre magiche.

La genesi di questo progetto parte nel 2003 (dopo un iniziale pitch intitolato Dragonfly scartato dalla Top Cow), quando Michael Turner fondò la sua etichetta indipendente Aspen. Dopo un numero 0 di presentazione, Soulfire partì nel 2004. Turner, assistito alle sceneggiature in un primo istante da Jeph Loeb e in seguito da J.T. Krul, ne realizzò sei episodi prima di essere costretto a ritirarsi dalle scene per problemi di salute. Dopo la sua morte, avvenuta nel 2008, la serie venne comunque portata avanti, e completata, dal disegnatore Joe Benitez, per un totale di 10 numeri.
Soulfire fu parzialmente pubblicata negli anni passati da Panini Comics; qualche tempo fa la GP Publishing ne ha acquisito i diritti ed ora si ripropone di pubblicare l’intera opera in due volumi.

Dal punto di vista grafico, questa è la storia più matura di Turner, il quale adotta uno storytelling molto dinamico, con una composizione delle tavole che sembra rendere il tutto una pellicola cinematografica piena di effetti speciali. Anche il suo stile sembrava avviato ad un ulteriore sviluppo, purtroppo bloccato sul nascere. La sceneggiatura, invece, non presenta elementi degni di nota: i personaggi infatti vengono introdotti e descritti a grandi linee, senza approfondirli. Anche i dialoghi non brillano per originalità, anche se questa può essere una scelta voluta. Elemento a favore è che non si scade in una facile retorica o in superflui dialoghi strappalacrime: la serie, infatti, vuole approcciarsi al lettore con la stessa carica di magia che caratterizzava le nostre letture infantili, semplici e genuine.
Quelle stesse letture che di certo hanno riempito le giornate di Michael Turner, quando era solo un bambino.