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The Flash #1 (USA)

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Nell'ultima settimana del primo mese di reboot DC esce la serie sulle cui pagine ha avuto inizio tutto. Francis Manapul, coadiuvato da Brian Buccellato, si cimenta per la prima volta con il compito dello sceneggiatore, per una prima prova a dir poco sorprendente per visionarietà e attenzione alla composizione. In un numero definisce con il giusto peso la "nuova" situazione di Barry (che pure non fa alcun accenno, almeno per il momento, alle ultime battute di Flashpoint), la realtà che lo circonda, le relazioni con i personaggi che appaiono nella serie (Patty Spivot e, curiosamente, la signora Allen del pre-Flashpoint, Iris West), Flash e il suo ruolo. Fin da subito, quindi, si intrecciano gli elementi narrativi che danno inizio al primo storyarc con quelli che caratterizzano i personaggi, creando una struttura organica che soddisfa le due esigenze principali di questo nuovo numero 1: gettare le fondamenta per una nuova storia e (re)introdurre il cast e le sue eventuali variazioni.
La macrotrama che prende il via in queste prime ventidue pagine ruota attorno ad un bizzarro strumento fantascientifico chiamato Portable Genome Re-coder (Ricodificatore Genetico Portatile), di cui uno sconosciuto gruppo paramilitare cerca indebitamente di impossessarsi, incappando nel velocista scarlatto, che, non è nemmeno da dire, recupererà l'artefatto tecnologico. Questo sarà l'inizio di qualcosa di più grande, collegato al passato dell'eroe, o meglio a quello del suo alter ego civile.

Ma è graficamente, come abbiamo detto in precedenza, che Manapul dà del suo meglio. Siamo lontani dal Flash ipercinetico di Ivan Reis, rappresentato come un insieme di tracce impresse sulla retina di chi guarda, qualcosa di così talmente veloce che la sua figura è una somma delle sue diverse posizioni. 
Per la sua analisi grafica, Manapul opta per una lettura differente dell'istantaneità e della velocità; sceglie di giocarla nel campo del ritmo, della scansione delle vignette, per cui uno scatto è una sequenza di inquadrature sempre più ravvicinate,  mentre una battaglia - ad esempio - si gioca su innesti di ritmi differenti, che sembrano ricostruire la percezione dell'apparato ottico di un oggetto iperveloce: lo vede quando è fermo e quando ne viene colpito.
Ancora, l'artista sperimenta diverse modalità di impostare la tavola, diversi incastri tra le vignette, rompendo le strutture tradizionali e proponendo una continua variazione nella composizione, creando un prodotto che trasmette mobilità e dinamismo fin dal momento zero della sua creazione. È come un gioco, in cui l'autore - che ha qui per la prima volta il controllo completo della narrazione - dimostra prima di tutto di divertirsi, e riesce a trasmettere questo divertimento al lettore, al punto che molte tavole meriterebbero un'analisi individuale più approfondita.
Ovviamente questo primo numero non è solo un gioco, e si vede dal modo in cui Manapul costruisce una storia che, pur essendo all'inizio e pur avendo qualche pecca (l'amico del passato che arriva in casa di Barry per caso, o il peso forse eccessivo di un macchinario bizzarro nella forma e nella denominazione almeno quando indefinito è la sua capacità), è ben costruita, coinvolge ed è un buon punto d'inizio.
Merita un plauso anche il lavoro di Buccellato ai colori, molto curati ed efficaci nel trattare le figure e ancor di più per quanto riguarda gli ambienti.

Il nuovo Flash di Francis ManapulBrian Buccellato rivela, pur con qualche scivolone, un buon potenziale narrativo e mostra tutte le carte in regola per diventare, con i dovuti aggiustamenti, una delle migliori serie del nuovo corso editoriale.

Dati del volume

  • Editore: DC Comics
  • Autori: Testi di Francis Manapul e Brian Buccellato, disegni di Francis Manapul
  • Formato: Spillato, 32 pagine a colori
  • Prezzo: $2.99
  • Voto della redazione: 7
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