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Sute, il figlio degli spiriti

La recensione in esclusiva di Sute, il figlio degli spiriti, che verrà presentato Domenica 2 ottobre a Romics, comprende un'anteprima di lettura che potete trovare nella nostra gallery.


GP Publishing si dimostra ancora una volta ricca di curiosità e di attenzione nell'espandere il proprio catalogo, dalle dimensioni non più modeste degli esordi. Tra i titoli proposti per la nuova stagione editoriale spicca di certo il nuovo graphic novel di Yoshiko Watanabe, Sute, il figlio degli spiriti, di cui l'autrice cura sia i testi che i disegni.

La vicenda narrata si ambienta nel Giappone del VII secolo, quando la corrente religiosa e filosofica del Buddhismo iniziava a prendere piede tra i confini nipponici, caldamente sostenuto dalle caste più alte di un impero dall'impianto fortemente feudale, ma in cui poca era la coesione interna e dove i vari vassalli non avevano problema a dichiararsi guerra tra loro. Su queste coordinate storiche Watanabe racconta la storia di un bambino, Sute, che i genitori si trovano costretti ad abbandonare a causa della povertà e delle eccessive tassazioni imposte dall'aristocrazia. Il piccolo verrà raccolto da un demone volpe, che sceglierà di accudirlo e crescerlo all'interno della comunità di spettri che abita la Foresta sacra. Quando però la carestia porta uno dei signorotti locali a minacciare la Foresta sacra e i suoi abitanti con il ferro, il fuoco e le preghiere dei monaci buddhisti, la giovinezza del ragazzo subirà un forte cambio di rotta.
In qualche modo Sute può essere considerato una versione spettrale de "Il libro della giungla" di Rudyard Kipling, su cui si innesta una storia che dialoga con la tradizione, che si interroga sul cambiamento e che mette a nudo gli aspetti più meschini e opportunisti del genere umano; a questo si contrappongono la freschezza, la semplicità e l'innato senso di giustizia che da sempre i manga ripongono nella gioventù.

Sute è un manga vecchio stampo, il cui stile grafico guarda ai grandi autori del passato. Emergono in modo nitido i trascorsi della Watanabe nel mondo dell'animazione, specialmente del suo lavoro sugli adattamenti animati delle opere celebri del maestro Osamu Tezuka (da AstroboyLa principessa Zaffiro fino a Kimba il leone bianco), ma è anche chiaro come lo stile del maestro sia stato appreso, assimilato e ricodificato, e ancora personalizzato tenendo conto delle tendenze grafiche e narrative dei manga più recenti. 
Le tavole presentano infatti una fusione di semplicità e ricercatezza: se la maggior parte delle figure umane e alcuni spettri non sono che la risultate di pochi tratti di pennello, lo stesso non si può dire degli ambienti in cui la storia prende vita, che raggiungono un ben più elevato grado di attenzione alla tessitura e al dettaglio. Per avere una riprova basta osservare il modo in cui l'autrice presenta al lettore la Foresta Sacra per la prima volta, con una splash page che ne regala una visione notturna vibrante di tutta la sua imponenza naturale e magica.
La costruzione della tavola e la scelta delle inquadrature, poi, risultano molto più dinamiche e moderne.

Guarda al manga delle origini anche la scelta delle tematiche che sorreggono la storia, a partire dalla visione del passato mitico del paese come di un'età dell'oro, in cui la pace tra uomini e mostri non è altro che una soluzione simbolica per indicare l'elevato grado di purezza con cui la tradizione veniva identificata, rispettata e difesa. Per questo motivo può sembrare tezukiano il modo in cui l'autrice propone un contrasto tra vecchio (lo shintoismo) e nuovo (il buddhismo), così come la lettura dell'animo umano che emerge dalla vicenda. La stessa scelta di utilizzare una materia legata al mondo degli spiriti può essere, infine, l'ennesima derivazione della sua esperienza nell'animazione, probabilmente il frutto della sua collaborazione a "Bem", serie d'animazione horror fortemente giocata sull'amicizia tra umani bisognosi e mostri, per cui l'autrice ha espresso un alto gradimento alla conferenza tenutasi durante lo scorso Etna Comics.
Nel tirare le fila della narrazione, tuttavia, l'autrice dimostra di avere una visione più ottimista dei suoi predecessori, il cui compromesso finale è in qualche modo supportato dall'attuale tendenza al sincretismo religioso.

Sute cattura e coinvolge da subito, senza stancare. Si legge tutto d'un fiato e si arriva in fondo soddisfatti, complice anche una trama non troppo articolata e l'ottima resa grafica di ambienti e atmosfere in cui Yoshiko Watanabe cala la sua storia.

Dati del volume

  • Editore: GP Publishing
  • Autori: Testi e disegni di Yoshiko Watanabe
  • Formato: brossurato, 144 pagine in bianco e nero con sovraccoperta
  • Prezzo: € 15.00
  • Voto della redazione: 8
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