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Dylan Dog 300

Copertina DYD 300 Copertina DYD 300 Sergio Bonelli Editore

L’indagatore dell’incubo compie venticinque anni e trecento numeri, con l'albo intitolato Ritratto di famiglia, nato dalla collaborazione di Pasquale Ruju e Angelo Stano.
Il risultato di questa sinergia è un omaggio a quattro albi miliari della storia editoriale del personaggio: il numero 1, L’alba dei morti viventi; il numero 25, Morgana; il numero 100, La storia di Dylan Dog e un quarto numero di cui si sceglie di non svelare il titolo per non rovinare la chiave di volta di questa impacciata narrazione. Impacciata, perché se nella rubrica Dylan Dog Horror Club Tiziano Sclavi afferma che il nuovo numero “poggia su quattro mitiche storie”, leggendolo si nota subito come questo, piuttosto,  si cibi di quelle storie più del dovuto.

La sequenza iniziale strappa facilmente un sorriso al lettore, riprendendo la sequenza finale de L’alba dei morti viventi e trasponendola in una versione alternativa in cui Dylan e Sybil non sono proprio quello che sembrano; meno divertente è vedere come situazioni celebri tratte dai quattro titoli portanti si avvicendino su queste pagine, tenute insieme debolmente da un filo conduttore blandamente surreale imperniato sul personaggio di Crandall Reed.
Il fumettista/medium non è l’unico personaggio a fare ritorno: assieme a lui troviamo la già citata Sybil, primo personaggio femminile apparso sulla testata dell’indagatore dell’incubo, e Morgana, nel doppio ruolo di sognante ragazza non-morta e di madre in viaggio, sul solito galeone, assieme al piccolo Dylan e a suo padre. Tramite l’intreccio di queste storie e personaggi, Ruju modella una costruzione su più livelli che tocca passato, presente e futuro, reale e surreale, narrazione e metanarrazione fumettistica, versioni ufficiali e alternative, il tutto molteplicemente incastrato e innestato all'incrocio tra il cammino dell’old boy e il fumetto realizzato da Reed.

Il numero 100 aveva rivelato il legame tra Dylan, Morgana e Xabaras, gettando luce su un misterioso terzetto famigliare vissuto nel diciassettesimo secolo. Il numero 121, Finché morte non vi separi, aveva raccontato gli anni di Scotland Yard, la storia d’amore con Lillie e l’inizio dell’alcolismo; la fine dell'alcolismo era invece narrata ne Il numero 200, che approfondiva il rapporto con Bloch e mostrava alcuni momenti significativi legati al passato più recente, come l’incontro con Groucho e l’acquisto del galeone. Il numero 250 (firmato da Sclavi) è stato il primo numero legato a una ricorrenza a deviare dalla storia di Dylan e, nel bene o nel male, sarebbe stato meglio che questo numero 300 avesse confermato la fine di una tradizione.
Ruju sceglie, invece, di tornare indietro, confezionando una sorta di viale dei ricordi confusionario, senza capo né coda ma emblematico, casomai, del periodo di incertezza che ha investito la serie negli ultimi anni, carenti di freschezza e di effettiva novità; fallisce, così, nel ritornare su un sentiero che poteva rimanere sgombro ancora per un po’, e, al contempo, nel tentativo di aggiungere elementi significativi alla storia del protagonista.

Se dovessimo considerare questo numero di Dylan Dog come rappresentativo della serie, ne emergerebbe una situazione davvero critica. Non è così – fortunatamente – per il suo carattere atipico e paradossale, che lo rende insolito anche a quella manciata di storie che cercano di squarciare il velo che cela il mistero del suo protagonista.
Qualcosa di buono, in Ritratto di famiglia, è da ricercarsi nel lavoro di Angelo Stano, che riporta l’immaginario grafico della serie a venticinque anni fa, seppur con un tratto meno spigoloso e limitato nell’efficacia visiva dalla presenza soffocante del colore; in questo senso lo Studio Rudoni fa un lavoro senza dubbio di qualità, che nei momenti più cupi contribuisce in modo significativo a costruire l’atmosfera, ma per la maggior parte dell’albo la colorazione digitale non riesce a legare in modo armonico con l’uso sapiente dello sfumato tipico del disegnatore.

Concludendo, se da un lato Ritratto di famiglia preferisce mescolare personaggi e situazioni celebri con un gusto puramente sensazionalistico, dall’altro rivela la mancanza di una direzione narrativa, affidandosi ciecamente alle citazioni ma senza un senso complessivo sotto cui raccogliere i vari frammenti.
Il finale è ben lontano dal concludere la narrazione del mistero di Dylan, la cui verità giungerà, secondo l’antica profezia di Xabaras, solo al completamento del galeone. In futuro non bisognerà stupirsi, quindi, per un ennesimo ritorno di Xabaras, per l’eterna incompiutezza del galeone o, ancora, per i vuoti che continueranno ad alimentare il mistero dell’indagatore dell’incubo. Peccato però che la molto diluita storia della sua vita sia ormai giunta a un punto morto, come questo trecentesimo appuntamento ha confermato.

Dati del volume

  • Editore: Sergio Bonelli Editore
  • Autori: Testi di Pasquale Ruju, disegni di Angelo Stano
  • Formato: brossurato, 98 pagine a colori
  • Prezzo: 2,70 €
  • Voto della redazione: 3
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