Menu

Kingdom 1-2

Kingdom n°1 Kingdom n°1 GP publishing

È una gran bella sorpresa quella che GP tira fuori dal cilindro nel proporre ai lettori Kingdom, manga che dimostra, già dalle prime battute, di avere i numeri per diventare un titolo di successo anche nel nostro paese. La serie, pubblicata in Giappone nel 2006, gode in patria di una particolare attenzione, che le ha permesso di raggiungere la pubblicazione del diciannovesimo tankobon; essa è, in oltre, tra i primi titoli Shueisha proposti da GP, che in questo modo si rafforza e risponde a quanti lamentavano un parco testate poco interessante.

Ambientato nella Cina feudale, ai tempi della Guerra dei 500 anni, Kingdom racconta di Xin, ragazzo orfano adottato da un capo villaggio che lo considera poco più di uno schiavo, e del suo sogno di diventare generale. Il ragazzo è il classico protagonista di shonen, spinto da una grande ambizione e dotato di buone capacità belliche, che bilanciano la sua impulsività giovanile; non è molto diverso da un Naruto, da un Gatsu o, sotto molti aspetti, da un Musashi Miyamoto, e già dalle prime battute il lettore porterà in se la consapevolezza che prima o poi Xin riuscirà effettivamente a realizzare i suoi sogni di gloria.  
Nel primo numero assistiamo alla fine della giovinezza del protagonista, sancita dalla separazione con l’eterno compagno di giochi e di vita Piao, quando  guerre e congiure di palazzo porteranno prima l’uno e poi l’altro a combattere per Zhang, giovane sovrano del regno di Qin. 
Iil volumetto iniziale pone gran parte dell’attenzione sui personaggi, ma con il secondo si inizia ad avere una visione più ampia del conflitto, delle forze in gioco e delle esigenze che spingono le azioni dei vari generali. Zhang e Xin si ricongiungono con le forze militari di Quin, decimate e sfiancate, mentre l’offensiva dell’esercito nemico è ormai imminente e il solo modo di respingerla è richiedere l’appoggio dei trecento soldati Majiu del regno delle montagne.
La base storica sui cui poggia l’impianto narrativo di Kingdom rende la trama molto più concreta e piacevole, anche grazie al lavoro di Yasuhisa Hara nell’impreziosire la trama con dettagli culturali ed elementi tipici di questo genere di manga: la vendetta, i complotti per il potere, la doppia personalità e l’ambizione personale, che l’autore riesce a miscelare quasi sempre con sapienza.

Lo stile grafico di Hara tende al realismo, con figure dettagliate e curate ma essenziali e prive di orpelli; se tra le pagine del primo numero è possibile scorgere errori o ingenuità, con il secondo l’autore lava via ogni dubbio e imperfezione. La sua propensione al realismo è poi venata da accenni grotteshi che velano di inquietudine i personaggi; il modo in cui vengono tratteggiate le ombre sui volti dona grande drammaticità al disegno tanto che, in certi momenti, più che un manga fantastorico si ha l’impressione di stare leggendo un manga horror. 
Anche alla luce di questo, ai primi frammenti ironici si rimane un po’ disorientati. In una serie il cui filo conduttore è la guerra e la scalata al potere, Hara usa l’ironia con parsimonia limitandosi, ad esempio, a trasfigurare un viso piuttosto che cadere nella facile scelta di gag con personaggi super-deformed. Tale uso, in oltre, è in appoggio a situazioni che strappano un sorriso pur rimanendo molto semplici e quotidiane (gag legate al cibo o a bisticci tra ragazzi); una scelta oculata da parte dell’autore, all’atto di costruire una serie che non manca di situazioni brutali e opprimenti, che sarebbero state depotenziate da un’eccesso di comicità.
Le sequenze di battaglia si rivelano coinvolgenti ed efficaci grazie a una sapiente regia e orchestrazione, ed è merito di un tratto che si fa ruvido e sporco quando è richiesto un grande dinamismo. L’autore non lesina sul sangue e sul dolore e raggiunge il culmine della propria resa espressiva proprio durante gli scontri.
Da un lato Hara ricorda disegnatori meno convenzionali, come Atsushi Kaneko (B.Q. – The Fly BookB.Q. – The Mouse BookBambiR), mentre dall’altro sembra tenere ben presente la lezione dei grandi del passato (echi di Go NagaiNoboru Ishiguro, si possono avvisare qua e là nelle tavole).

Il risultato finale è, per il momento, estremamente positivo e di grande impatto visivo. Kingdom è di sicuro una serie da non lasciarsi scappare.

Dati del volume

  • Editore: GP Publishing
  • Autori: Testi e disegni di Yasuhisa Hara
  • Formato: 224 e 208 pagine in bianco e nero, brossurato con sovraccoperta, € 5,90
  • Prezzo: € 5,90 cad.
  • Voto della redazione: 8
Torna in alto