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Le Bizzarre Avventure di JoJo n. 18/19 – Diamond is Unbreakable 1/2

Le Bizzarre avventure di Jojo 19 Le Bizzarre avventure di Jojo 19

Dopo il consueto periodo di pausa che la ristampa de Le Bizzare Avventure di JoJo si prende alla fine di ogni serie, ricominciano le avventure della famiglia Joestar, arrivate al quarto capitolo, questa volta rappresentata dal sedicenne Josuke Higashikata; l'aggressività di questo ragazzo, apparentemente inesistente ma suggerita da un look da teppista che trova la sua apoteosi nella leggendaria capigliatura a banana, si manifesta solo in seguito ad insulti rivolti alla sua bizzarra acconciatura. Ad aprire la serie di assurdi eventi che ruotano attorno alla cittadina fittizia giapponese di Morio Cho, si pone l'incontro/scontro a base di Stand fra un ormai ventottenne Jotaro e il nuovo erede, al quale sarà comunicato di essere nientemeno che il figlio illegittimo di Joseph Joestar (il secondo JoJo). Come tutti i Joestar, Josuke andrà incontro a una serie di combattimenti, assumendo il ruolo di difensore di Morio Cho ma questa volta il nemico non avrà sembianze definite come in passato.

Fin dall'esordio di Diamond is Unbreakable è evidente l'intenzione di Hirohiko Araki di non affidarsi a una struttura narrativa eccessivamente lineare come fatto in precedenza con Stardust Crusaders, dove il raggiungimento di un obiettivo noto fin da subito (la sconfitta del villain di culto Dio Brando), è ritardato solo da una sequela virtualmente infinita di scontri. Tuttavia, ciò che ha reso SDC memorabile, ossia la genialità e l'imprevedibilità dei combattimenti unita a un'inconfondibile caratterizzazione dei personaggi, rimane integro; vedremo i nostri eroi fronteggiare fin da subito personaggi assurdi e folli, come il killer Angelo (le cui gesta ci vengono riportate con crudezza notevole dall'autore), in combattimenti a colpi d'ingegno che scandiscono una narrazione dal ritmo indiavolato, anche se non ancora entrata nel suo clou. Fin da questi due primi volumi, Araki dà sfogo a tutta la sua vena creativa nel creare stand dai poteri sempre più stravaganti, come lo stand sonoro che svilupperà uno dei protagonisti, dimostrando con forza ancora maggiore la sua intenzione di spostare i confronti su una dimensione sempre più cerebrale. I dialoghi impreziosiscono i confronti fra i personaggi dimostrandosi sì semplici e adatti al clima scanzonato e leggero del manga, ma mai banali o falsamente profondi come succede in molti shonen contemporanei. Già nel secondo volume, la brillante caratterizzazione dei personaggi permetto lo sviluppo, in Morio Cho,di una fauna caratteristica: non si parla più di sicari che vanno e vengono, ma di abitanti della cittadina non intenzionati a trasferirsi dopo un duello, che quindi torneranno a incontrare i protagonisti della serie.

Il tratto aggressivo di Araki e il suo uso efficace dei retini sono utilizzati per rappresentare tali individui, graziandoli con un aspetto tanto personale quanto lo è il loro lato psicologico; il genio di Sendai dimostra un gusto incredibile per il dinamismo delle scene, che si manifesta con forza prorompente durante i citati combattimenti. Le imperfezioni del tratto, in passato spesso sporco e grossolano, iniziano a scomparire, rendendo notevolmente gradevoli le ricchissime e ben strutturate pagine; tuttavia, siamo ben lontani dalla pulizia e dalla complessità compositiva mostrate nelle tavole degli ultimi numeri di Steel Ball Run (settima serie). Un plauso va agli sfondi, che Araki disegna con precisione e dettaglio ammirevoli, donando a Morio Cho un’identità ben definita anche come ambientazione in sé.

Cambia il frame che racchiude la piccola immagine in copertina, sfoggiando una fantasia di figure poligonali meno sgradevole delle passate fantasie “pergamena” e “asfalto” e più personale grazie alla rappresentazione della cartina di Morio Cho in trasparenza; inutile dire che rimarremo sempre e comunque notevolmente rammaricati, pensando al tripudio d’immagini e colori che impreziosivano le cover della vecchia edizione. I volumi, compatti e flessibili, presentano la medesima fattura dei precedenti, anche se rimane un po' di fastidio per i neri usati, che spesso vi sporcheranno le dita. Apprezzabili le sei pagine di schizzi e le due di postfazione curate da Araki stesso nel primo volume, mentre è deludente la mancanza di extra nel secondo volume.

Dati del volume

  • Editore: Star Comics
  • Autori: Testi e disegni: Hirohiko Araki
  • Formato: brossurato con sovracoperta, 304/288 pagine b/n
  • Prezzo: € 6,00 cad.
  • Voto della redazione: 8
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