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X-Men Deluxe 196

X-Men Deluxe 196 X-Men Deluxe 196 Marvel

Sull’onda lunga del successo dei vampiri Marvel Comics sceglie di sporcarsi le mani e giocare la facile carta di cavalcare il trend narrativo. Al tempo degli zombie questo generò le miniserie che passarono sotto il nome di Marvel Zombies; con i vampiri la House of ideas opta per un approccio da un lato meno totalitario, dall’altro ben più sotto i riflettori, portando la problematica vampirica sulle pagine di X-Men (numeri 1-6), neonata testata del gruppo mutante.
“La maledizione dei mutanti”, ad opera di Victor Gischler e Paco Medina è una minisaga in sei parti sapientemente raccolta da Panini in un unico numero della testata antologica mutante X-Men Deluxe, cosicché il lettore possa leggerla tutta d’un fiato; o, viceversa, non sia costretto a sorbirsela per più di un mese. Il risultato è un volumetto grosso quanto un 100% Marvel a un prezzo competitivo (meno della metà).

Infelice nel suo essere il primo lungo arco narrativo dopo “Secondo avvento”, “La maledizione dei mutanti” racconta il tentativo di invasione/infiltrazione di tutti i vampiri del Marvel Universe su Utopia, seguendo il piano semplice ma efficace elaborato dal signore dei vampiri e che passa per la giovane ex-mutante Jubilee. Inutile dire che la nazione mutante non se ne resterà con le mani in mano, anche se gli esiti non saranno quelli auspicati.
La trama è banale, non c’è altro modo per definirla, e se può minimamente ricordare 30 giorni di buio per l’idea di far convergere tutti i vampiri su Utopia, tutto il resto odora di un blando tentativo di saltare sul carro del vincitore. Lo sviluppo è fiacco e sembra cedere sugli snodi fondamentali della trama, proponendo soluzioni scontate o deboli, come la scelta di riesumare Dracula o il modo in cui il "cavallo di Troia" mutante risolve la situazione.
Non mancano alcuni passaggi interessanti, come l’espediente utilizzato dai vampiri per muoversi durante il giorno (tecnologia, segno di come gli antichi mostri si tengano al passo coi tempi pur rimanendo fedeli alla loro mitica natura), o il trattamento breve ma significativo riservato all’Uomo Ghiaccio (chissà se gli sceneggiatori a venire lo ricorderanno e se ne serviranno in futuro);  ancora, è possibile trovare momenti di importanza certo non marginale per le trame mutanti, come il destino di Jubilee o l’ennesima conferma di un Ciclope militarista e pronto a tutto. In proposito è da osservare come, a un certo punto, Ciclope sostanzialmente dia un ordine a Namor, il cui orgoglio è secondo solo alla sua forza, e come questi obbedisca senza batter ciglio, quando pochi mesi prima, sulle pagine di Secondo avvento, l’intrepido generale mutante aveva dovuto ingannarlo, lusingando la sua forza, per servirsene come strumento di difesa anziché di offesa;  impeto degli eventi o svista di Gischler?

Sul fronte grafico Medina svolge un buon lavoro, con segni netti che ben si sposano con la ricchezza di dettagli che non manca di inserire (anche se a tratti pesano troppo gli echi di Jeff Scott Campbell); davvero gustoso è il modo in cui differenzia graficamente e concettualmente i vari clan della nazione vampira, o gli ambienti in cui questi si muovono. Una resa grafica penalizzata, tuttavia, dal lavoro discontinuo di Juan Vlasco alle chine il quale, se per la maggior parte della narrazione riesce ad esaltare il tratto di Medina e a modellare con buoni risultati le anatomie, in alcuni momenti, specie verso il finale, inciampa in scelte frettolose che appiattiscono del tutto i personaggi.
Unica annotazione negativa da un punto di vista grafico è il look di Blade, per cui Medina sceglie di mantenere quello sfoggiato da Eric Brooks sulle pagine di Captain Britain and the MI:13, che scambia capelli e trench in favore di baffi e occhiali da sole (e una rasatura che forma due frecce di capelli ai lati della testa, talmente ridicola che talvolta lo stesso Medina se ne dimentica); più che una cacciatore di vampiri sembra un motociclista al cui confronto anche Wesley Snipes acquista credibilità.

Lo leggerete senza troppo impegno e non avrete certo voglia di ritornarci sopra, ringraziando che la maledizione dei mutanti non si sia diffusa su scala globale. Forse si poteva osare di più, considerate le premesse: a conti fatti il numero di mutanti vampirizzati si conta sulle dita di una mano, e senza nemmeno usarle tutte. È innegabile, tuttavia, il riflesso di questa minisaga sull’Universo Marvel: Dracula torna a calcare il suolo dell’Universo Marvel e lo fa per restarci, come testimonia il peso che la nazione vampira sta acquistando e, non ultimo, il ruolo di rilievo che il suo signore rivestirà nella prossima maxiserie Marvel, Fear Itself.

Dati del volume

  • Editore: Panini Comics
  • Autori: Testi di Victor Gischler, disegni di Paco Medina.
  • Formato: brossurato, 144 pagine a colori
  • Prezzo: 5,50 €
  • Voto della redazione: 4
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