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Etenesh, l'Odissea di una migrante

La cosa che non riuscirete a scollarvi di dosso dopo aver letto Etenesh è il fatto che la sua protagonista esista realmente e che, nonostante tutte le disavventure narrate in questo libro, sia ancora viva.
Il viaggio di Etenesh da Addis Abeba verso l'Italia è una vera e propria Odissea (come da sottotitolo, l’Odissea di una migrante), e come tale abbraccia rare situazioni positive, principalmente incontri o attimi di forte speranza, e ben più frequenti momenti in cui non solo la meta sembra inarrivabile, ma in cui il rischio è altissimo e la posta in gioco è la propria vita. Così Paolo Castaldi riporta sulla carta la storia che la stessa Etenesh gli ha raccontato di persona, la storia di un viaggio verso la speranza di una vita migliore. Tante le emozioni contenute al suo interno; troppi, esageratamente troppi per quanto un essere umano dovrebbe sopportare, i pericoli.

Il soggetto, essendo una storia vera, è ingiudicabile. La sua messa in pagina, invece, testimonia il percorso di crescita di un autore in evoluzione. Se da un lato Castaldi semplifica il proprio stile grafico, che si alleggerisce nel tratto e che si fa più netto, dall'altro il suo narrare per immagini si è fatto più maturo e consapevole. La colorazione (in toni di grigio e nero) completa entrambi questi aspetti, creando atmosfere che spaziano dall’assolato sfiancamento alla cupa rigidità notturna. È impossibile non avvertire il peso della prima telefonata alla famiglia dopo tanto silenzio, resa da una sequenza di primi piani a tutta pagina (pp.80-85) in cui il dilatarsi del tempo e la fissità dell’inquadratura lasciano trasparire l’angoscia di una situazione che rischia di arenarsi; o il complesso incrocio di emozioni della sequenza finale, in cui terrore e speranza si abbracciano in un aumento del ritmo narrativo, che si scioglie con la splash page finale.
Cresce soprattutto la sensibilità dell'autore nel trovare la storia giusta da raccontare: dopo la piccola storia di tutti (Nuvole Rapide) arriva la grande storia di una persona tra tante. Etenesh non è un personaggio pubblico né un personaggio noto (anzi probabilmente in pochi erano al corrente della sua esistenza prima che si iniziasse a parlare del volume), ma questo suo segmento biografico diventa presto un tassello che compone una storia più grande e porta dettagli e risvolti relativi a una questione sempre attuale in Italia, quella dei molti migranti del Mediterraneo per cui il nostro paese rappresenta rappresenta un’ancora di salvezza. Un tema certamente delicato e scomodo, che ha sempre spaccato in due il paese.
La stessa scelta di interrompere la narrazione per immagini pochi istanti dopo la fuga dal carcere di Sabha, scegliendo quindi di non accompagnare con lo sguardo Etenesh fino alle coste italiane, ha il sapore filmico di un epilogo positivo, quasi ad indicare che una volta passato quel momento il resto del viaggio sia stato, per così dire, in discesa (pur non essendo privo di difficoltà).

BeccoGiallo confeziona un’edizione degna della propria linea editoriale: un’introduzione di Moni Ovadia, un breve saggio di Valentina Sicolo sui flussi migratori provenienti dall’Africa, un’intervista dell’autore a Dagmawi Yimer (coautore, assieme ad Andrea Segre, del documentario sui migranti etiopi intitolato “Come un uomo sulla Terra”), e la consueta pagina di approfondimenti bibliografici. Completano il tomo alcuni bozzetti realizzati dall’autore. L’unico difetto del volume è una stampa troppo scura, che talvolta appiattisce le forme nelle numerose scene notturne, rendendole poco comprensibili e penalizzando così il lavoro dell’autore.
Etenesh, l’Odissea di una migrante è un lavoro maturo, che meriterebbe di essere letto nelle scuole, così da arginare quell’ignoranza e quel razzismo ormai gratuiti che condannano l’immigrazione senza conoscerne le la causa o il prezzo da pagare.

Dati del volume

  • Editore: BeccoGiallo
  • Autori: testi e disegni di Paolo Castaldi
  • Formato: brossurato, 128 pagine a colori
  • Prezzo: € 14,00
  • Voto della redazione: 7
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