Jacovitti – Sessant'anni di surrealismo a fumetti
- Scritto da Giovanni La Mantia
- Pubblicato in Recensioni
- dimensione font riduci dimensione font aumenta la dimensione del font
- Stampa
In un volume poderoso e maneggevole allo stesso tempo, tutto lo scibile sopra il celebre Maestro di Termoli, caposaldo della cultura a fumetti del nostro Paese. Qui si celebra la vita artistica di Benito Franco Jacovitti immergendoci nel suo tempo per comprendere al meglio le sue scelte stilistico-narrative non sempre di immediata comprensibilità.
In otto macro capitoli riccamente illustrati, una lunga e irrinunciabile intervista all'Artista e tre dettagliate appendici bibliografiche, il team autoriale al quale si deve questa sorta di enciclopedia del fumetto surreale (gli affiatati Luca Boschi, Leonardo Gori e Andrea Sani, ai quali si affianca Franco Bellacci per la ricostruzione in cifre della carriera artistica del nostro) ci presenta Jacovitti inserendolo nel contesto storico e culturale nel quale egli si è affermato.
Cominciamo a conoscere il Maestro fin da bambino con le sue vicissitudini familiari e i ripetuti cambi di domicilio che lo agevolarono nell'abbracciare a Firenze l'epoca florida dell'editore Nerbini e del suo seminale foglio Il Vittorioso. Si era in piena epoca fascista, i primi anni '40, e lì iniziò concretamente una rigogliosa carriera sessantennale.
Assistiamo all'evoluzione grafica e contenutistica nei lavori dell'autore molisano, dai primordi ai "3P" (Pippo, Pertica e Palla) a "Cucu", per sfociare poi, nel dopoguerra, alla creazione di altri personaggi e situazioni ancora oggi ben nitidi nella mente degli appassionati, tra i quali meritano una citazione almeno "Cip e Zagar" e "Jak Mandolino".
In seguito agli anni del Vittorioso (dove è certamente da menzionare anche la popolare costola scolastica del diario Vitt), Jacovitti approda al quotidiano meneghino Il Giorno, per il quale collabora al supplemento illustrato Il Giorno dei Ragazzi, dove nascono altri due importanti character: il reporter "Tom Ficcanaso" e soprattutto il disincantato cowboy "Cocco Bill".
E poi ancora gli anni del Corriere dei Piccoli e l'esordio di "Zorry Kid", quelli della lunga colaborazione al settimanale Il Giornalino, alla prestigiosa rivista Linus e alla divertita svolta sexy-grottesca del "Kamasultra", giù fino agli anni più recenti che conclusero una vita artistica di assoluto valore.
Da non trascurare poi la sezione più squisitamente teorica dedicata al linguaggio grafico e verbale utilizzato da Jacovitti nelle sue creazioni e l’apparato iconografico gravido di chicche imperdibili.
Il tutto è documentato in maniera doviziosa in questo appassionante saggio molto ben scritto, che non deve mancare nelle librerie di ogni appassionato. Un affresco storico che va di pari passo con la vita di un uomo forse ingombrante per la sua vitalità e cifra stilistica, ma senza dubbio imprescindibile nell'economia del medium fumetto.
Eccellente la resa tipografica e l’impostazione del tomo, ci piacerebbe vedere tanti altri volumi di questo livello.
Dati del volume
- Editore: Nicola Pesce Editore
- Autori: testi di Franco Bellacci, Luca Boschi, Leonardo Gori, Andrea Sani
- Formato: cartonato, 352 pagine in b/n e a colori
- Prezzo: € 35,00
- Voto della redazione: 10