Wonderland – Quando Alice se ne andò
- Scritto da Giovanni La Mantia
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Interessante progetto questo della dinamica NPE: un agile volume brossurato che ripercorre le vicende di "Alice nel Paese delle Meraviglie", celeberrima favola di Lewis Carroll, in una chiave inedita e intrigante.
Diciotto autori forniscono il loro apporto a una serie di ministorielle che costituiscono di fatto un’avventura nei meandri della psiche, tanto che le nove short story sono letteralmente accompagnate da un serioso profilo psichiatrico (scritto da R. Amal Serena e illustrato da Francesco Cattani) con tanto di terapia suggerita vergato dalla dottoressa Alice Liddel – volutamente assente in prima persona dal volume in esame, in modo da far esaltare le caratteristiche dei compagni di viaggio; queste schede fungono da postfazione e tappe parziali del disegno complessivo che viene lasciato all’immaginazione del lettore.
Peraltro le storielle sono introdotte dalle belle tavole della disneyana Elisabetta Melaranci che narrano a mo’ di contrappunto le peripezie dell’autolesionista Brucaliffo, l’anfitrione e trait d’union dell’intero libro.
Dopo un’introduzione simpaticamente delirante di Alessio Trabacchini, perfettamente in linea con quello che andremo a leggere, inizia lo spettacolo. Di seguito una sintesi dei capitoli.
“La voce del mercurio” (autori: Lorenzo Bartoli e Alessio Fortunato) ci presenta Theo, l’inarrestabile Cappellaio Matto, che interagisce proprio con Lewis Carroll infondendogli quella creatività che porterà lo scrittore a narrare i fatti che sappiamo. L’elegante e fitto tratteggio di Fortunato impreziosisce il tutto.
“Quel pomeriggio di un giorno da conigli” (Tuono Pettinato) è naturalmente il pretesto per introdurci al mondo malato di un iperstressato Bianconiglio, alle prese con cattivi consiglieri e tempo sfuggente. Illustrazioni essenziali, nello stile tipico del noto esponente del collettivo SuperAmici.
In “Scarpotti alla pernice” (Davide Garota e Nigraz) assistiamo a una “normale” giornata dei gemelli Pancopinco e Pincopanco. Sadismo sfrenato ancorché divertito, per due soggetti da prendere con le pinze. Interessante il tratto dell’ancora poco conosciuto Nigraz.
“Esercizi di buonumore” (Cristina Spanò) è il capitolo dedicato alla depressa e deprimente Duchessa Brutta. La giovane autrice, dal segno non esattamente popolare, ci dà prova di un buono storytelling.
“The dream of Cheshire Cat” (LRNZ): una bella e assurda poesia per immagini per un altro soggetto assai particolare, lo schizofrenico Stregatto. L’autore è un altro componente dei SuperAmici, apprezzabile la costruzione delle sue tavole.
“La zuppa” (Armin Barducci), a nostro giudizio la sorpresa del volume: ottima rappresentazione di un personaggio abbastanza misconosciuto, la Falsa Tartaruga. Non tutti riuscirebbero a trarre tavole interessanti da una straniante seduta psicanalitica all’interno di un libro votato alla follia nelle sue numerose sfaccettature. Barducci ci riesce.
“Se questo è un uovo” (Francesca Silveri e Leomacs) ci narra del vanaglorioso Humpty Dumpty, l’irascibile e surreale character sempre a caccia di consensi. Il texiano Leomacs riesce nell’impresa di infilare in più di una tavola oltre 10 vignette con altrettante versioni di ovetti antropomorfi – che poi è sempre uno – dalle espressioni più disparate ma sempre credibili.
“Ripicche di cuore” (Mauro Uzzeo, Margherita Tramutoli e Federico Rossi Edrighi), ovvero dei buoni sentimenti e dell’amara disillusione, con l’apparentemente tenero ma certamente infelice Due di Picche. Uzzeo coglie il senso del personaggio e accompagna la vicenda riecheggiando Fabrizio De André e la sua “Volta la carta”.
“Tombra” (Sergio Ponchione), con il Tricheco e il Carpentiere. Una strana amicizia in cui i ruoli sono ben definiti: uno comanda con prepotenza, l’altro agisce con sottomissione. Probabilmente i soggetti più comuni che rispecchiano la nostra società. Azzeccato qui il segno grottesco di Ponchione, che con quell’accezione ha un certo feeling.
Come in ogni raccolta di racconti a più mani è fisiologico che alcuni di questi appaiano più o meno riusciti, o che questo o quel tipo di disegno appaghi un lettore piuttosto che un altro. Wonderland non fa eccezione, e se il progetto globale appare ambizioso ai limiti del parossismo, il risultato finale – vuoi per l’esiguo numero di tavole a disposizione per i singoli capitoli (da 6 a 10), vuoi per l’eterogenea gamma di apporti grafici – non sempre appare dello stesso livello, ma è normale che sia così.
Assolutamente buona la confezione, ottima la stampa e la scelta cartotecnica, suggestiva la cover illustrata da Davide De Cubellis.
Dati del volume
- Editore: Nicola Pesce Editore
- Autori: testi e disegni di AA.VV.
- Formato: brossurato, 112 pagine in b/n
- Prezzo: € 11,90
- Voto della redazione: 7