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Valter Buio 12: L’Uomo Nero

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Valter Buio
da il suo commiato ai lettori, come stabilito fin dall’inizio in questo numero 12, lasciando un vuoto difficile da colmare per ogni “bonellide” che si appresterà ad emettere i suoi  vagiti nei prossimi mesi a venire.
Sono stati dodici episodi di grande qualità quelli offerti dalla testata, nel segno della costanza e della continuità; in questi ultimi tre anni almeno, si tratta della miniserie italiana che insieme al Jan Dix di Carlo Ambrosiani ha reso piacevolmente striminzito e improbabile per gli addetti ai lavori, l’utilizzo del termine fumetto “popolare” e “da edicola”.

Si tratta di un successo che l’ideatore e sceneggiatore della serie, Alessandro Bilotta ha costruito dal primo numero e rafforzato nei successivi, riuscendo a convincere critica e soprattutto tanti lettori. Si può parlare di un’affermazione completa del fumetto italiano, da condividere con la squadra eccezionale di disegnatori formata da Sergio Gerasi che ha firmato tra l’altro apertura e chiusura delle serie, da Andrea del Campo, Andrea Rossetto, Francesco Bonanno , Ivan Vitolo e Matteo Mosca.

Eppure non è stata un’operazione facile, prima di tutto per l’argomento, il medium che comunica con gli spiriti di persone morte che non accettano di abbandonare questo mondo, un soggetto inflazionato al cinema ed in TV, in secondo luogo per il passato e il presente dell’autore, sceneggiatore anche di Dylan Dog.  I confronti e le similitudini con l’indagatore dell’Incubo si sono sprecati e sono stati tutti inutili.
Valter Buio dimostra un carattere, una personalità ed una profondità negli argomenti affrontati che hanno cancellato ogni incertezza ed ogni possibile accenno di emulazione, così da spingere migliaia di lettori a chiedere senza mezzi termini di un seguito, di non restare abbandonati dopo solo una dozzina di numeri.

La decisione di Bilotta e della Star Comics è tuttavia irremovibile. Questo dodicesimo episodio resterà l’ultimo dedicato al personaggio, almeno per diverso tempo.
Bilotta ha voluto incentrarlo sulla fanciullezza del protagonista, sulla scoperta sconcertante dei suoi poteri e sull’inquietante figura di Bruno Cuper, il tenebroso psicologo che curò Valter da bambino. Questo ultimo episodio è una diretta conseguenza del primo; le trame essenziali cominciate con il #1, I Morti, vengono infatti sviluppate e soddisfatte ne L’Uomo Nero e quell’accenno inizialmente marginale, riguardante i debiti e soprattutto gli esattori che tormentano il conte Balestra, si rivela fondamentale.
Si potrebbe quindi leggere il primo episodio e questo per coglierne il finale, ma sarebbe un grave errore e soprattutto l’occasione persa di godersi altri dieci numeri di grandi emozioni.

Sono molte le qualità di questo fumetto che non si dimentichi, appartiene al genere horror-fantasy; è dotato per esempio della giusta suspance, è un fumetto adulto, talvolta crudo, ma molto maturo per la caratura degli argomenti trattati; i personaggi comprimari d’altro canto sono assai azzeccati, non solo nella loro caratterizzazione ma soprattutto nella misura e nella funzionalità del loro utilizzo.
Nonostante tutto ciò, sono poesia e umanità ad emergere sul resto.

Valter Buio è anche un fumetto psicologico, introspettivo, una rielaborazione e proposizione continua di amore e morte, le due rotaie su cui fila il treno della nostra esistenza, la coniugazione della vita stessa ed elementi  tuttavia così nebulosi e indecifrabili oggi, sensazioni liquide, intermittenti, asfittiche e bidimensionali di cui ci si ingozza davanti alla tv e nella vita di tutti giorni, perdendone completamente il senso e la sensazione, così da venir colti inebetiti e impotenti quando si manifestano e ci colpiscono davvero in tutta la loro potenza.
Dal nostro rapporto con loro, dal debito e dal credito che ci legano nei loro confronti, costruiamo e coniughiamo il nostro essere, la nostra vita e al termine di questa ne tiriamo le somme, chiamandoci fortunati o disgraziati.
Valter Buio racconta alcuni di questi percorsi con umanità e poesia.
Ogni albo grida poeticamente umanità, grida morte e grida amore; nella calma piatta o nella bufera di cui la vita è capace, ci sono ancora valori e persone che hanno deciso di condividerli, su di essi ci si può fare affidamento, aggrapparsi a loro o da loro venire acciuffati per i capelli, per non disperdersi nel nulla.

Dati del volume

  • Editore: Star Comics
  • Autori: testi di Alessandro Bilotta; disegni di Sergio Gerasi
  • Formato: brossurato, 96 pagine in b/n
  • Prezzo: € 2,70
  • Voto della redazione: 10
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