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Julia 145

La criminologa di casa Bonelli si affaccia sull’ecologia, ma non senza sfoggiare un certo spirito critico. Nelle mani di Giancarlo Berardi e Maurizio Mantero, Julia si ritrova a dover risolvere un caso ben più complesso di tanti altri: i suoi sensi di colpa nei riguardi dell’ambiente. E allora via con l’auto elettrica, cedendo in conto vendita la sua storica Morgan. Ma gli autori offrono uno scenario troppo futuristico per essere vero: la vettura ecologica parla, e il computer di bordo sembra davvero uscito da un romanzo di Asimov, citato più volte nella sceneggiatura. Mentre il venditore di auto ecologiche sembra il solito affarista che tenta di cavalcare l’onda del momento soltanto per arricchirsi.

Sarebbe stato bello se tutto fosse stato perfettamente incastrato, se le derive ambientaliste della nostra epoca fossero state parte integrante della trama e non soltanto un contesto dentro cui parlare di altro. Il solito giallo, basato su una testualità piuttosto marcata, e arricchita dalla consueta cura dei personaggi e delle situazioni. La protagonista, in cerca di relax in compagnia di sua nonna, si ritrova ancora una volta a dover risolvere un caso: l’omicidio di un gigolò che seduceva le donne per farsi finanziare un’esistenza da parassita.

Su disegni di Antonio Marinetti, Julia 145 conferma le qualità intrinseche della serie: elegante, raffinata, popolare. E con uno spiccato senso dell’attualità che fa di Julia un’eroina dei nostri tempi. Anche se il suo essere così spiccatamente contemporanea non resta che un elemento di contorno.


Simone Celli

Dati del volume

  • Voto della redazione: 1
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