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Deadpool: I Re del Suicidio

Deadpool: I Re del SuicidioÈ la prima volta che la Panini dedica un volume tutto suo a Wade Winston Wilson alias Deadpool, il mutante più scalcinato, logorroico e divertente del Marvel Universe; al contempo un maestro ninja micidiale, dotato di un fattore rigenerante da far impallidire lo stesso Wolverine, in breve il miglior  mercenario sul mercato.

Il personaggio creato da Fabian Nicieza e Rob Liefeld che esordì su New Mutants 19 anni fa, vanta ora almeno tre serie regolari in America, più vari one-shot e mini, nonché l’imminente (ottobre) Uncanny X-Force che vedrà tra i protagonisti, oltre naturalmente a Wolverine e Arcangelo,  Fantomex e Psylocke, proprio Deadpool.
Un successo oltreoceano straordinario dunque, che la Panini si augura possa ripetersi in Italia. È da poco uscito infatti  Deadpool: In viaggio con la testa #1 ancora nella collana Collezione 100% Marvel, a cui seguirà il numero 2.
La fortuna delle successive pubblicazioni dipenderà naturalmente dalla risposta del pubblico.

Il volume Panini raccoglie i 6 numeri dell’originale Deadpool: Suicide Kings che costituiscono una storia completa, nella quale lo strampalato protagonista viene attirato in una trappola dal rampollo del potente magnate Mr. O’Shea, vittima a sua volta dell’allibratore e boss della mala Lapide.
A complicare e a dare sale alla vicenda sarà la partecipazione straordinaria di alcuni big del Marvel Universe come il Punitore, l’Uomo Ragno e Devil, nonché un cammeo del malvagio Hood.
Il racconto di Mike Benson e Adam Glass è ritmato, divertente, un esempio di semplicità che nasconde un ottimo lavoro di preparazione dietro le quinte, un’esemplare dimostrazione di arte sequenziale; perché il meritato successo di Deadpool, almeno in America fino ad ora, non è solo un mix di battute spiritose e demenziali, doppi sensi e citazioni di vecchi film e canzoni, ma soprattutto l’impatto e lo sviluppo della scena costruita di tavola in tavola, che fanno sì che la gag esploda in tutta la sua carica comica o sarcastica.

I disegni del messicano Carlo Barberi sono di pregevole fattura, capaci di  plasticità e dinamismo, qualità essenziali per un fumetto come Deadpool. Non manca poi il tratto sensuale e malizioso nelle forme dei corpi femminili, sempre procaci e straripanti, un altro motivo accattivante e di successo di questa serie.

Si tratta senza dubbio di un personaggio interessante, molto flessibile, adattabile e dalle mille soluzioni ed interpretazioni.
I fan ortodossi di supereroi potrebbero storcere il naso, in queste vicende infatti le stesse icone della Casa delle Idee, come Spider-Man, Devil o Punisher, sono trasfigurate, distorte dalla verve irriverente degli autori e del protagonista.
L’altra faccia della Marvel, si potrebbe azzardare.
Una cura efficace, aggiungiamo, per indigestioni da Civil War, Secret Invasion e Dark Reign.

Da assumere con moderazione.


Francesco Borgoglio

Dati del volume

  • Voto della redazione: 1
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