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No Hero

No HeroSe è vero che il potere logora chi lo detiene figuriamoci quando questo potere è super. A maggior ragione quando il superpotere è il prodotto di un’alterazione chimica basata su una droga, che può avere effetti letali per chi la assume. È questa la chiave di volta di No Hero.
Dopo i supereroi troppo umani di Black Summer è la volta di quelli creati in laboratorio, un tempo chiamati The Levellers e più recentemente divenuti The Front Line. La task force supereroistica privata comandata da Carrick Masterson è l’unico caso al mondo di forza superumana, combattenti per la libertà che con il tempo si sono affiancati ai rappresentanti della legge.
Il concetto di legge è un altro punto nevralgico della trama intessuta da Warren Ellis. La legge non è la giustizia; la giustizia è qualcosa al di sopra dell'insieme di convenzioni volute dagli uomini per autoregolarsi, ed è la natura artificiale della legge che la rende facilmente manipolabile a vantaggio dell'uno o dell'altro. Lo sa bene Josh Carver, giovane protagonista, desideroso di entrare a far parte della squadra ad ogni costo.
Prende così piede la narrazione di un affresco generativo sulla nascita dell’eroe, che ne mette in risalto luci e ombre, intrecciandosi con l’affermarsi graduale di un complotto strisciante volto ad eliminare gli eroi.

Ellis costruisce una storia bilanciata alla perfezione, indugiando ben poco sul lato fisico e combattivo del supereroe (come avveniva in Black Summer) e concentrandosi sui desideri, i dubbi, il processo di mutazione, i primi passi e il dramma personale di Josh. Quello che ne risulta non è una storia di supereroi ma sui supereroi, in grado di tenere il lettore attaccato alla pagina fino alla fine di una storia che, con molta probabilità, è la migliore scritta da Ellis tra quelle finora pubblicate da BD. Così come gli altri due tasselli di questa trilogia ideologica (il precedente Black Summer e il successivo, prossimo alla conclusione, Supergod), Ellis fornisce una lettura distopica del supereroe, mettendo in luce tutti gli aspetti scomodi della categoria; in No Hero è però immediata una lettura negativa del supereroe – a partire da un piano puramente stilistico – che si può accostare a quella proposta da Garth Ennis sul suo The Boys. Egoisti e pronti a tutto, gli eroi di No Hero non sono altro che l’ingranaggio di una struttura di controllo globale.
Al fianco di Ellis, come già per Black Summer, Juan Jose Ryp, la cui ricerca ossessiva del dettaglio diventa fondamentale nel ritrarre gli inferni lisergici che popolano la mente di Josh e i drammi esplosivi e putrescenti che, invece, affliggono il suo nuovo mondo. Se le figure piccole possono far sembrare l’operato di Ryp affrettato e leggermente sottotono rispetto ai suoi lavori precedenti, sono le figure grandi, i primi piani imponenti, le splash page singole e doppie a rendere onore all’artista e alla sua straordinaria resa grafica della situazione.

Il volume è corredato da una breve galleria di illustrazioni a doppia pagina, da cui prorompe ancora una volta la bravura di Ryp e la minuziosità della sua analisi grafica, specialmente nella resa fisica dei materiali e nella loro modellazione e deformazione. Il lettore potrà trovare poi tutte le cover della miniserie, in cui l’artista rende omaggio a celebri copertine realizzate da McFarlane, Steranko, Crumb, Perez, Kirby, Cockrum e Gibbons.

BD prosegue il suo viaggio editoriale sulle coste Avatar con un volume corposo e dal prezzo adeguato al numero delle pagine; meno adeguata al prezzo è la solidità del volume, la cui rilegatura sembra essere troppo fragile, considerando anche la sua mole.


Alfredo Goffredi

Dati del volume

  • Voto della redazione: 1
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