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Saint Seiya Next Dimension 1

Saint Seiya Next Dimension 1Circa vent'anni fa si concludeva Saint Seiya, il manga che ha reso celebre Masami Kurumada facendo conoscere i suoi personaggi in tutto il mondo; la casa editrice Shueisha all'epoca obbligò l'autore a interrompere il fumetto nonostante la sua volontà di proseguirlo almeno per raccontare il tanto atteso scontro con Hades. Da allora la versione animata (giunta in Italia col titolo "I cavalieri dello zodiaco") è diventata una delle serie giapponesi più note, e Kurumada ha cercato di bissare il successo con altre opere, che però non hanno incontrato eguale fortuna.
Negli ultimi anni dalla serie principale sono nati tre spin-off, tutti ancora in corso di pubblicazione in Giappone e giunti anche in Italia: Saint Seiya - Episode G e Saint Seiya - Lost Canvas, pubblicati nel nostro Paese da Planet Manga, sono due prequel realizzati da autori diversi i quali hanno però sviluppato un soggetto fornitogli dallo stesso Kurumada, mentre Saint Seiya - Next Dimension è un'opera realizzata interamente da Kurumada sia per i testi che per il comparto grafico.

Dove vada a posizionarsi nella mitologia di Saint Seiya il manga in oggetto non è così immediato: dalla lettura di questo primo volume potrebbe sembrare un prequel in piena regola, ambientato nel periodo in cui si verificò l'ultima guerra sacra tra Hades e Atena come Lost Canvas, ma con alcune differenze. Ci si chiede quindi perché Kurumada abbia voluto iniziare due versioni incompatibili della stessa vicenda, dato che lui è dietro al soggetto di quest'ultimo fumetto; tra l'altro sia Lost Canvas che Next Dimension hanno cominciato la loro serializzazione nel 2006, quindi non si può addurre come scusa un eventuale ripensamento che volesse riscrivere quanto creato in precedenza.
A complicare ulteriormente la situazione contribuiscono i personaggi di Kurumada, disegnati uguali nella totalità delle sue opere; qui però torna a disegnare i Saint all'interno delle armature che i lettori già conoscono e risulta piuttosto straniante vedere protagonisti che dovrebbero essere personaggi diversi ma col medesimo aspetto dei loro successori che vivranno secoli dopo. Il tratto dell'autore è qui estremamente semplificato, privo dei numerosi retini che abbellivano le sue tavole; questa scelta è stata fatta per agevolare l'elemento più particolare di Next Dimension, ovvero il fatto di essere presentato interamente a colori. La colorazione al computer è piacevole ma risulta meno naturale di quanto non fosse quella manuale che Kurumada aveva realizzato finora per le illustrazioni e le copertine, forse appesantita da un eccessivo utilizzo di effetti speciali sfruttati per rappresentare le aure dei personaggi e le sorgenti luminose.
La storia non offre granché in questo primo numero, a parte qualche combattimento accennato e la presentazione dei personaggi nei quali è ancora difficile riscontrare una caratterizzazione particolare, ancorati all'aspetto visivo che inevitabilmente li rimanda ai propri "sosia" della serie originale.

L'edizione JPop ha il pregio di offrire un albo interamente a colori a un prezzo che si accosta a quello di altre edizioni di manga interamente in bianco e nero, fugando così ogni timore che c'era riguardo un costo eccessivo di questo titolo. Inoltre il volume è proposto in due versioni con differenti sovraccoperte, la prima che riprende la versione giapponese e la seconda con un elegante look nero e Hades raffigurato.
È un peccato che una confezione così meritevole sia rovinata da una delle più infelici scelte di adattamento che si siano mai viste. Di Saint Seiya esistono due traduzioni: quella più fedele all'originale giapponese (utilizzata in Italia nei manga) e quella che negli anni'80 è stata fatta per la televisione italiana creando i cosiddetti "Cavalieri dello zodiaco". Per non scontentare nessun fan, dagli appassionati che hanno già letto qualunque cosa di Kurumada fino a chi magari si avvicina per la prima volta a una sua opera cartacea dopo aver visto il cartone animato, i balloon contengono entrambi i nomi adottati per un certo elemento o per una certa mossa. Ecco quindi che, ad esempio, nello stesso balloon compare la scritta "cavaliere d'oro" sotto la quale compare (con un font leggermente più piccolo) anche "gold saint"; in questo modo però non si accontenta nessuno, tenendo il piede in due scarpe e rendendo estremamente pesante la lettura. Potremmo forse accettare un'edizione italiana della testata Spider-Man in cui ogni volta che il supereroe viene citato, nel balloon si vede scritto "Uomo Ragno/Spider-Man"? Ovviamente no, l'immaginaria pronuncia dei dialoghi che avviene nella nostra mente mentre scorriamo con gli occhi le parole sulla carta risulta falsata.
Non si capisce il motivo di questa scelta senza precedenti, quando si sarebbe potuta mettere semplicemente all'inizio del volume una tabella esplicativa dei termini originali, così da contrapporli a quelli utilizzati nel cartone italiano.


Carlo Alberto "Deboroh" Montori

Dati del volume

  • Voto della redazione: 1
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