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Caravan 12

Caravan  12: I Cancelli Dell’EdenSi conclude con questo numero uno degli esperimenti più interessanti ed inusuali della Bonelli.
Lungo il suo viaggio, Caravan ha raccolto fin dall’inizio il nostro interesse e ed il nostro plauso, meritato, così come il favore dei lettori, sancito dal Comicus Prize di quest’anno.
"I cancelli dell’Eden" pone fine agli affanni dei protagonisti, iniziati con l’esodo di massa dell’intera loro cittadina sotto il controllo dell’esercito e causato da strane manifestazioni atmosferiche.
I soldati decidono di muovere ancora una volta la carovana e di abbandonare il campo attrezzato per la sosta, un’inquietante ed al contempo affascinante città fantasma in pieno stile western, utilizzata dall’industria dei film. Il motivo dello spostamento viene indicato dai militari in un tornado, ma sembra essere l’ennesima bugia. Davide Donati è sicuro di avere in mano tutti i pezzi del puzzle ed è pronto a rischiare la vita per scoprire la verità, ma la bravura di Michele Medda riesce a produrre nuove sorprese.
È difficile raccontare più dettagliatamente la trama di questo episodio, il pericolo è quello di rovinare la sorpresa a chi non l’ha ancora letto o guastare l’intenzione di chi voglia apprestarsi a gustare l’intera serie.
Riesce più facile ed è doveroso cimentarsi in un’analisi finale su questa mini, davvero interessante.

Il riconoscimento più grande va al suo artefice ed autore. Michele Medda ha saputo creare una storia avvincente, tessere una serie di situazioni e interrelazioni tra i personaggi, inusuale anche per un albo Bonelli, ma soprattutto è stato capace di mettere in scena una dimostrazione potente di sensibilità e di umanità nelle sue accezioni più diverse e contrastanti.
Essenziale, semplice e nel contempo espressivo il tratto di Giancarlo Olivares, ma il riconosciuto merito è di  tutti i disegnatori della serie che hanno garantito con personalità una continuità ed una omogeneità di interpretazione dei protagonisti tutt’altro che semplice quando si ha a che fare con personaggi nuovi e difficili da identificare ed imprimere subito nell’immaginario del lettore; Roberto De Angelis (#1), Stefano Raffaele (#2), Fabio Valdambrini (#3, #5, #7, #11), Werner Maresta (#4), Andrea Cuneo (#6), Maurizio Gradin (#8 in collaborazione con Maresta), Michele Benevento (#9) ed infine l’autore di tutte e 12 le copertine Emiliano Mammuccari, che ha firmato anche il  decimo numero.
Terminiamo con  un plauso speciale per Sergio Bonelli, per aver dato seguito e fiducia a questa scommessa, l’ennesima vincente, grazie ad un’esperienza ed un intuito irripetibili.

Caravan e tutto il suo staff conquistano dunque il difficile giudizio dei lettori e della critica, senza mezzi termini.
Qualche pecca la si può trovare in questo fumetto e per dover di mestiere la si segnala anche. La storia per esempio, dichiarata fin dall’inizio come non incentrata su particolari protagonisti ma presentata come un romanzo corale, si radica e concentra essenzialmente sulla famiglia Donati e Shawnessy, e soprattutto l’enorme, angosciante aspettativa, montata sapientemente episodio dopo episodio sulla causa degli strani fenomeni atmosferici che determinano l’esodo di massa, si risolve poi in questo finale con una trovata intelligente e comoda ma non soddisfacente.
I pregi tuttavia riescono a nascondere e seppellire questi difetti. Il miracolo di questa serie sta in ogni albo, che tiene incollato il lettore per tutte e 98 le pagine, senza vampiri, mostri, alieni o killer; un affresco toccante, questo si corale, di parte della nostra società.
Ecco il miracolo, Medda, su quel caravan in fuga dall’ignoto, ha messo un po’ di tutti noi.



Francesco Borgoglio

Dati del volume

  • Voto della redazione: 8
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