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Pic-nic 1

Pic-nic 1Pic-nic è un’operazione coraggiosa e innovativa nel panorama fumettistico italiano, rappresentando il primo caso di free-press fumettistica nazionale con cadenza periodica.
Nato da una collaborazione tra fumetto e pubblicità (i finanziamenti al progetto arrivano direttamente dalla Fornarina, che ne guadagna svariate pagine di pubblicità, che per il momento non si interpongono tra le pagine delle storie, come accade negli USA), Pic-nic si presenta come un cofanetto contenente tre albi spillati che corrispondono alle tre sezioni tematiche della rivista: Ah ah è la sezione dedicata alla comicità, Bang quella al fumetto d’azione e Mumble  quella legata ai “fumetti d’impronta più letteraria e autoriale” come si legge sul sito di Pic-nic.

Mumble
Apre l’antologia il gothic kawaii di Lovers on a Flying double bed (realizzato da  Junko Mizuno), una storia d’amore tra tetro surrealismo e bulimia. Ambientazioni grottesche, grandi campiture di colore e personaggi tondeggianti e superdeformed (per cui gli adulti sembrano bambini, se non bambolotti), più vicini a quelle del primo Cinderalla che a quelle di lavori seguenti come Pure Trance o Princess Mermaid, per una storia cupa anche nei momenti più felici.
Davide Toffolo e Spider Jack ripropongono Cinque allegri ragazzi morti. Toffolo ritorna alle storie e alle tematiche adolescenziali del passato, che affronta con un occhio più critico. Mentre Spider Jack racconta le origini dei cinque zombie eternamente adolescenti con uno stile piuttosto horror, ricontestualizzando tempi, spazi e temi legati ai cinque ragazzi. Una lettura interessante ma pur sempre un’operazione di ripescaggio.
Tuono Pettinato si serve delle memorie del Sergente Fruff, un soldato reduce del Vietnam, per raccontare il dolore e la futilità della guerra, la spendibilità dei soldati per i potenti, la fragilità del genere umano, la rabbia intrinseca nei reduci. Lo fa attraverso l’animalizzazione dei personaggi, un tratto stilizzato e caricaturale, fortemente espressivo.
Sweet Salgari di Paolo Bacilieri intreccia vedute e dettagli di una Torino tra cartolina e incisione primo novecentesca, con una descrizione del Gange tratta da Salgari. L’avventuroso si mescola al quotidiano da cui tanto vuole rifuggire, e se ne serve come spunto. Tavole dettagliate e al contempo ariose, mai pesanti, mescolano con elevata poetica l’esotico avventuroso dall’esotico quotidiano.
Il primo albo si chiude con Bang! Sei morto di Francesca Ghermandi, che trasporta le idiosincrasie e i problemi dell’uomo moderno in una storia che, ancora una volta, mescola reale e fantastico (in questo caso onirico) trasportando il tutto in una dimensione ambientata da individui surreali che – almeno a quanto è possibile vedere – ben ricalcano le fissazioni e la routine dell’uomo moderno.
Il tema portante di questo primo albo, dunque, sembra essere il rapporto tra il reale quotidiano e l’assente: la vita senza l’amato, la vita senza la vita, la guerra dove la guerra è assente, il fantastico, l’onirico e l’autocompletamento futuro che, atteso, non si riesce a raggiungere.

Ah ah
L’albo dedicato alla comicità prende il suo avvio con Papero lava i piatti e Topo lavora alla centrale elettrica, parodie dei più celebri papero e topo di casa Disney, realizzate dal Dr. Pira con uno stile che ricalca i disegni infantili per tratto e semplificazione funzionale di prospettive, dimensioni e spazi. Le trame delle due brevi storie sono essenziali, quasi ingenui, allo stesso modo di dialoghi (semplicemente sofisticati) e onomatopee, che rimandano a una dimensione ludica infantile; situazioni sovversive che strappano una risata per il loro spingere sempre di più verso l’assurdo.
Segue Gul – La fatina, racconto che poco ha a che vedere con il comico e che forse si sarebbe trovato meglio su Mumble. Anche per questa storia grande sintesi grafica, compositiva e narrativa, su cui Maicol e Mirco costruiscono una storia dai toni gravi in cui un’energumena fatina annuncia una malattia al padre di Gul (che sembra un personaggio Sanrio dalla testa enorme) e gli propone un macabro scambio. I lievi aspetti comici della storia non fanno che sottolineare il senso di oppressione dell’attuale momento storico, cui la storia sembra voler fare riferimento.
Sara Varan mette in scena un match di boxe. Una storia leggera e stilizzata, gradevole proprio per la sensibilità e la semplicità con cui la Varan ci parla dell’amicizia tra buffi animali antropomorfi e un pupazzo di neve animato. Lo fa in silenzio, senza parole a sciupare il ritmo della narrazione, pacato anche durante l’incontro, che più che una gara sembra una danza tra i due animali.
Chiudono l’albo i Ronfi di Adriano Carnevale. Ne Il Fuggiasco assistiamo all’incontro tra Ronfo e un celebre topo dei fumetti (e del cinema) in fuga dalla multinazionale che lo possiede, frustrato da una vita manovrata dal successo. Una storia in stile Il Principe e il Povero che non perde l’occasione di lanciare qualche frecciata all’Italia del lavoro, della politica e dello spettacolo.

Bang
Solo tre storie per l’albo dedicato all’azione, che tra i tre sembra essere il più traballante e incerto.
LRNZ scrive e disegna il primo capitolo di Golem, storia dai tratti inquietanti ambientata in un futuro comandato dalla logica di mercato. Conosciamo così Steno, giovane sconvolto da un mostruoso incubo notturno che apparentemente vive con una misteriosa creatura dotata di coda prensile. Un lavoro artisticamente interessante ma dalle premesse poco originali, sul quale è troppo presto, tuttavia, dare un giudizio con solo cinque pagine.
Moto Purgatorio di Ratigher offre al lettore una gara motociclistica tra personaggi che sembrano (come da titolo) aver qualcosa da espiare. Un’idea senza dubbio gestita in modo originale ma sviluppata con un disegno incerto e una narrazione talvolta debole che ne vanifica il punto di forza, ossia la tridimensionalità dei protagonisti.
Lo scontro è quello tradizionale, sul ring, nella storia di Giuseppe Palumbo, tratta da un’antologia americana di Kodansha. Ritornano Cut e Ramarro, ritorna il Palumbo dallo stile pop cinetico, e inscenano una battaglia interminabile tra il folle e barbuto capellone e il supereroe masochista dall’esito esplosivo.

Il progetto è complessivamente ben riuscito. La pubblicità non arriva ancora a disturbare la lettura delle storie e garantisce la gratuità di un prodotto dal buon esordio la cui sfida, per il futuro, dovrebbe essere quella di aumentare i punti di distribuzione (per ora limitati solamente a Milano, Bologna e Roma, cui si affianca tuttavia la possibilità di scaricare i tre albi in formato .pdf direttamente dal sito).
Se gli autori riusciranno a garantire qualità e rispettando le scadenze Pic-Nic potrà certamente diventare una realtà interessante del fumetto italiano.


Alfredo Goffredi

Dati del volume

  • Voto della redazione: 1
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