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Hector Umbra

Hector UmbraIn una Monaco ricca di dettagli si muovono le pedine per la più grande trama per la conquista del mondo mai ordita nella storia dell’umanità. Hector Umbra vi si imbatte per caso mentre è alla ricerca di un amico improvvisamente e misteriosamente scomparso, il grande dj Osaka Best. Alieni, sette, psiche e complotti si intrecciano tra le strade di Monaco per dare vita a una eccitante e misteriosa avventura metropolitana.
Uli Oesterle è un genio e una fonte di ispirazione”. Queste parole – riportate in quarta di copertina – sono di Mike Mignola, e semplicemente sfogliando le pagine di Hector Umbra non risulta difficile capirne il perché. Dal livello di sintesi grafica all’uso del nero fino alla scelta di un colore piatto, che conferisce alla storia quel tocco di vivacità e nitidezza, il disegno di Oesterle non può che ricordare il lavoro di Mignola, a cui tuttavia l’artista tedesco aggiunge un’ottima capacità di narrazione per immagini (che per certe soluzioni ricorda quella di Chris Ware) e uno spiccato senso per il particolare. Dalle tappezzerie alle foto sui muri, dai titoli (di libri, dischi, fumetti, riviste) alle insegne, ai tatuaggi, alle magliette, Oesterle tratteggia un esercito di dettagli che apportano un maggiore realismo alla storia che racconta.

Hector Umbra è un pastiche di generi, che unisce spy story, fantascienza, introspezione in una narrazione senza dubbio piacevole e coinvolgente, anche grazie alle scelte operate dall’autore. Il punto di forza della narrazione risiede nel modo originale con cui l’autore mescola i contenuti della quotidianità urbana con quelli tipici dei generi letterari a cui attinge. I personaggi hanno una caratterizzazione forte seppur con pochi tratti significativi, sostenuti anche dalla cura grafica di cui si è detto qui sopra; con poco Oesterle riesce a tirare fuori un cast di personaggi significativi e bizzarri, che catturano immediatamente il favore del lettore e ne alimentano la curiosità man mano che la matassa si dipana.
Cucite sulla narrazione principale, poi, possiamo trovare una serie di tematiche o motivi topici, come lo scontro tra allucinazione e fantasia, l’enorme potere comunicativo della musica o la concezione dell’artista visionario e, in qualche modo, profetico.

Hector Umbra è l’opera del successo (segue un racconto lungo Frass e la raccolta Schläfenlappenphantasien, di fatto è la prima storia lunga realizzata da Oesterle) di un autore molto promettente e la cui unica limitazione, per il momento, sembra essere il tempo. Hector Umbra ha richiesto a Oesterle – che si occupa di soggetto, sceneggiatura, matite, chine, colori e lettering – sei anni di lavoro, al fianco di quella che è la sua attività come grafico e illustratore; tempistiche inevitabili ma che potrebbero portarci a leggere il prossimo lavoro dell’autore tra altrettanti anni.
In definitiva Hector Umbra è un volume che merita non solo la lettura ma anche l’acquisto, grazie anche alla scelta di BD di proporre ai lettori italiani l’edizione completa.


Alfredo Goffredi

Dati del volume

  • Voto della redazione: 1
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