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Gli Incredibili X-Men 238

Gli Incredibili X-Men 238Un numero tutto Legacy che si pone come rampa di lancio per l’imminente Utopia. Si conclude, con gli ultimi due capitoli, Operazione di Recupero. Xavier e Gambit al salvataggio di Danger, Rogue a zonzo per il viale dei ricordi e Xavier al salvataggio di Rogue in quello che si pone come un tassello fondamentale per la storia della bella sudista.

Mile Carey mette il punto su queste pagine a due importanti questioni di storia mutante. Prima chiarisce una volta per tutte il rapporto tra Xavier e Danger, svelando come le azioni del primo furono dettate innanzitutto da una sostanziale incapacità (del Professor X così come degli scienziati Shi’Ar) di comprendere la coscienza del primo esemplare di una nuova forma di vita meccanica. Ancora una volta – come ci è stato rivelato negli ultimi anni – Xavier si è trovato a prendere una decisione difficile per la sicurezza del genere umano: costringere il potenzialmente dannoso. La figura di Xavier nelle mani di Mike Carey ritorna gradualmente ad acquistare l’autorevolezza perduta ai tempi della verità su Vulcan, e possiamo così assistere, se non ad un ritorno glorioso, quantomeno ad un onesto pentimento da parte dello storico mentore della squadra mutante.
Diverso fu il trattamento operato da Charles con Rogue, con la quale sembra aver giocato per tutti questi anni preferendo che fosse la paura del suo potere a tenerla a bada. Ma il cammino di redenzione di Xavier passa anche per questo antico torto, e allora vediamo Carey rispolverare momenti storici della vita narrativa di Rogue, dal flirt con Magneto ai tempi della Terra Selvaggia indietro fino alla lotta con la Carol Danvers putrefatta di Rogue Risorta (Gli Incredibili X-Men #45), passando per i vari cambi di costume e fino al momento primigenio di tutti i problemi di Rogue: Cody Robbins. Dopo anni in cui nessuno riusciva a scrivere Rogue come si deve, Carey abbandona la strada facile del personaggio frammentato, complicato ed instabile per restituirci una donna nuova, sicura di sé e finalmente in grado di controllare i propri poteri.
Alle matite il solito Scot Eaton senza infamia e senza lode, ma che sembra migliorare rispetto ai tempi del suo esordio su X-Men: Legacy e che quando riesce a non pasticciare troppo fisionomie e anatomie è in grado di regalarci momenti di tutto rispetto, come la sequenza tecno-psichica che si svolge all’interno della mente di Danger.

La terza storia dell’albo, Il Ritiro, chiude la trama del confronto tra Xavier ed Exodus. Con un abile piano a base di manipolazione mentale Xavier si introduce nella base degli Accoliti per porvi fine. Ancora una volta Carey adotta, come arma per il Professor X, la dialettica, mentre ci mostra i due avversari vagliare psichicamente anni e anni di storia del conflitto fra mutanti. Ritorna così il sogno di coesione mutante di Xavier, non nella vesta idealizzata con cui ci è stato servito negli ultimi quarant’anni, bensì in una versione più cinica e funzionalista: unirsi assieme o morire soli. Un altro pezzo del puzzle sistemato da Carey per mano di Xavier in una storia la cui chiusura – l’arrivo di un elicottero H.A.M.M.E.R. con a bordo Norman Osborn interessato a discutere con il Professore – non lascia presagire nulla di buono. Alle illustrazioni Phil Briones e Brian Reber svolgono complessivamente un buon lavoro, anche se con qualche pecca, tra le quali si trovano certamente le scene di battaglia con molti personaggi.

Chiude l’albo una storia di undici pagine con protagonista la Bestia Nera, prequel della nascita dei Dark X-Men. Si assiste così al primo contatto tra la malvagia Bestia alternativa e Norman Osborn, che ne chiede i servizi per svolgere esperimenti su un mutante in cambio della possibilità di operare in tutta libertà in un laboratorio più attrezzato. Bestia Nera è una storia sostanzialmente fine a se stessa (sia graficamente che narrativamente); l’unico momento interessante al suo interno è la parte di conversazione che Bestia Nera e Osborn hanno in merito alla bestia interiore e alle vere identità dei villain, non più quelle anagrafiche bensì quelle deviate che sono contenute al loro interno.

In conclusione, si può dire che Gli Incredibili X-Men #238 sia per molti versi un giro di boa. Per quanto il momento più importante dell’albo sia dedicato a Rogue, si può dire che il vero protagonista di questo mese sia Charles Xavier, che in 72 pagine riesce a trovare la soluzione per numerose ferite aperte: il rapporto con Danger e Rogue, quello con Amelia Voght, Exodus e gli Accoliti. Giro di boa per Rogue, che finalmente è ora un personaggio integro con un probabile ruolo di punta nelle storie di Legacy a venire;  giro di boa per gli Accoliti, che cessano di esistere, e per Danger, finalmente di nuovo dalla parte dei buoni. Giro di boa, infine, per la Bestia Nera, che ritorna al centro dell’attenzione (l’ultima volta era stato quasi due anni fa, nel dopo M-Day) in un momento in cui l’equilibrio dell’Universo Marvel è decisamente incrinato.
Un albo in definitiva che, se non eccelle granché dal punto di vista grafico, merita attenzione per il ruolo che ha nell’economia della narrazione, specie considerando che viene a capo di una questione aperta da più di vent’anni, configurando un nuovo status quo per il personaggio di Rogue.


Alfredo Goffredi

Dati del volume

  • Voto della redazione: 1
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