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Iron Man: La Guerra delle Armature

Iron Man: La Guerra delle ArmatureIron Man è una delle armi più potenti e pericolose al mondo. Ed è frutto della mente di Tony Stark. Tutto da programma finché è lui a detenerne il controllo. Ma quando Stark si accorge che la tecnologia di Iron Man è finita in mani sbagliate ed è stata diffusa a sua insaputa, tutto crolla. Mosso dal senso di colpa per la distruzione arrecata dalla sua invenzione, Iron Man inizia così una caccia senza quartiere a tutti i personaggi in armatura che fanno uso della sua tecnologia, oltrepassando limiti che da sempre rispetta ed entrando in conflitto non solo con i propri nemici, ma anche con gli amici più intimi.

Con "La Guerra delle Armature", David Michelinie e Bob Layton scrivevano un'altra delle pagine più importanti di Iron Man, i cui temi e le cui influenze si riverberano ancora oggi, più di vent'anni dopo, nelle storie del personaggio. La fa da padrona, com'è ovvio, l'esigenza di non lasciare che la tecnologia di Iron Man possa essere utilizzata fuori dal controllo del suo inventore, tema ancora molto sentito nelle vicende attuali. Ma sono qui accennati, anche, elementi che nelle storie più recenti sono stati sviluppati appieno, rivestendo un'importanza di primo piano: esempio più lampante, la tendenza di Tony Stark a manipolare la situazione e le persone che gli stanno intorno.

Da una lettura complessiva dell'arco narrativo, comunque, risulta curioso come il titolo con cui la vicenda è diventata famosa – "La Guerra delle Armature", appunto – si presti a descrivere l'essenza della narrazione molto meno del titolo originale: "Stark Wars", "Le Guerre di Stark". A parte il giochino di assonanze, è proprio questo titolo a esprimere bene ciò che va in scena: ciò che probabilmente ha colto nel segno, in queste storie, non è tanto la serie di scazzottate tra vari personaggi high-tech, quanto piuttosto la raffigurazione di un Tony Stark solo contro tutti. Un personaggio che ha creato da sé il proprio isolamento, e che prima ancora di combattere contro gli altri combatte se stesso, il proprio timore di non avere limiti, la paura di un genio incontenibile che diventa senso di colpa. È la guerra di Stark contro nemici e amici, sì, ma soprattutto contro le proprie invenzioni, cioè contro il potenziale negativo che lui stesso si rende conto di avere.

In questo senso, illuminante è l'epilogo realizzato da Barry Windsor-Smith, vera chiave di lettura dell'intera vicenda. Ma già nelle pagine scritte da Michelinie e Layton, all'azione serrata si alternano momenti più introspettivi che rendono evidente questa traccia di sottofondo.

Sul fronte grafico, la narrazione scorrevole e tutto sommato sobria dei due scrittori è ben assecondata dalle tavole di Mark Bright, il quale dimostra una solida tecnica, senza però accompagnarla a una particolare inventiva o a momenti degni di nota, andando a rimorchio dei testi. Disegni che comunque lasciano respirare appieno il contesto storico in cui si situano quegli episodi, non solo per gli elementi di costume (Tony sfoggia una delle acconciature più inguardabili partorite dagli anni '80), ma anche per una raffigurazione della tecnologia che ancora esprime tutta la sua potenza grazie all'esaltazione dell'aspetto hardware, piuttosto che software (oggi molto più in voga).
Alla prova buona ma non esaltante di Bright fa poi seguito il capitolo finale disegnato da Windsor-Smith, e la maestria si nota: la pagina esplode, trascina il lettore, lo sommerge nella narrazione, assume movimento; e conclude in maniera ottima un gustoso volume.


Valerio Coppola

Dati del volume

  • Voto della redazione: 1
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