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Fear Agent - Ripartenza

Fear Agent - RipartenzaHeath Huston è un disinfestatore di alieni professionista.
Non naviga nell’oro, è più facile trovarlo annebbiato dai fumi dell’alcool che lucido e non è propriamente una persona amabile, ma il suo lavoro lo fa bene, anche se nello svolgimento dei suoi doveri si lascia prendere la mano e genera più danni che benefici.
Passa i suoi giorni a girovagare per lo spazio, attaccato alla bottiglia di whisky e parlando con l’A.I. della propria nave ANNIE.
Un giorno, forzato dal proprio capo a indagare su un avamposto spaziale apparentemente abbandonato, s’imbatte in un complotto atto allo sterminio del genere umano. Tornerà così a riprendere le dismesse vesti di FEAR AGENT, gruppo combattente contro la minaccia aliena di cui Heath è l’ultimo membro ancora in vita.

Queste le premesse della frizzante serie creata da Rick Remender, quand’era ancora poco conosciuto nel comicdom mondiale.
Come in U.S.A. la serie è nata sotto l’editrice IMAGE per poi approdare definitivamente alla DARK HORSE, così in Italia la serie fu presentata dalla ITALY COMICS, senza fortuna, per poi passare alla COMMA22 che ristampa e completa l’intero primo story-arc in questo volume RIPARTENZA (Re-Ignition in originale).

Fear Agent rispecchia perfettamente le intenzioni dell’autore di riproporre quella fantascienza anni ’50 ricca di azione, creature aliene e mistero che offriva al lettore o spettatore del sano divertimento fregandosene bellamente dei fondamenti scientifici e della verosimiglianza delle storie.
Utilizzando una struttura circolare che fa dell’effetto cliffhanger il punto d’unione tra gli episodi, e mescolando western, sci-fi anni 50, noir, horror e azione Remender tesse le trame di quella che diventerà la sua opera più personale, che ha per protagonista un anti-eroe apparentemente sui generis ma ricco di spessore e dalle enormi potenzialità narrative.
Certo l’autore deve essersi divertito parecchio a metterlo nelle situazioni più assurde numero dopo numero e si percepisce chiaramente sia dai dialoghi ironici e frizzanti sia dalla sceneggiatura che fa ampio uso delle splash page o dei primi piani per evidenziare l’enorme espressività dell’astronauta texano.

La scelta di utilizzare ai disegni Tony Moore, il cui tratto grottesco fa dell’esagerazione e dinamicità uno dei punti di forza, non può che essere vincente per un progetto come questo.
L’uso di una gabbia rigida a tre o quattro strisce, non limita il lavoro dell’illustratore ma anzi amplifica quel senso di “classico” cui la storia aspira senza soffocare la narrazione o essere limitante dal punto di vista dello storytelling.

Fear Agent[ non cerca di essere la space opera del millennio, non vuole stupirvi con effetti speciali e non cerca l’originalità ad ogni costo; il suo solo scopo è di farci divertire, e ci riesce dannatamente bene.

Onore al merito per Comma22, quindi, che ha il coraggio di riproporre al pubblico un titolo che avrebbe meritato, e merita tuttora maggiore attenzione.

L’unico dubbio che, purtroppo, ci rimane è proprio sulla casa editrice; la struttura delle storie, pur essendo raccolte in archi narrativi che facilita la raccolta in volume, si basa pesantemente sull’effetto cliffhanger, che lascia continuamente il lettore col fiato sospeso in attesa delle nuove avventure (e quindi dei nuovi volumi) è un’arma a doppio taglio.

Se Comma22 saprà ben sfruttarla allora avrà una sicura continuità alle vendite, ma se tra l’uscita di volume e il successivo si lascerà passare troppo tempo, allora correrà il rischio di far riprecipitare Fear Agent nello stesso oblio da cui è uscito.


Cris Tridello
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