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Killraven

KillravenA distanza di alcuni anni dalla sua pubblicazione negli Stati Uniti, la Panini ha deciso finalmente di recuperare la miniserie in 6 parti Killraven, accogliendo le numerose richieste dei lettori e pubblicandola sotto forma di corposo volume per la collana-ombrello For Fans Only.
Scritta e disegnata da Alan Davis (Excalibur, Uncanny X-Men, Clandestine, Fantastic Four: The End), uno dei disegnatori di maggior talento e finezza della Marvel, questa miniserie riprende uno dei pochi personaggi di fantascienza mai pubblicati dalla Casa delle Idee: il guerriero Killraven.

Vera e propria icona per molti lettori che negli anni ’70 seguivano le sue avventure sull’antologico Amazing Adventures (dal 1973 al 1976, apparendo in Italia su I Fantastici 4 delle Edizioni Corno), Killraven è un moderno gladiatore che combatte in un apocalittico futuro. Siamo nel 2020 e la terra è stata conquistata dai marziani: alieni tentacolari nascosti in indistruttibili gusci metallici che, a bordo delle loro macchine da guerra (i tripodi), hanno sterminato l’umanità schiavizzando i pochi superstiti. Tra questi, i più forti vengono addestrati a combattere nelle arene e Killraven è il gladiatore migliore, dotato di una volontà incrollabile tanto da essere immune ai condizionamenti psichici dei carcerieri; grazie alle sue capacità, riesce a liberarsi e fuggire diventando il leader di un piccolo gruppo di ex-schiavi che, ribattezzati FreeMen, portano avanti una guerriglia contro gli invasori.

Davis propone una rivisitazione del personaggio aggiornata ma rispettosa dei suoi elementi fondamentali. La miniserie  in sei episodi (suddivisi in sottocapitoli di 9 pagine l’uno per essere pubblicati originariamente sulla testata antologica Marvel Comics Presents) riprende le vicende originali della serie originale, in una sorta di reboot che intende far luce sulle origini del protagonista tramite la tecnica dei flashback, ben inseriti nella progressione degli eventi.
Per logici motivi di economia narrativa, Davis fa un sunto della saga di Killraven, evidenziandone gli aspetti principali, quali il vagabondare per un mondo alla deriva popolato da avamposti alieni e piccole tribù, incontrando umani, rinnegati, predoni e mutanti frutto di esperimenti da parte dei marziani per la creazione di nuove specie ibride.

I disegni morbidi ed eleganti di Davis sono naturalmente il punto di maggior attrattiva di questo fumetto, con un’impostazione classica della tavole, sequenze di lotta dinamiche e spettacolari, scenografie ricche e convincenti per quanto riguarda l'ambientazione futuristica e decadente.
Purtroppo Davis si ferma a metà strada del racconto, non riuscendo a dare sufficiente spessore né ai personaggi né agli eventi al di là di una spettacolare rappresentazione grafica, con un finale aperto e poco soddisfacente al quale arriva in maniera eccessivamente affrettata e superficiale.
Superficiale appare anche la caratterizzazione psicologica del cast di personaggi, abbozzati in maniera lineare e poco approfondita, con un’evoluzione monocorde e fin troppo semplicistica per quanto riguarda le proprie motivazioni e l’interagire con gli altri: Killraven, ad esempio, appare come un personaggio votato all’unico proposito di combattere per la libertà propria e della sua razza, senza alcuna reale indagine introspettiva o crescita interiore. Ancora più povere appaiono le caratterizzazioni dei comprimari che, nonostante alcune sfumature interessanti, non sono delineati con una propria e specifica personalità, venendo usati come semplici gregari del protagonista.

Il volume presenta in appendice un breve one-shot intitolato "Killraven 2020", dalla trama anonima ed improbabile, ma con atmosfere più vicine a quelle del Killraven originale.
Poco soddisfacente la resa grafica del volume, stampato su carta dalla qualità non eccelsa (pesante e dai colori scuri), e con un ridottissimo apporto di redazionali e gallery.


Paolo Pugliese
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