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Lilith 3

Lilith n.3 – Il Fronte di PietraLilith è una guerriera addestrata e geneticamente modificata per essere un’inesorabile predatrice.
Il suo compito è viaggiare indietro nel tempo per eliminare gli inconsapevoli portatori del virus triaconte che, una volta germinato, provocherà la decimazione dell’umanità in un imprecisato futuro. Stavolta la crono-viaggiatrice giunge insieme al compagno felino Scuro nella zona montuosa della Carnia del 1917, durante la Prima Guerra Mondiale. Nel corso della propria missione, però, diviene una riluttante ed incredula testimone della drammaticità della guerra.

Il conflitto tra Italia ed Austria ci viene mostrato attraverso gli occhi della protagonista con sapienti ed esaustive tavole, le quali testimoniano l’attenzione e la sensibilità di Luca Enoch per vicende storiche che si prestano ad essere anche lo specchio della ferocia e della follia dell’uomo.
Grazie ad una corposa ricerca di documentazione, nel corso di una riflessione antropologica sempre presente nelle sue opere, Enoch ricostruisce un quadro desolante sulle disumane condizioni di vita nelle trincee, sull’ottusità di una retrograda disciplina militare e sull’inadeguatezza degli alti ufficiali italiani: questi ultimi responsabili di scelte che mandarono al massacro migliaia di soldati, falciati da attacchi inutili e dallo scellerato meccanismo della decimazione (fucilazione a sorteggio), per mantenere la disciplina tra i ranghi.

Questo terzo numero propone una trama di fantascienza dai toni duri e dalla narrazione fluida che al tempo stesso costituisce anche un piccolo compendio storico ricco di dettagli veri, di crudo realismo e toni morali indiscutibilmente grigi. Sull’aspetto grafico, Enoch dimostra una continua evoluzione rispetto ai suoi lavori precedenti, con un tratto morbido e pulito, quanto dettagliato ed elegante, sia nelle sequenze di dialogo che in quelle d’azione.
Se dobbiamo proprio individuare qualche neo, nonostante la ricchezza e la sensibilità nel narrare fatti, personaggi e ambientazioni, si rileva da parte dell’autore un’impostazione narrativa fissa, basata su un canovaccio ripetitivo che non presenta ancora elementi di evoluzione per la serie, tra l’altro, approfondendo ancora troppo poco – nonostante la presenza di flashback e momenti introspettivi – il suo personaggio principale.

Una rivelazione sibillina fatta in questo albo, però, potrebbe rivelare un disegno ben più ampio di quanto finora mostrato ai lettori, cambiando forse radicalmente gli equilibri di questa serie e dando inizio ad un progressivo cambiamento dello status quo del personaggio, come ad esempio è successo per il precedente character di Enoch, Gea.
Attendiamo fiduciosi.


Paolo Pugliese
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