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Dark Reign 0B

Dark Reign 0BIl regno oscuro è iniziato e questo albo non fa altro che addentrarci ancora di più in quello che è il nuovo status quo del Marvel Universe. Come il precedente Dark Reign 0A, anche questo è uscito in doppia edizione, normale e variant, la differenza tra le due è ancora una volta nella copertina. La prima offre in primo piano “La Cabala”, il gruppo di contro illuminati messo insieme da Norman Osborn, disegnati da Daniel Acuna, in uno sfondo nero o meglio (o)scuro. La seconda Marko Djurdjevic la lascia al simbolo del nuovo ordine, Iron Patriot, sintesi tra Capitan America e Iron Man, il nuovo eroe che dovrebbe trionfare dove queste due leggende hanno fallito. Il mistero (se così si può ancora definire) della sua identità non è rivelato all'interno dell'albo, ma lasciato alle uscite regolari dello stesso mese (Novembre).

Le storie di questo secondo preludio al regno oscuro sono per la maggior parte di approfondimento dei membri della Cabala, mentre le ultime due sono una preview di altre collane.
Si inizia con il Dottor Destino. La coppia Jonathan Hickman/Adi Granov riesce a cogliere appieno la mentalità individualistica e ambiziosa del sovrano di Latveria, mostrando come Victor Von Doom sia, è il caso di dirlo, un passo avanti a tutti.
Si prosegue con la storia dedicata ad Emma Frost, i testi di Matt Fraction si limitano ad un lungo flashback che ripercorre la vita della mutante sino all'incontro con Osborn, i disegni di Daniel Acuna rendono più godibile una storia discreta.
Passiamo a Hood. L'episodio dedicato al nuovo zar del crimine di New York è forse scontato nella trama ma i disegni di Max Fiumara e la narrazione di Rick Remender affievoliscono l'effetto “già visto” regalando una storia molto piacevole.
Il punto forse più basso dell'albo è la storia di Namor, fuori dal regno oscuro e poco mirata ad approfondire il ruolo del principe di Atlantide nella nuova era. I disegni di Carmine di Giandomenico risentono forse dell'impegno del disegnatore italiano in Magneto: Testamento,  collocandosi lontano dai livelli a cui l'artista nostrano ci aveva abituato.
Loki chiude la “cerchia”. La dea dell'inganno tesse la sua rete di alleanze mirate a raggiungere il trono di Asgard a discapito del fratellastro Thor, piano vecchio ma alleati nuovi. Loki dimostra la sua vera natura scendendo a patti con il sovrano di Latveria, il dottor Destino, in un'alleanza che va oltre la cabala. La storia non è male ma i disegni non soddisfano appieno.
Infine due storie di preview per due nuove serie: la Skrull Kill Krew e gli Agenti dell'ATLAS. Entrambe hanno ottimi disegni (Paulo Siqueira nella prima, Carlo Pagulayan e Jason Paz nella seconda), e storie non troppo complicate (Adam Felber e Jeff Parker alle sceneggiature), del resto devono dare solo un assaggio del nuovo ciclo di questi personaggi.

In conclusione l'albo non è fondamentale ai fini della comprensione del regno oscuro, come poteva esserlo il primo, ma pare piuttosto indicato per coloro che, non sapendo cosa seguire, hanno bisogno di “un po' di tutto” per poi scegliere.

Marco Orlando



Redazione Comicus
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