Menu

Don Zauker - Santo Subito

Don Zauker – Santo subitoUna sorta di “Don Zauker: Year One” quello narrato in questo libro edito dall’Associazione Culturale DOUbLe SHOt, impreziosito da una bella cover evocativa opera di Massimo Carnevale, disegnatore di respiro internazionale.
Il losco figuro a cui è intitolata la serie prodotta per il settimanale labronico “Il Vernacoliere” dall’affiatato duo dei Paguri – felice crasi dei cognomi di Emiliano Pagani e Daniele Caluri – è qui protagonista di un’avventura inedita sulla lunghezza delle 46 tavole, dopo svariate storie di sagace impronta umoristico-dissacratoria.

Don Zauker è un ciarlatano che racchiude in sé i peggiori (e più “divertenti”) vizi della condizione umana: è scurrile, prepotente, anticlericale, violento, sessuomane e menzognero.
Originario del Kazakistan ma girovago di professione giunge nel Bel Paese nel dopoguerra dove, con la sua parlantina sciolta e con un’ammirevole tenacia, prova a farsi assumere dal Vaticano in qualità di esorcista.
Negli anni ’50 lo troviamo nei luoghi di Padre Pio la cui vicenda usa per scopi personali, convincendo la gente comune di essere lui stesso in odore di santità. Il colmo per un character che, nonostante le apparenze – sole vestire in abito talare pur non essendo un esponente della Chiesa – è quanto di più lontano possibile dalle posizioni canoniche.
Il Don è un uomo che sa vivere divertendosi e prendendosi gioco di tutti, le istituzioni civili e religiose in primis, in un’escalation di situazioni al limite che mettono in risalto la povertà di spirito di chi si appiglia a una figura apparentemente autorevole per salvare la propria anima o la propria onorabilità.

La sceneggiatura di Pagani è scoppiettante e verosimile nel rispecchiare la realtà, nella rappresentazione di una dicotomia instabile, tra demonio e santità come tra malaffare e ordinarietà.
Dal canto suo, Caluri è bravissimo nel reggere le fila di tale discorso con tavole di grande perizia in una mezzatinta elegante. Evidenti gli influssi nel suo tratto della Scuola Iberica (su tutti José Ortiz e Jordi Bernet) ma con una personale sintesi, che rendono i suoi disegni appetibili non solo nel mercato italiano – il disegnatore collabora già con il colosso Bonelli – ma che farebbero bella mostra di sé anche nel panorama globale. E considerando che già in precedenza Don Zauker è sbarcato in Francia diremmo che un passo avanti verso un giusto riconoscimento è stato già compiuto.

Una lettura consigliata al di là del proprio credo religioso, perché le riflessioni sulle peripezie per guadagnarsi in qualche modo la vita non hanno colore, ma puzzano di universalità.


Giovanni La Mantia
Torna in alto