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Faccia di Luna

Faccia di LunaFaccia di Luna è espressione di uno scrittore del calibro e della fama di Alejandro Jodorowsky e di un artista considerato un maestro del fumetto franco-belga come François Boucq.
Non fa sempre regola che l’unione di straordinari autori produca opere di altrettanto valore, ma qui il principio è rispettato.
Il risultato letterario è eccellente anche se questo graphic novel resta difficile da classificare perché offre una gamma di interpretazioni e complessità di lettura sempre nuove, sorprendenti e adatte ad ogni palato, dal racconto fantascientifico alla satira e al sarcasmo politico, dall’impegno ambientalista al misticismo religioso.

L’ambientazione è un futuro della Terra imprecisato, in cui la catastrofe ecologica è ormai irreparabile, gli oceani malati ed avvelenati dominano la natura e l’isola di Damanuestra è continuamente flagellata da ondate di incredibile potenza e dimensione. Il governo locale è un’agghiacciante dittatura, retta da due figure al confine tra l’orrido ed il grottesco, Oscar Lazo e la moglie Lili, che si fregiano del titolo di “Kondukator” e che hanno ribattezzato la loro oppressione in “Repubblica Democraticovarica”, in quanto fondata sulla produzione delle uova, cibo essenziale al sostentamento dell’intera popolazione e simbolo stesso del regime. Inoltrandosi nella storia affiora una realtà affatto diversa, i due despoti sono in realtà fantocci, marionette nelle mani di chi detiene il vero potere: “i vescovi”; senza dubbio le figure più oscure e spaventose del racconto, ministri di un’oligarchia ecclesiastica rappresentante non solo dell’istituzione religiosa, ma detentrice del sapere scientifico e tecnologico.
La desolazione di sentimenti e di speranze viene squarciata dall’apparizione di una figura unica e misteriosa, Borrado, un ragazzo dal viso tondo e senza lineamenti, “Faccia di Luna”. Sale il vento rivoluzionario ed ogni espressione di questa società allo spasmo intravede un’occasione, non di libertà ma di avvicendamento al potere; la comunità di pescatori legata a riti arcaici ormai vuoti e ridicoli, la masnada di reietti e miserabili che dimorano nelle profondità della città, il popolo vizioso e ignorante, che si abbandona alla guida di un povero gobbo, figlio di una aberrante prostituta. Le sorprese non mancheranno, il finale si spiegherà tutt’altro che scontato.

L’incanto del lettore è catturato indubbiamente dalla figura di Borrado, “Il cavalcaonde”, una sorta di messia invincibile e indistruttibile, che ricorda il Paul Atreides di Dune (di cui Jodorowsky è stato adattatore cinematografico insieme a Moebius), ma a differenza del quale sprovvisto di qualunque malizia e consapevolezza, vessillo di una rivoluzione senza violenza e senza eserciti, perché egli è l’innocenza che può tutto, che travalica ogni confine ed ogni logica, che trasgredisce le regole della fisica e della natura, che annienta l’arroganza e il potere, rendendoci comprensibile forse nell’unico modo possibile il paradosso della divinità: l’onnipotenza coniugata alla bontà. Se Dio esiste ha il cuore e l’animo di un bimbo.

I disegni di Boucq trascendono la tavola e si fanno dipinto, colore e poesia. La ricerca grafica ed il suo esito in questo graphic novel sono altissimi e valgono da soli questo volume.
Un’opera è necessario ribadire, difficile, scioccante per alcuni versi, soprattutto irriverente proprio verso la religione e al contempo così ispiratane.
Per alcuni versi appare una lettura speculare de “La Fattoria degli Animali” di George Orwell, in cui è l’uomo a sostituire l’animale, ma solo nell’aspetto, conservandone gli istinti primordiali ed elementari.
Gli autori sono stati forse costretti ad acuire i toni truculenti, grotteschi ed osceni per rendere al meglio il proprio pensiero, consci di una società reale soverchiata da scandali e atrocità capaci di superare ogni fantasia.


Francesco Borgoglio
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