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20th Century Boys Ristampa 1-2

20th Century Boys Ristampa 1-2Pubblicato qualche anno fa, 20th Century Boys si è rivelato un manga di rara intensità e di grande inventiva che ha conquistato progressivamente così tanti estimatori, anche tra quelli non avvezzi alla lettura di albi giapponesi, da spingere la Panini a riproporlo come ristampa.

La trama, estremamente fitta ma al tempo stesso lineare e comprensibile, si presta a numerose contaminazioni di generi narrativi: dal noir alla fantascienza, dalla spy-story complottistica alla nostalgica ricostruzione di un’epoca, il 1969, il cui immaginario comune è segnato dalla conquista americana della Luna. L’autore Naoki Urasawa crea un mosaico narrativo complesso ed avvincente, nel quale numerosi personaggi ed eventi arricchiscono sia in caratterizzazioni che in particolari (spesso sinistri) un intreccio che si muove tra passato e presente grazie ad un incastro sapiente di lunghi flashback ambientati alla fine degli anni ’60.

Urasawa ripercorre le atmosfere di allora e le visioni ottimiste di come sarebbe potuto essere il futuro sognato dai bambini per poi ribaltarle raccontando il grigio presente delle loro controparti adulte: un “come eravamo” lucido e malinconico che rende questo manga fanta-complottistico una lettura adulta ed intrigante.
Solo tu puoi salvare la terra, ad esempio, è una frase letta molte volte nei fumetti che però, alla fine del secondo volume, acquista una forte valenza drammatica quanto inaspettata per il protagonista Kenji: un trentenne la cui vita mediocre si complica improvvisamente quando scopre che il simbolo da lui creato da bambino è utilizzato da una setta segreta con propositi nichilisti, sotto la guida di una figura misteriosa chiamata l’Amico.

Molto importante per la struttura del racconto è la costruzione dei personaggi, estremamente variegati, a cominciare dal protagonista Kenji: evitando il tipico stereotipo giapponese di eroe predestinato (suo malgrado), l'autore lo delinea invece come una persona ordinaria alle prese con eventi straordinari, introducendolo nella storia quasi in sordina, per poi fargli acquistare progressivamente maggiore spessore psicologico.
Accanto a lui sono tanti i personaggi che colpiscono il lettore per complessità di caratterizzazione: dalla combattiva Yukiji all’ispettore Cho, dalla generosa e misteriosa sorella di Kenji allo sfortunato amico Donkey; discorso a parte merita la neonata Kana, nipotina del protagonista che vive quasi in simbiosi con lui, accompagnando con le sue espressioni le emozioni di Kenji – spesso con effetti esilaranti – ed osservando gli eventi con occhi da cui traspare un’intelligenza che sicuramente costituirà un elemento di futuro sviluppo per la saga.
 
Concludendo, Naoki Urasawa si conferma uno dei migliori mangaka contemporanei (vedi altre sue opere come Monster o il recente Pluto), tanto nei testi quanto nello stile del disegno che si differenzia dalla massa per il tratto pulito e particolareggiato, l’espressività dei carachter ed un’ottima impostazione narrativa delle vignette che focalizzano numerosi dettagli senza rallentare mai il ritmo narrativo.


Paolo Pugliese
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