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Madman Atomic Comics 1

Madman Atomic Comics vol.1Da sempre il nome di Mike Allred significa sperimentazione nel campo del fumetto.
Forte di uno stile grafico che molto deve alla pop-art degli anni Sessanta, forse il momento di maggior riconoscimento del fumetto in campo artistico, Allred è riuscito ad imporsi tra tanti autori in anni in cui l’eccesso grafico è spesso preferito alla semplicità. Semplicità che non deve essere confusa con banalità o piattezza, ma che, al contrario, possiede una propria funzionalità e un proprio spessore, che fa uso di una linea pulita e di un colore uniforme, solo in certi casi dalle sfumature appena accennate, che restituiscono al lettore un’immagine genuina e immediata.

Nel 1990 Allred crea il personaggio di Madman, il giovane Zane Townsend, riportato in vita dagli sforzi congiunti del Dott. Gillespie Flem e del Professor Egon Boiffard, che lo hanno ribattezzato Frank Einstein (in onore di Frank Sinatra e Albert Einstein) nome che, non a caso, riporta alla mente Frankenstein, il “moderno prometeo” di Mary Shelley. Effetto collaterale del processo di resurrezione furono incredibili doti atletiche e riflessi potenziati, oltre a leggere capacità precognitive ed empatiche, che avviarono Frank ad un’occupazione come super-tuttofare.    

Prende così avvio la terza serie dedicata alle avventure di Frank Einstein in un volume, di compiutezza narrativa, suddivisibile teoricamente in due parti. Nella prima Frank è intrappolato all’interno del proprio corpo a causa di un inganno ordito del suo arcinemico, Mister Monstadt, e dovrà intraprendere un percorso molto pittoresco per ritornare a galla: affiancato da una proiezione mentale di Mister Excitement, l’eroe dei fumetti che fu d’ispirazione a Frank nella sua crescita come supereroe, inizia il percorso di risalita che lo conduce ad una nuova ricerca della propria identità. Ricerca che avviene, grazie alla verve creativa di Allred, in quella che è, a  tutti gli effetti, la storia più riuscita dell’intero volume. Per ritrovare se stesso, infatti, Madman dovrà prima di tutto epurare tutte le identità fasulle che l’incantesimo oscuro di Monstadt ha impiantato nel suo cervello; lo vedremo così prendere le sembianze di celebri personaggi dei fumetti, da Little Nemo a Popeye, Mickey Mouse, Tarzan, Krazy Kat, Terry and the pirates, le prime testate supereroistiche, Peanuts, Archie Comics, Casper, Mad, gli horror comics, Garage Hérmetique, i nuovi protagonisti del fumetto supereroistico e indipendente degli anni Ottanta e Novanta, e ancora omaggiando il lavoro di autori come Bill Watterson, Jamie Hewlett, Paul Chadwick, Osamu Tezuka, Mike Mignola, Robert Crumb e – ed è davvero il caso di dirlo – chi più ne ha più ne metta.
Nel secondo arco narrativo ritroviamo il protagonista mentre correre in aiuto di Haley Foofou e del veggente Legnoroso, in un’avventura spaziale per salvare il mondo dalla volontà di assimilazione totale del malvagio Re Cremisi. Stando all’albero veggente, infatti, l’azione congiunta di Madman, Luna, Dorrie e Booger sarà fondamentale per salvare l’universo. Una lunga storia fortemente impregnata di surrealismo in cui non mancheranno momenti drammatici e un finale inaspettato.
Chiude il volume una storia muta, "Per la maggior parte del tempo me ne sto zitto", in cui sarà la poetica del silenzio a raccontare, con delicato distacco e toni malinconici, il naturale epilogo degli eventi narrati nei primi sei numeri della nuova serie. Una storia commovente in cui a Frank Einstein, cui all’inizio del volume è stata concessa una nuova nascita, viene offerta una nuova chance di felicità.

Il volume è modellato da un ritmo sincopato che si costruisce con l’alternanza di tavole dalla scansione classica a tavole con vignette dal taglio vario e irregolare, che talvolta arrivano a sovrapporsi l’una all’altra, frenetiche, cui si affiancano grandi immagini, splash page singole e doppie, in cui il tempo sembra cristallizzarsi. Tavole dal respiro puramente underground o altre in cui l’azione di Madman è presentata in un lungo piano sequenza, scelta che, tra l’altro, verrà più avanti utilizzata da Allred nel numero 9, composto da un’unica vignetta disegnata su un’enorme tavola portafoglio (che in Italia dovremmo vedere nel secondo volume).
Allred non cerca la verosimiglianza, ma anzi la rifugge, operando attraverso una sintesi grafica in grado di potenziare la percezione dello scollamento tra le proprie creazioni e la realtà. Una storia come "Copiato dalla dimensione X" ne è la riprova: il momento in cui il tratto si fa vario e si complica è quello in cui l’autore cerca una mimesi delle dinamiche espressive degli autori cui sceglie di rendere omaggio, il cui lavoro è parte della realtà in cui vive il lettore.

L’unico neo di questo primo volume di Madman Atomic Comics riguarda i dialoghi, la cui elevata qualità iniziale, che procede di pari passo con il delirio narrativo culminando nel lungo dialogo tra Madman e Mister Excitement, tende a scemare nelle pagine a seguire, pur senza recare danno alla lettura.

Madman Atomic Comics si dimostra già da questa prima raccolta una serie che abbandona le tradizionali situazioni classicamente supereroistiche, per approdare ad una dimensione maggiormente filosofica e introspettiva.


Alfredo Goffredi
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