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Hanzo - La via dell’assassino

Hanzo - La via dell’assassinoDagli autori di Lone Wolf & Cub, una storia ambientata nello stesso Giappone feudale che ancora una volta riesce a trasmettere tutta la suggestione e la storicità di un’epoca.
Senza abbellimenti o idealizzazioni, con uno stile grafico che sembra aver dato movimento e vita alle stampe del mondo fluttuante, viene raccontata la storia di due giovani alle prese con l’entrata nell’età adulta e con il ruolo che dovranno ricoprire per tutta la vita, inserendosi in una società che non ammette errori e debolezze. Hanzo Masanari, giovane di quindici anni che si vede affidare la responsabilità della famiglia Hattori di Okazaki, e l’allora sedicenne Tokugawa Ieyasu.

Hanzo è un suppa, un guerriero che si muove nell’ombra e che riceve il compito di servire quello che in futuro sarebbe stato ricordato come shogun.
E proprio nel confronto tra i due giovani risiede la maggior parte  della bellezza della narrazione: Hanzo pieno di risorse e dotato di un’intelligenza pratica donatagli non solo dal suo ruolo, ma da una naturale predisposizione, ed il giovane Tokugawa goffo e inesperto del mondo, che legge ogni vicenda attraverso la sua cultura e il suo desiderio di comprendere ed imparare le sfumature dei rapporti tra esseri umani.

Un rapporto signore/servitore dalle sfaccettature complesse, che oscilla tra ammirazione e disprezzo per le rispettive capacità e crudeltà e per le aspettative che l’uno ripone nell’altro. Il tutto sullo sfondo di un Giappone che viene indagato dalle corti sino al villaggio di pescatori, restituendo l’immagine di un’epoca che non appare così lontana come possono averla descritta i libri di storia.

C’è il fascino del mondo dei ninja, di cui Hanzo è rappresentante, e l’atmosfera tesa e ovattata della nobiltà, in cui si muove un po’ a fatica il suo signore.
Un manga che promette molto bene, alternando momenti di azione al lirismo e alla riflessione sulla natura umana, e che soddisfa chi ricerca anche il realismo storico.


Ylenia Semenzato
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